Me lo sono fatto spiegare:
HEU indica la prima falciata dell'erba, quindi ricresce e la seconda tagliata si chiama GROAMET e infine ricresce di nuovo e la terza falciata si chiama POFL.
Il rischio è che quei tempi manchino a coloro che vivono e si alimentano politicamente di nazionalismo, frangia etnicamente trasversale e ben rappresentata da ambo le parti. Lo sbiadire di quel triste e decrepito ricordo richiede nuove paure e steccati altrimenti ci si apre e ci si confonde. Sia mai!
La destra tedesca decide di non partecipare per via dello sbarramento al 3% e la sammelpartei è pronta ad intercettarne l’elettorato! Con queste uscite sembra di essere tornati indietro agli anni settanta, alla lotta contro l’assimilazione - per intenderci... Cosa dice l’area sociale della svp? Tace?
Wieso muß der soziale Flügel bei ethnischen Diskussionen eine andere Position haben? Bei Katalanen, Basken, Schotten, usw. sind "Links-Sozialisten" doch auch strikte Verfechter der eigenen Ethnie. Das der Wille zum Konsens in diesem Parteispektrum höher ist, ok, das stimme ich zu. Im übrigen sehe ich das ähnlich wie Herr Kripp: erst die Unabhängigkeit von jedem einsprachigen Nationalstaat würde die Chance zu einem ähnlich befreiten und gleichberechtigten Sprach-Umgang wie in der Schweiz erlauben.
"Dal dopoguerra in poi" certo, infatti io mi riferivo al periodaccio prima, non era evidente? Avendo stretti conoscenti negli asili di lingua tedesca, avresti la cortesia di fare nomi, luoghi e date precise? Perchè sennò dai l'impressione di parlare per sentito dire, come dice Benigni: "la gente vede sente e parla, purtroppo vede male, sente poco e parla troppo.
Quest'avversione contro il dialetto invece da dove spunta? Perchè sulla predilizione per il Hochdeutsch, non ho molti dubbi, ma anche in italiano esistono molti dialetti. A Bolzano no per ovvi motivi storici, ma per questo non c'è bisogno di prendersela con il dialetto tedesco, non credi?
Sulla spartizione etnica hai ragione: c'è gente che la vuole mantenere, come c'è gente che la vuole eliminare. Ogni genitore avrà il diritto di poter mandare il figlio nella scuole che vuole o no?
La storia del Südafrika poi mi lascia completamente al buio, chi avrebbe accusato chi di che cosa?
Quindi lanci il sasso e nascondi la mano? Bah, che noia... Ad ogni modo da persona educata quale sono non voglio certo contraddirti e dato che non mi costa molto essere cortese con le persone di cui non m'importa niente, ti auguro una buona giornata! Mahlzeit!
Al tempo! Invece di alimentare facili indignazioni che non rivelano altro che i pregiudizi di chi li esternalizza, proviamo a ricomporre il quadro della questione che suscita tante emozioni. C'è da una parte il diritto all'insegnamento nella madre lingua, e questo va riconosciuto e rispettato. C'è dall'altra il diritto che garantisce ai genitori libertà nello iscrivere i bambini in un asilo di lingua tedesca o di lingua italiana. Ai tempi, in cui tale norma è stata definita, a nessuno sarebbe venuto in mente che questo diritto di scelta in futuro potesse in qualche modo creare dei problemi. Sta di fatto che con l'iscrizione massiccia negli asili di lingua tedesca di bambini di lingua italiana o di un'altra madre lingua si è assistiti ad uno sbilanciamento all'interno di queste strutture, per quanto riguarda l'utilizzo della lingua tedesca. Ed è ovvio che, quando i bambini non hanno una base comune nella lingua di comunicazione nell'asilo, vi si debba ricorrere ad un adattamento delle metodologie di comunicazione ed a improvvisazioni ad hoc per venirne a capo. Con ciò non è compromesso il diritto all'insegnamento nella lingua madre, ma tali situazioni possono andare a scapito della qualità dell'apprendimento. L'importanza della qualità dell'insegnamento fin dalla prima infanzia è fuori discussione. Ora, la politica si è occupata della questione ed ha avviato un confronto con l'Assessore per trovare delle soluzioni, ipotizzando anche dei test sulla padronanza della lingua di insegnamento. I responsabili a livello comunale ed a livello provinciale fanno bene ad affrontare il problema. Credo, però, che sia in primo luogo di competenza degli esperti di pedagogia trovare le soluzioni più confacenti. E non è concepibile che a livello politico si decida di ripiegare su soluzioni meno costose tanto per non dover mettere mano agli stanziamenti previsti e reiterati da tempo. Serve una soluzione che dia serenità sia al personale coinvolto che ai genitori. Mi auguro che tutti ambiscano a trovare soluzioni di qualità e condivise. In tale prospettiva mi sembra opportuno invitare gli esperti anche ad individuare degli spazi e delle metodologie per insegnare il dialetto tedesco. Servirebbero, inoltre, ulteriori sforzi per valorizzare il Hochdeutsch nell'insegnamento e come ponte tra le culture più accessibile a chi è di madre lingua italiana.
