Gesellschaft | rifugi

Squilli (assenti) sulle Dolomiti

“Suoni delle Dolomiti” a parte, attorno al Catinaccio d'Antermoia regna il silenzio: guaste le linee telefoniche sui rifugi trentini, senza internet i rifugi sudtirolesi.

Siamo nel pieno dell'estate sulle montagne del Trentino-Alto Adige. E, con la bella stagione, sono numerosi i locali e i villeggianti che nella nostra regione scelgono di trascorrere le proprie giornate di vacanza inerpicandosi sulle vette dolomitiche. Tra le motivazioni principali per salire in alta quota, la rassegna “Suoni delle Dolomiti”, che porta grandi nomi della scena musicale internazionale all'ombra di crode maestose, tra concerti di archi all'alba e pranzi al sacco a ritmo di jazz. Lunedì scorso – dopo un “trekking musicale” tra le cime del gruppo del Catinaccio, in Val di Fassa, un vero angolo di paradiso – al rifugio Antermoia presso l'omonimo lago era prevista l'esibizione del violoncellista Mario Brunello, poi annullata a causa delle avverse condizioni meteo.

Il rifugio Antermoia è in questi giorni al centro di un'altra vicenda, che non riguarda lo squillo delle trombe ai concerti, bensì quello (assente) dei telefoni. Come riporta il quotidiano L'Adige, il gestore del rifugio Almo Giambisi, leggenda dell'alpinismo regionale, lamenta problemi col gestore della sua linea telefonica. Al contrario di alcuni rifugi in regione, del tutto sprovvisti di collegamento alla telefonia fissa, all'Antermoia il collegamento c'è ma non funziona da ben due settimane. Un'eternità, per le esigenze di sicurezza sui rifugi di montagna.

E' una vergogna, vergogna, vergogna”: non usa mezzi termini la guida alpina Sergio Rosi, per vent'anni vicepresidente della “Associazione dei rifugi del Trentino” e oggi gestore assieme al figlio Daniele del rifugio “Passo Principe”, a pochi metri dal confine con il Sudtirolo e dal quale si gode una vista magnifica verso sud-ovest, sulle cime del Vajolet e il Gartl, il leggendario “Rosengarten” (giardino delle rose) di Re Laurino. Il Passo Principe è il più vicino al rifugio Antermoia. “Almo ha perfettamente ragione – sottolinea Rosi – io ho spedito la disdetta lo scorso dicembre e ancora mi mandano le bollette, pur non avendo più la linea fissa. Per due anni siamo andati avanti con il trasferimento di chiamate abusivo. E quando ho provato a chiamare l'Antermoia, avevano il telefono guasto. Per noi è una questione di sicurezza pubblica, perché i nostri rifugi sono presidi di pubblica utilità, specialmente in zone come queste dove transitano migliaia di persone; le chiamate per il soccorso alpino partono spesse volte da qui”. Secondo Rosi, “un tempo i rifugi nel giro di un'ora avevano i telefoni aggiustati perché era riconosciuta loro l'importanza nel presidiare la montagna, ora ci trattano come fossimo un bar di valle, è una cosa vergognosa”.

Avere la rete, e non sentirla

“Noi ci stiamo sentendo per miracolo, questo è il massimo della comunicazione possibile” confessa amareggiato il gestore del Passo Principe rispondendo alle domande dalcellulare (e intervallando un paio di “adesso la sento”), “abbiamo portato il segnale dentro il rifugio, che va e viene, pure il segnale di TIM è disturbato, tante volte chiamano e trovano occupato o non raggiungibile”. Un problema comune tra i gestori di rifugi, diffuso in varie zone del Trentino (“eccetto laddove la vista sulle valli garantisce il segnale diretto dal paese”): “Disguidi ci sono sempre stati – sostiene Sergio Rosi – ma oggi non c'è più la sensibilità e velocità di prima nell'intervenire. C'è pochissima attenzione, non ci si rende conto di cosa significhi stare in montagna, di quanta gente ci giri”. Rosi ha paura anche per se stesso: “Ci sono situazioni in cui ho dovuto fare delle corse come un pazzo per avvertire il pronto soccorso, e se mi trovo quassù in inverno da solo e stessi male, cosa faccio? Chiamo con la radio del soccorso?”. Quale la richiesta alla politica? “In Trentino hanno installato il WiFi in quota (il progetto FreeLuna, ndr) ma è una pagliacciata fatta male e molti rifugi non ricevono neanche il segnale; coi cellulari al giorno d'oggi tutto è possibile, è solo un problema di volontà. Il problema uscirà, il disagio aumenta e bisogna portarlo alla luce”.

