Io continuo a rimanere dell'idea che un bassorilievo di Falcone e Borsellino sarebbero molto più appropiato di fronte al tribunale. Mentre il monumento depotenziato di Piffrader starebbe meglio dinanzi alla Corte dell'Aia.
Io sono dell'idea che l'opera dell'artista, figlio della cittadina di Klausen/Chiusa, sia giusto mostrarla nel territorio in cui e' nato, vissuto, e ha sviluppato il suo opus artistico. Sono pero' anche dell' opinione che si dovrebbe anche mostrare a tutti come l'opera stessa era stata originariamente pensata dall'artista, come il macchinario fascista gli vietó determinate scene e, viceversa, fece immensa pressione per ottenere altre scene nel bassorilievo, e di come Piffrader svanì nella piu cupa depressione e smise per sempre il suo opus artistico dopo tutta questa faccenda. Una tragedia artistica e umana.
Sarebbe utile anche illustrare come, in quel periodo, se non era Piffrader a fare quel fregio, poteva esserlo Albin Egger-Lienz oppure - chissà - qualche ardente fascista di Roma che, magari, avrebbe fatto anche molto di peggio ("Hic patriae fines siste signa. Hinc ceteros excoluimus lingua legibus artibus" docet).
Poi, onestamente, se oltre a Hannah Arendt volete dipingere il naso del cavaliere di rosso, oppure - perchè no - coprire quella piastra con una stampa che riproduca il disegno originariamente pensato (un "italia" femminile in piedi), non avrei benchè minimamente da obiettare. Anche per la piastra in alto a destra, quella che mostra gli orrori della guerra, esiste una bozza di Piffrader stupefacente, che immediatamente porta il mio pensiero al "Guernica" di Picasso. Esponete anche quella, di bozza, vicino all'opera, e forse qualcuno comincia a capire anche qualche altra interpretazione di quello che poteva essere intenzione, in quel periodo.
Gabriele: se quei relitti fascisti ti piacciono cosí tanto prendili e portali a Livorno, poi vediamo se il sindaco lí sará d'accordo nel tenersi in cittá quegli abomini.
A Livorno? Perché? In realtà vorrei metterli in casa mia. Purtroppo dispongo però di uno spazio limitato e quindi colgo l'occasione, se mi è concesso, di avanzare una richiesta all'amministrazione cittadina: regalatemi una villa - direi che mi basta una superficie complessiva di novecento metri quadrati - e metterò il Monumento alla Vittoria nel tinello e il fregio di Piffrader in salotto.
Se ti manca spazio io mi offro per farmi affidare le opere di Wildt, tenute nascoste per anni a Bolzano mentre nel mondo si organizzavano mostre attorno alle sue creazioni. Le metto sul balcone :-)
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Io continuo a rimanere dell
Io continuo a rimanere dell'idea che un bassorilievo di Falcone e Borsellino sarebbero molto più appropiato di fronte al tribunale. Mentre il monumento depotenziato di Piffrader starebbe meglio dinanzi alla Corte dell'Aia.
Antwort auf Io continuo a rimanere dell von Mensch Ärgerdi…
Io sono dell'idea che l'opera
Io sono dell'idea che l'opera dell'artista, figlio della cittadina di Klausen/Chiusa, sia giusto mostrarla nel territorio in cui e' nato, vissuto, e ha sviluppato il suo opus artistico. Sono pero' anche dell' opinione che si dovrebbe anche mostrare a tutti come l'opera stessa era stata originariamente pensata dall'artista, come il macchinario fascista gli vietó determinate scene e, viceversa, fece immensa pressione per ottenere altre scene nel bassorilievo, e di come Piffrader svanì nella piu cupa depressione e smise per sempre il suo opus artistico dopo tutta questa faccenda. Una tragedia artistica e umana.
Sarebbe utile anche illustrare come, in quel periodo, se non era Piffrader a fare quel fregio, poteva esserlo Albin Egger-Lienz oppure - chissà - qualche ardente fascista di Roma che, magari, avrebbe fatto anche molto di peggio ("Hic patriae fines siste signa. Hinc ceteros excoluimus lingua legibus artibus" docet).
Poi, onestamente, se oltre a Hannah Arendt volete dipingere il naso del cavaliere di rosso, oppure - perchè no - coprire quella piastra con una stampa che riproduca il disegno originariamente pensato (un "italia" femminile in piedi), non avrei benchè minimamente da obiettare. Anche per la piastra in alto a destra, quella che mostra gli orrori della guerra, esiste una bozza di Piffrader stupefacente, che immediatamente porta il mio pensiero al "Guernica" di Picasso. Esponete anche quella, di bozza, vicino all'opera, e forse qualcuno comincia a capire anche qualche altra interpretazione di quello che poteva essere intenzione, in quel periodo.
Gabriele: se quei relitti
Gabriele: se quei relitti fascisti ti piacciono cosí tanto prendili e portali a Livorno, poi vediamo se il sindaco lí sará d'accordo nel tenersi in cittá quegli abomini.
Antwort auf Gabriele: se quei relitti von andrew_catalan…
Pensiero molto profondo.
Pensiero molto profondo.
Antwort auf Gabriele: se quei relitti von andrew_catalan…
A Livorno? Perché? In realtà
A Livorno? Perché? In realtà vorrei metterli in casa mia. Purtroppo dispongo però di uno spazio limitato e quindi colgo l'occasione, se mi è concesso, di avanzare una richiesta all'amministrazione cittadina: regalatemi una villa - direi che mi basta una superficie complessiva di novecento metri quadrati - e metterò il Monumento alla Vittoria nel tinello e il fregio di Piffrader in salotto.
Antwort auf A Livorno? Perché? In realtà von Gabriele Di Luca
Se ti manca spazio io mi
Se ti manca spazio io mi offro per farmi affidare le opere di Wildt, tenute nascoste per anni a Bolzano mentre nel mondo si organizzavano mostre attorno alle sue creazioni. Le metto sul balcone :-)
Antwort auf A Livorno? Perché? In realtà von Gabriele Di Luca
"In realtà vorrei metterli in
"In realtà vorrei metterli in casa mia.">>>>> Capisco. Hai giá qualche busto del duce a casa ?