Kommentare
Tutto questo è agghiacciante
Tutto questo è agghiacciante e anacronistico. Ci si batte per i confini per poi ricrearne in casa propria.
Che diffrenza c'è tra
Che diffrenza c'è tra differenza tra Heu, Groamet e Pofl? #meignorante
Antwort auf Che diffrenza c'è tra von Massimo Mollica
Me lo sono fatto spiegare:
Me lo sono fatto spiegare:
HEU indica la prima falciata dell'erba, quindi ricresce e la seconda tagliata si chiama GROAMET e infine ricresce di nuovo e la terza falciata si chiama POFL.
Vi mancano i tempi in cui all
Vi mancano i tempi in cui all'asilo si parlava solo italiano eh?
Antwort auf Vi mancano i tempi in cui all von Mensch Ärgerdi…
Non credo proprio che sia
Non credo proprio che sia questo il punto. E lo sai anche tu.
Antwort auf Non credo proprio che sia von Federica Cumer
Secondo me il punto dell'
Secondo me il punto dell'"avamposto di idee ed azione" è proprio questo invece, tu no?
Antwort auf Secondo me il punto dell' von Mensch Ärgerdi…
Pensandoci... mi sa che hai
Pensandoci... mi sa che hai ragione :-)
Antwort auf Vi mancano i tempi in cui all von Mensch Ärgerdi…
Il rischio è che quei tempi
Il rischio è che quei tempi manchino a coloro che vivono e si alimentano politicamente di nazionalismo, frangia etnicamente trasversale e ben rappresentata da ambo le parti. Lo sbiadire di quel triste e decrepito ricordo richiede nuove paure e steccati altrimenti ci si apre e ci si confonde. Sia mai!
Questo non aiuta il discorso.
Questo non aiuta il discorso.
La destra tedesca decide di
La destra tedesca decide di non partecipare per via dello sbarramento al 3% e la sammelpartei è pronta ad intercettarne l’elettorato! Con queste uscite sembra di essere tornati indietro agli anni settanta, alla lotta contro l’assimilazione - per intenderci... Cosa dice l’area sociale della svp? Tace?
Antwort auf La destra tedesca decide di von Italo C.
Wieso muß der soziale Flügel
Wieso muß der soziale Flügel bei ethnischen Diskussionen eine andere Position haben? Bei Katalanen, Basken, Schotten, usw. sind "Links-Sozialisten" doch auch strikte Verfechter der eigenen Ethnie. Das der Wille zum Konsens in diesem Parteispektrum höher ist, ok, das stimme ich zu. Im übrigen sehe ich das ähnlich wie Herr Kripp: erst die Unabhängigkeit von jedem einsprachigen Nationalstaat würde die Chance zu einem ähnlich befreiten und gleichberechtigten Sprach-Umgang wie in der Schweiz erlauben.
La cosa è perfettamente
La cosa è perfettamente coerente con i reticolati ai confini oggi tanto in voga.