Neve al rifugio Passo Principe il 14 luglio 2016

Pronto, la sento molto male!”: raggiunto faticosamente al cellulare e poi al telefono fisso del rifugio “Tierseralpl” - sul lato sudtirolese del Catinaccio, verso l'Alpe di Siusi – il gestore Stefan Perathoner a capo dell'associazione dell'HGV per i rifugi a gestione privata del Sudtirolo (nonché consigliere comunale della SVP a Castelrotto) non lamenta particolari problemi con la telefonia, bensì con internet: “Da noi la situazione al momento è abbastanza tranquilla, anche se succede che tutti gli anni si rompa la linea telefonica, e in agosto una settimana senza telefono è abbastanza grave. Lì in Trentino tutti i rifugi sono dotati di internet satellitare finanziato dalla Provincia, qui da noi non c'è ancora e internet è importante quanto il telefono. Le prenotazioni avvengono quasi esclusivamente via web, il telefono è per i pernottamenti dell'ultimo momento”. E la rete cellulari? “Funziona e non funziona, noi abbiamo installato un'antenna gsm direttiva sul tetto, ma ora stiamo parlando dalla rete fissa. Il rifugio Bergamo per esempio è in una buca, con le montagne alte attorno non recepisce un trasmettitore per cellulari. L'unico che funziona è il telefono satellitare, ma è molto costoso”. Quando era Presidente, Durnwalder promise che Telecom, entro tre giorni da una segnalazione, riparasse tutti i guasti. Nell'era Kompatscher, la priorità è internet: “La Provincia di Bolzano sta studiando una soluzione per i suoi 25 rifugi, l'Alpenverein Südtirol ha trovato un accordo con un fornitore di servizi internet, noi entro l'autunno dobbiamo trovare una soluzione per l'estate dell'anno prossimo, che ci fornisca una soluzione tecnica per internet veloce”.

A quanto pare, gli effetti sulla salute di telefonia mobile e WiFi (pure in montagna) sembrano preoccupare solo i 5 Stelle, e il rischio di vedere giocare a Pokémon Go anche sulle Dolomiti è dietro l'angolo. Ma almeno, la sicurezza e la connettività degli escursionisti sarà garantita.

Bild
Profil für Benutzer 3 Ländereck Raetica I Tre Confini in Italiano
3 Ländereck Ra… Fr., 29.07.2016 - 00:28

In prospettiva, è più vantaggioso portare la fibra ottica sui rifugi, usando la LAN all'interno degli stessi.. Per quelli non raggiungibili da tale connettività (per i costi di posa e altro) si potrebbe usare un sistema misto ma che non dipendenda dalla rete Mast delle stazioni radio-base (quielle del 3G e 4G). In caso di perturbazioni atmosferiche (quindi di richiesta di chiamate diffuse) le reti di telefonia mobile sono quelle a "crollare" per prime. La linea fissa e quelle in fibra sono le più sicure e ancora meno impattanti per l'ambiente (v. anche alla voce elettrosmog).
Se vogliamo risparmiare, almeno ai rifugi, l'effetto "forno a micro-onde" dei nostri ambienti urbani, credo sia necessario fare delle scelte di rottura, ben precise.

Fr., 29.07.2016 - 00:28 Permalink