Non spegnere il faro del Museion

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Sergio Sette Mi., 30.12.2015 - 11:40

Al di là delle problematiche di diversa natura (tecnica, giuridica, costi, ecc.) che un wifi pubblico comporta, specialmente in un contesto giuridico come quello italiano, credo che il servizio wifi che un ente come il Museion, ma lo stesso vale anche per la Civica, dovrebbe essere inteso come supporto agli utenti della stessa, non credi Gabriele ? Il problema di dare connettività ai migranti non può essere coperto scaricandolo su enti "volonterosi", anche perchè il servizio fornito non è pensato per questo target di utenza e di conseguenza nascono poi i problemi. Che si ripercuotono sull'utenza "normale" e specialmente sui dipendenti. Va cercata un'altra strada, ma soprattutto non spariamo sulla Croce Rossa.

Mi., 30.12.2015 - 11:40 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 30.12.2015 - 11:47

Già circa 8 anni fa lamentavo la devastante differenza tra la biblioteca di Trento con quella di Bolzano Bozen! E non era certo dovuto alla presenza di senzatetto e/o rifugiati. Anche senza di loro tale biblioteca è inadeguata e non consona a una città come Bolzano Bozen. Mi fa specie che si dia attenzione a questi poveretti ma nessuno si batta per il nuovo polo bibliotecario!
In secondo luogo voglio sottolineare come le mie tasse (frutto del mio lavoro), quello che io pago alla comunità, devono riguardare la comunità TUTTA. Non faccio distinzione di sesso, religione, provenienza o altro. Siamo una comunità tutta, o altrimenti vige l'anarchia.
In terzo luogo, proprio perché si è comunità, non voglio che si faccia distinzione di alcun genere su chi possa o meno usufruire dei servizi.
Infine ricordo alla direttrice del Museion che il suo è un servizio pubblico (pagato ahimè anche con le mie tasse). E per giunta non è vitale. Certo la cultura è importantissima ma ci sono tanti modi per farla. In fondo si potrebbe chiudere tale museo e con i soldi risparmiare creare strutture più consone per i bisognosi.

Mi., 30.12.2015 - 11:47 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 30.12.2015 - 11:52

Io propongo di chiudere il Museion, e con i soldi risparmiati creare condizioni migliori per TUTTI i disagiati e pure il WIFI gratis a tutti i cittadini di Bolzano Bozen.

Mi., 30.12.2015 - 11:52 Permalink
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gorgias Mi., 30.12.2015 - 16:06

Antwort auf von gorgias

accennare i costi come punto di discussione in questo caso. Conosco tanti bar con free WiFi libero e non penso che lo avrebbero se costasse così tanto. Vorrei vedere paragonato i costi del wifi a quelli del riscaldamento per il Museion. Il problema è che il Museion viene usato dai senza tetto come servizio sanitario. Non so, ma per me si potrebbe avere wifi in ogni posto letto e in ogni altra struttura di accoglienza per senza tetto. se si riconosce che è una cosa importante per queste persone vale la pena a metterlo a disposizione. Non credo che è una questione di soldi ma che non si riconosce la importanza di questa infrastruttura. La mentalità magari di pensare che queste persone dovrebbero essere già contenti di aver un posto per dormire e di non dovere chiedere tanto di più è una forma di degrado di esse.

Mi., 30.12.2015 - 16:06 Permalink
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Sergio Sette Mi., 30.12.2015 - 16:05

Diciamo che è colpa dei "clienti" non abituali. In parole povere il Museion (così come la Civica) non è un Internet Cafè gratuito, non è strutturato per esserlo. Non è quello il posto che deve fornire quel tipo di servizio.
Sul wifi pubblico poi passiamo facilmente da un estremo all'altro, c'è chi lo vuole chiudere perchè dannoso per la salute e dall'altra lo si vuole dare gratis a tutti. La cosa buffa è che a volte sono le stesse persone a chiedere entrambe le cose. Cose che, personalmente, mi lasciano entrambe dubbioso. Sulla nocività delle onde elettromagnetiche c'è di tutto, peggio che sull'AIDS, ma i parametri italiani sono più severi di quelli europei e gli apparati wifi spesso hanno valori molte volte sotto i limiti di legge anche a basse distanze. Se non fare riferimento alla legge, a cosa farlo ?
Sul fatto che il wifi sia un "diritto", che dire...allora lo è il telefono, il fax, il cellulare...
Chiaro, a chi non ha nulla e ha la necessità di contattare i propri familiari è ovvio che si cerchi di mettere a disposizione, in emergenza, un qualche sistema per comunicare, ma perchè il wifi del Museion ?

Mi., 30.12.2015 - 16:05 Permalink
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Filippo Turati Mi., 30.12.2015 - 17:35

...e tra tutti questi servizi essenziali non esiste l'accesso wifi o la fornitura di un canale di comunicazione aperto, spesso alquanto, se non di più, essenziale e utile (basta già pensare alle barriere linguistiche e l'importanza di informazioni). Poi, non mischiamo il problema dei clochard e i bagni con il "problema" di persone semplicemente seduti in un parco pubblico con i loro cellulari e tablet. Il primo va risolto, ma non c'è niente che rende indiserabile o illegittimo il secondo. Solo un razzista può pensare che il diverso colore della pelle lo faccia.

Mi., 30.12.2015 - 17:35 Permalink
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Filippo Turati Mi., 30.12.2015 - 18:33

La collettività ritiene che sia utile un servizio Wi-fi gratis per TUTTI, nelle istituzioni culturali, se no non ci si sarebbe fatto carico finora. E tra questi TUTTI, ci sono anche persone con colore di pelle diversa, se lo vuole o no - che hanno ugualmente diritto di stare civilmente seduti nei parchi pubblici con i loro cellulari come tutti gli altri. Non pretendiamo da un museo di essere selettivo nel fornire i loro servizi solo ad "AUTOCTONI", sarebbe la fine del nostra società. Questo non esclude che, se le strutture di accoglienza ricevessero adeguati finanziamenti per istituire (anche) il wifi (insieme a tante altre cose essenziali che mancano), forse quelle persone eviterebbero di cercarsi l'internet altrove. Aspetto che Lei allora sia consequente e faccia questa proposta politica nel prossimo turno elettorale.

Mi., 30.12.2015 - 18:33 Permalink