E' un continuo susseguirsi di cronaca varia. Oggi l' orso, domani i migranti, poi il lupo e quindi i troppi turisti. E poi qualcosa d'altro e si ricomincia. Non c'è una visione, non esiste alcun dibattito. Ma a dirla tutta nemmeno giornalismo d'inchiesta.
L'altro giorno sotto casa mia due ragazzine provenienti da chissà quale valle (parlavano dialetto), magrissime, si facevano di eronia "disciolta". Per contro ogni giorno leggo di incidenti stradali più o meno mortali, o di tragedie famigliari. Entrambi talmente frequenti da rientrare nella solita routine. Un orso fa più scalpore di un cacciatore che si suicida, presunto colpevole di aver ucciso un altro cacciatore.
E intanto vivo in una delle zone del mondo con il costo della vita più caro, talmente ricca da permettersi di voler respingere pure i turisti (che portano soldi).
Il clima cambia e cambia anche qui da noi, ma pare che non tocchi nessuno.
Cristianamente parlando non vedo perché dovrei mettere al mondo una creatura in un' epoca priva di prospettive, senza l'illusione di un futuro migliore, apolitico e senza ideologie. Ma con la fottuta necessità di avere un nemico, qualsiasi esso sia.
Se potessi vorrei tanto scendere.
Chi paga la chiusura e la presunzione incredibile della nostra società sono proprio i ragazzi. Dei loro suicidi non si parla, delle loro sofferenze. Dell'orso, sì.
L'unica consolazione è che è diventato un simbolo, un'idea di libertà.
Ecco, è proprio quando si fa di un animale un'idea di libertà che si perde di vista il bene comune. Rispondere all'ideologia con l'ideologia vuol dire buttarla in caciara, pur nel rispetto di qualsiasi posizione. Servono verifiche sul territorio, riunioni tecniche, delibere, azioni a contrasto, nel medio periodo formazione e se necessario ripianificazione. Altrimenti si ragiona di pancia e con la pancia non si ragiona.
Sig. Caldarelli. E' proprio questo il punto: "Servono verifiche sul territorio, riunioni tecniche, delibere, azioni a contrasto, nel medio periodo formazione e se necessario ripianificazione." Ma queste cose sono state fatte da chi doveva gestire la cosa? E sono state fatte per il lupo? E per la questione migranti sono state fatte? E per l'emergenza droga sono state fatte? E per i tanti incidenti stradali? Chi risponde di contante incompetenze? Quali giornalisti incalzano su questi temi? Dove sta la meritrocazia? E il giudizio sui fatti si basa tutto sulla propaganda?
Scommettiamo che per 2000€ al mese io riesca a fare meglio di questa gente nel gestire tutte queste cose? Scomettiamo?
Non conoscendo a sufficienza la tematica non sono in grado di rispondere punto per punto alle tante questioni che Lei solleva. Metto in guardia dal fare di una problematica concreta una battaglia ideologica, dal vedere ogni tema aperto come un'emergenza e dal mettere insieme ambiti di intervento così diversi.
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E' un continuo susseguirsi di
E' un continuo susseguirsi di cronaca varia. Oggi l' orso, domani i migranti, poi il lupo e quindi i troppi turisti. E poi qualcosa d'altro e si ricomincia. Non c'è una visione, non esiste alcun dibattito. Ma a dirla tutta nemmeno giornalismo d'inchiesta.
L'altro giorno sotto casa mia due ragazzine provenienti da chissà quale valle (parlavano dialetto), magrissime, si facevano di eronia "disciolta". Per contro ogni giorno leggo di incidenti stradali più o meno mortali, o di tragedie famigliari. Entrambi talmente frequenti da rientrare nella solita routine. Un orso fa più scalpore di un cacciatore che si suicida, presunto colpevole di aver ucciso un altro cacciatore.
E intanto vivo in una delle zone del mondo con il costo della vita più caro, talmente ricca da permettersi di voler respingere pure i turisti (che portano soldi).
Il clima cambia e cambia anche qui da noi, ma pare che non tocchi nessuno.
Cristianamente parlando non vedo perché dovrei mettere al mondo una creatura in un' epoca priva di prospettive, senza l'illusione di un futuro migliore, apolitico e senza ideologie. Ma con la fottuta necessità di avere un nemico, qualsiasi esso sia.
Se potessi vorrei tanto scendere.
Antwort auf E' un continuo susseguirsi di von Massimo Mollica
Chi paga la chiusura e la
Chi paga la chiusura e la presunzione incredibile della nostra società sono proprio i ragazzi. Dei loro suicidi non si parla, delle loro sofferenze. Dell'orso, sì.
L'unica consolazione è che è diventato un simbolo, un'idea di libertà.
Antwort auf Chi paga la chiusura e la von Simonetta Lucchi
Ecco, è proprio quando si fa
Ecco, è proprio quando si fa di un animale un'idea di libertà che si perde di vista il bene comune. Rispondere all'ideologia con l'ideologia vuol dire buttarla in caciara, pur nel rispetto di qualsiasi posizione. Servono verifiche sul territorio, riunioni tecniche, delibere, azioni a contrasto, nel medio periodo formazione e se necessario ripianificazione. Altrimenti si ragiona di pancia e con la pancia non si ragiona.
Antwort auf Ecco, è proprio quando si fa von Luca Caldarelli
Sig. Caldarelli. E' proprio
Sig. Caldarelli. E' proprio questo il punto: "Servono verifiche sul territorio, riunioni tecniche, delibere, azioni a contrasto, nel medio periodo formazione e se necessario ripianificazione." Ma queste cose sono state fatte da chi doveva gestire la cosa? E sono state fatte per il lupo? E per la questione migranti sono state fatte? E per l'emergenza droga sono state fatte? E per i tanti incidenti stradali? Chi risponde di contante incompetenze? Quali giornalisti incalzano su questi temi? Dove sta la meritrocazia? E il giudizio sui fatti si basa tutto sulla propaganda?
Scommettiamo che per 2000€ al mese io riesca a fare meglio di questa gente nel gestire tutte queste cose? Scomettiamo?
Antwort auf Sig. Caldarelli. E' proprio von Massimo Mollica
Non conoscendo a sufficienza
Non conoscendo a sufficienza la tematica non sono in grado di rispondere punto per punto alle tante questioni che Lei solleva. Metto in guardia dal fare di una problematica concreta una battaglia ideologica, dal vedere ogni tema aperto come un'emergenza e dal mettere insieme ambiti di intervento così diversi.