Cultura | Polo bibliotecario

Trincanato: “Resisteremo”

Il fuoco di sbarramento creato dalle opposizioni in Consiglio comunale fa slittare l'approvazione della delibera che avrebbe fissato l'ubicazione del Polo bibliotecario di Bolzano. Ma l'assessora alla cultura, Patrizia Trincanato, non intende mollare.

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Foto: Salto.bz

Stamani (31 luglio) avrebbe dovuto tenersi una conferenza stampa congiunta nella quale Comune di Bolzano e Provincia intendevano presentare il progetto del Polo bibliotecario da costruire dove adesso sorge il complesso delle “ex Pascoli”. L'incontro, previsto a Palazzo Widmann, è però saltato a causa di quanto accaduto la sera prima in Consiglio comunale, dove le opposizioni contrarie al progetto – innanzitutto il gruppo di Unitalia, ma anche i grillini – hanno impedito che si pervenisse alla delibera sull'accordo patrimoniale con la Provincia. L'ostacolo da superare è costituito adesso da 122 emendamenti – annunciati ma non ancora presentati – e soprattutto da diciannove interventi che, lavorando a ritmi serrati, potrebbero essere “digeriti” nelle sedute di stasera e, qualora fosse necessario convocarla, di domani. Intanto la conferenza stampa a Palazzo Widmann è stata aggiornata a data da destinarsi.

L'assessora alla cultura del Comune di Bolzano, Patrizia Trincanato, è delusa ma non nasconde la sua determinazione: “Staremo lì fin quando non finiremo, se necessario anche a oltranza. Penso che il progetto meriti tutto il nostro impegno. Dobbiamo resistere”. Davanti alla ricapitolazione delle obiezioni portate con veemenza dalle opposizioni – essenzialmente quella dettata dal tema della nostalgia per la vecchia scuola, che in parte sarebbe demolita, e il grande spreco di denaro pubblico – allarga poi le braccia e ribadisce i punti qualificanti del progetto: “Si tratta di un'occasione unica, direi storica. Riunire in un punto centrale della città, al confine tra la zona vecchia e quella moderna, tutte le biblioteche, creare una grande piazza del sapere aperta ai cittadini di ogni gruppo linguistico, le pare un'occasione alla quale possiamo rinunciare?”.

Ma concretamente, se per qualche motivo il progetto venisse affondato, quale sarebbero le conseguenze? “Perderemmo un treno – afferma Trincanato – molto difficile da riacciuffare. Noi adesso ci basiamo su un accordo che ci permette di ricevere un finanziamento, stanziato dalla Provincia, di ben 60 milioni scaglionati in 4 anni. In pratica siamo riusciti ad ottenere tutto quello che volevamo, persino la disponibilità ad operare in due lotti – demolizione e costruzione – in modo da abbreviare i tempi”. Trincanato ritiene comunque che le condizioni economiche rappresentino solo uno dei motivi per spingere con forza verso la costruzione della nuova biblioteca. “Quello che le persone fanno più fatica a capire, e mi amareggia molto constatarlo, è che questo spazio non sarà solo un contenitore di libri, ma un vero e proprio centro culturale, dal quale potrebbero poi nascere iniziative e idee ulteriori. Chissà, forse abbiamo fatto anche noi degli errori: prima di puntare a una piazza del sapere avremmo dovuto andare nelle piazze a far sapere”.