"Dal dopoguerra in poi" certo
"Dal dopoguerra in poi" certo, infatti io mi riferivo al periodaccio prima, non era evidente? Avendo stretti conoscenti negli asili di lingua tedesca, avresti la cortesia di fare nomi, luoghi e date precise? Perchè sennò dai l'impressione di parlare per sentito dire, come dice Benigni: "la gente vede sente e parla, purtroppo vede male, sente poco e parla troppo.
Quest'avversione contro il dialetto invece da dove spunta? Perchè sulla predilizione per il Hochdeutsch, non ho molti dubbi, ma anche in italiano esistono molti dialetti. A Bolzano no per ovvi motivi storici, ma per questo non c'è bisogno di prendersela con il dialetto tedesco, non credi?
Sulla spartizione etnica hai ragione: c'è gente che la vuole mantenere, come c'è gente che la vuole eliminare. Ogni genitore avrà il diritto di poter mandare il figlio nella scuole che vuole o no?
La storia del Südafrika poi mi lascia completamente al buio, chi avrebbe accusato chi di che cosa?
Quindi lanci il sasso e
Quindi lanci il sasso e nascondi la mano? Bah, che noia... Ad ogni modo da persona educata quale sono non voglio certo contraddirti e dato che non mi costa molto essere cortese con le persone di cui non m'importa niente, ti auguro una buona giornata! Mahlzeit!
Al tempo! Invece di
Al tempo! Invece di alimentare facili indignazioni che non rivelano altro che i pregiudizi di chi li esternalizza, proviamo a ricomporre il quadro della questione che suscita tante emozioni. C'è da una parte il diritto all'insegnamento nella madre lingua, e questo va riconosciuto e rispettato. C'è dall'altra il diritto che garantisce ai genitori libertà nello iscrivere i bambini in un asilo di lingua tedesca o di lingua italiana. Ai tempi, in cui tale norma è stata definita, a nessuno sarebbe venuto in mente che questo diritto di scelta in futuro potesse in qualche modo creare dei problemi. Sta di fatto che con l'iscrizione massiccia negli asili di lingua tedesca di bambini di lingua italiana o di un'altra madre lingua si è assistiti ad uno sbilanciamento all'interno di queste strutture, per quanto riguarda l'utilizzo della lingua tedesca. Ed è ovvio che, quando i bambini non hanno una base comune nella lingua di comunicazione nell'asilo, vi si debba ricorrere ad un adattamento delle metodologie di comunicazione ed a improvvisazioni ad hoc per venirne a capo. Con ciò non è compromesso il diritto all'insegnamento nella lingua madre, ma tali situazioni possono andare a scapito della qualità dell'apprendimento. L'importanza della qualità dell'insegnamento fin dalla prima infanzia è fuori discussione. Ora, la politica si è occupata della questione ed ha avviato un confronto con l'Assessore per trovare delle soluzioni, ipotizzando anche dei test sulla padronanza della lingua di insegnamento. I responsabili a livello comunale ed a livello provinciale fanno bene ad affrontare il problema. Credo, però, che sia in primo luogo di competenza degli esperti di pedagogia trovare le soluzioni più confacenti. E non è concepibile che a livello politico si decida di ripiegare su soluzioni meno costose tanto per non dover mettere mano agli stanziamenti previsti e reiterati da tempo. Serve una soluzione che dia serenità sia al personale coinvolto che ai genitori. Mi auguro che tutti ambiscano a trovare soluzioni di qualità e condivise. In tale prospettiva mi sembra opportuno invitare gli esperti anche ad individuare degli spazi e delle metodologie per insegnare il dialetto tedesco. Servirebbero, inoltre, ulteriori sforzi per valorizzare il Hochdeutsch nell'insegnamento e come ponte tra le culture più accessibile a chi è di madre lingua italiana.
Antwort auf Al tempo! Invece di von Karl Gudauner
Ecco un commento intelligente
Ecco un commento intelligente sulla questione!
Antwort auf Al tempo! Invece di von Karl Gudauner
Einverstanden. Es bleibt
Einverstanden. Es bleibt komplex.