Cipra: "le olimpiadi invernali sono un pessimo affare"
Cipra non si limita a criticare l'attuale forma che hanno assunto i giochi olimpici invernali - tra pochi giorni inizieranno quelli di Sochi in Russia - ma mette in discussione lo stesso CIO (comitato olimpico internazionale). L'associazione ambientalista ha fatto sapere di aver analizzato le esperienze delle ultime edizioni dei giochi, mettendo sotto accusa soprattutto le caratteristiche del Host City Contract che regola i rapporti tra il CIO e le località prescelte per i giochi. Il contratto di fatto priva le comunità ospitanti di qualsiasi autonomia decisionale e vengono ignorate le conseguenze dei cambiamenti climatici in corso. La neve che deve essere prodotta per garantire lo svolgimento delle competizioni è quindi talmente tanta che gli impianti sempre più potenti comportano pesanti interventi di infrastrutturazione del paesaggio, nonché consumi enormi in termini di acqua ed energia.
Dal punto di vista dei contribuenti le Olimpiadi sono un vero fiasco, dice inoltre Cipra aggiungendo che "non esiste un solo studio che dimostri che i giochi abbiano prodotto uno sviluppo economico a breve termine".
E' stata l'esperienza compiuta anche in occasione dei giochi di Torino: sono state pubblicizzate solo le destinazioni già conosciute ed i giochi, gonfiati con un numero sempre maggiore di competizioni, hanno comportato uno stress esagerato per le località montane.
Quale la soluzione rispetto a questo vicolo cieco?
Per Cipra le Olimpiadi devono tornare ad adattarsi alle condizioni locali e alle esigenze degli abitanti. Altrimenti non si potrà più parlare di correttezza e democrazia e le località candidate non potranno che seguire l’esempio dell’ex sciatore tedesco Markus Wasmeier, che ha sminuito i problemi politici sorti in questi ultimi giorni per quanto riguarda i giochi di Sochi, affermando: “non è bello, ma è così, durante i Giochi però non se ne accorgerà nessuno”.