Politica | Reazioni

L’Alto Adige e Puigdemont

L’ex leader catalano esce dal carcere tedesco. Widmann (Svp): “Ora l’Europa apra un dialogo con la Spagna”. Kollmann (STF): “Estradare Puigdemont è un autogol”.
Puigdemont
Foto: upi

Il presidente catalano deposto Carles Puigdemont è stato rilasciato su cauzione (75mila euro) dal carcere di Neunmuenster, nel Land tedesco dello Schleswig-Holstein dov'era rinchiuso da quasi due settimane. Più precisamente da domenica 25 marzo: era stato fermato dalla polizia tedesca sulla base di un mandato di arresto europeo diffuso dalla Spagna, che ne aveva chiesto anche l’estradizione.

Puigdemont è accusato dalla giustizia spagnola di avere messo a punto un piano per separare illegalmente la Catalogna dalla Spagna: nello specifico di avere organizzato il referendum sull’indipendenza dell’1 ottobre, ritenuto illegale dalla magistratura e dal governo spagnoli, e di avere dichiarato unilateralmente l’indipendenza della Catalogna. Secondo il tribunale tedesco, tuttavia, non sussiste il reato di ribellione contestato dalla giustizia spagnola. I giudici hanno detto inoltre di non avere ancora preso una decisione definitiva sul reato di malversazione (uso irregolare di fondi pubblici), per il quale hanno chiamato in causa la giustizia spagnola a cui hanno chiesto maggiori dettagli.

L’auspicio è che ora l’Europa possa avviare un dialogo con la Spagna, per garantire alla minoranza catalana quella autonomia che può consentire loro di tutelare la propria lingua e la propria cultura, nel rispetto del diritto internazionale (Thomas Widmann)

La notizia della liberazione di Puigdemont è stata accolta con sollievo in Alto Adige dove la questione-Catalogna, come noto, è seguita molto da vicino. “Ho appreso con piacere la notizia della scarcerazione di Carles Puigdemont - commenta il presidente del consiglio regionale, Thomas Widmann -. Il fatto che l’Alta Corte dello Schleswig-Holstein abbia fatto decadere l’accusa di ribellione, sancisce il riconoscimento di una posizione espressa da un voto popolare di cui Puigdemont si era fatto portavoce. Se da una parte è legittima la richiesta del governo spagnolo di verificare attraverso il proprio diritto che non vi siano state violazioni della legge, dall’altra il voto catalano ha espresso una chiara presa di posizione da parte dei cittadini, di cui si deve tenere conto anche a livello internazionale. L’auspicio è che ora l’Europa possa avviare un dialogo con la Spagna, per garantire alla minoranza catalana quella autonomia che può consentire loro di tutelare la propria lingua e la propria cultura, nel rispetto del diritto internazionale”.

Si trovava a Barcellona invece Cristian Kollmann (Südtiroler Freiheit), mentre Puigdemont era ancora incarcerato, per tenere colloqui politici con i rappresentanti dei movimenti indipendentisti e per partecipare a manifestazioni a favore del rilascio dei prigionieri politici e della non-estradizione dell'ex leader catalano. Dopo i recenti eventi Kollmann si aspetta che la Spagna ritiri il mandato di arresto europeo. “È nell'interesse della Spagna che Puigdemont non venga estradato perché altrimenti sarebbe un autogol. La Spagna, ora più che mai, deve cercare il dialogo con la Catalogna”, così Kollmann.

 
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Manfred Klotz Sab, 04/07/2018 - 18:44

Il furbacchione sapeva benissmo che alla fine in Spagna non potrà essere processato per il reato più grave che gli è stato contestato. Quindi i suoi compari che si sono assunte le responsabilità per le loro azioni e sono rimasti in Spagna rischiano 30 anni e lui, scappato all'estero, se la caverà senza vedere il carcere dall'interno. Questo si che è idealismo!

Sab, 04/07/2018 - 18:44 Collegamento permanente
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Manfred Klotz Dom, 04/08/2018 - 17:02

In risposta a di pérvasion

Sind Sie die spanische Justiz, dass Sie entscheiden was widerrechtlich ist? Er hätte für seine Ideale einstehen sollen und dafür auch vor Gericht kämpfen. Es sagt doch eh jeder, dass der Tatbestand der Rebellion nicht erfüllt ist, woher dann die Angst? Da lob ich mir seine Mitstreiter, die den harten Weg angetreten sind. So ist er in meinen Augen nur ein Schlaumeier. Der Rädelsführer kommt frei und seine Mitstreiter gehen ins Gefängnis, weil sie nicht nach Belgien abgehaut sind. Finden Sie das großartig? Na dann kann ich nur sagen, Sie sind wirklich ein Held.

Dom, 04/08/2018 - 17:02 Collegamento permanente
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G. M. Dom, 04/08/2018 - 19:16

In risposta a di Manfred Klotz

Staaten welche Artikel wie jener der Rebellion im StGB verankert haben sind eines Rechtsstaates unwürdig. Man muss sich angesichts der Vorfälle auch fragen wie unabhängig die Justiz in Spanien in diesen Konflikt ist. Es sagt eben nicht Jeder das der Straftatbestand der Rebellion nicht verwirklicht wurde, das Artikel kann ausgelegt werden denn sonst wäre die Staatsanwaltschaft in Madrid erst gar nicht aktiv geworden. Davon abgesehen sollten Sie lesen wie human rights watch & co. die Situation in Spanien beurteilen. Man hat teils zweifel ob dort die Gewaltenteilung noch in Takt ist.
Inhaftiert wäre Puigdemont Mundtot, die Flucht nach Belgien als Verfolgter war sein gutes Recht. Sicherlich hätte er als letzte Instanz den EGMR anrufen können, dies hätte aber Jahre gedauert und so ein langer Prozess ist entspricht nicht den Rechtsstaatlichen Prinzipien.

Es liegt auf der Hand das es sich hier um einen Politischen Konflikt handelt welcher nicht mit Strafrecht gelöst werden sollte.

Dom, 04/08/2018 - 19:16 Collegamento permanente
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pérvasion Dom, 04/08/2018 - 19:30

In risposta a di Manfred Klotz

Ich bin sicher kein Held und ich brauch auch keine Helden. Ja, alle sagen, dass der Tatbestand der Rebellion nicht erfüllt ist — außer die spanische ‘Justiz’. Klingelts?
Dass sich ein Teil der katalanischen Regierung stellt und ein Teil ins Exil geht, war selbst gewählte Arbeitsteilung... und wie ich finde, hat sie sich gelohnt. Puigdemont dient den anderen Verfolgten im Ausland mehr und besser, als in einer Gefängniszelle.

Dom, 04/08/2018 - 19:30 Collegamento permanente