Quel tintinnio che annunciava Gesù Bambino
Certo, quando si è bambini i regali hanno un'importanza, un significato, un valore che va al di là di quello materiale. Ma in realtà attendevamo la vigilia di Natale perché per noi era la notte più bella dell'anno. Fuori c'era la neve, la notte ci avvolgeva nella sua quiete, le stelle c'illuminavano da lassù. Poi, la vigilia arrivava. Ci riunivamo tutti insieme, in una stanza; attendevamo che suonasse la campanellina. Poi, tutto d’un tratto si sentiva lo sbattere di una finestra, un giro d’aria faceva tremare le fiamme delle candele, e poi quel campanello: il suo tintinnìo annunciava l’arrivo di Gesù Bambino; con lui arrivavano le sorprese. Ma la vista di quel magnifico albero era il regalo più grande. Era gigante, o almeno così lo ricordo. E poi c’erano tanti doni tutt’attorno a quel maestoso abete, avremmo voluto aprirli subito, ma prima si doveva cantare tutti insieme, e poi, uno a uno, i doni venivano distribuiti.
Questi sono i motivi per i quali amavo così tanto il Natale, perché costituiva l'occasione per vivere una notte magica, piena di dolcezza, tutti assieme. Certo, non era l'unica, ma era una notte speciale. Nell'aria c'era il senso del rispetto, nei confronti di tutto e di tutti. Il rispetto per lo stesso Natale, il rispetto per quel grande albero che riempiva i nostri cuori di gioia, il rispetto per coloro che non stavano bene come noi. Ecco, questo è il Natale che tutti, su questo mondo, dovrebbero poter vivere. E allora proviamo, quest'anno, ad essere un po' più belli, belli dentro, nei nostri cuori, ad avvertire nuovamente la dolcezza che un Natale autentico emana, a rispettarli, i veri valori del Natale. Il Natale è l'occasione per nutrire l'anima – la nostra, ma soprattutto quella di coloro che soffrono - di dolci sogni e concrete speranze. Buon Natale.