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“La tv locale ha sempre il suo fascino”

Dal primo aprile, il 32enne Bruno Benedetto è nuovo direttore generale del gruppo “Rosengarten Media” che detiene le emittenti televisive territoriali “Video 33” e “SDF”.
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Foto: Bruno Benedetto

Storicamente è la prima emittente televisiva privata in Sudtirolo, a lungo guidata dall'editore Rolando Boesso – scomparso nel 2008. Oggi, con la gemella SDF, rappresenta la prima tv privata locale per numero di utenti. Video 33 conferma il trend di crescita degli ascolti e da alcuni mesi è approdata con il suo segnale anche in Trentino. A Pasqua, la gara 5 della semifinale tra EV Vienna Capitals e HC Bozen/Bolzano del campionato di hockey su ghiaccio “Ebel”, trasmessa in diretta da Vienna, ha consentito alla rete bolzanina di ottenere risultati lusinghieri sul fronte degli ascolti. Importanti i dati relativi al seguito del livestream, garantito dal sito internet, con un picco di oltre 15mila contatti. Per quanto riguarda gli assetti interni alla Rosengarten Media – la società editrice di Video 33 e Südtirol Digital Fernsehen – l'amministratore unico Albino Leonardi ha affidato la carica di direttore generale a Bruno Benedetto, che da inizio mese ha assunto l'incarico.

Salto.bz: Come è approdato a questo incarico?

Bruno Benedetto: Nel gennaio 2015 mi sono licenziato dalla “ReBello” e il giorno stesso ho avuto un colloquio in Rosengarten Media come responsabile comunicazione marketing. Avevo già un background come responsabile media di un'agenzia di comunicazione, per cui lavorai a 19 anni. I media li bazzicavo, sapevo delle varie dinamiche locali e mi volevo rituffare nel mondo che mi aveva dato tante soddisfazioni come primo lavoro. Dopo pochi mesi mi è stato chiesto di guardare anche al dato commerciale della Rosengarten Media: c'era ancora una strategia molto “antiquata”, risalente gli anni Ottanta – dai tempi di Video Bolzano 33 – e mancava un approccio propositivo verso il pubblico e i clienti. Così mi è stata proposta la responsabilità dell'ufficio vendita. Con l'avvicendamento della proprietà ad Albino Leonardi, dopo vari colloqui al nostro interno, l'editore ha visto la potenzialità delle due reti e mi ha affidato l'onore e onere di guidare questa piccola pepita d'oro: due emittenti locali private, V33 che fa parte della storia della comunicazione locale e SDF, creata da poco e con grandissime potenzialità e possibilità di sviluppo.

Una rete “double face”, tra i pochi media bilingui del Sudtirolo e con un'espansione in atto sul Trentino, a partire dalle frequenze televisive.

Abbiamo preso la palla al balzo negli ultimi mesi: volevamo allargare il bacino d'utenza perché una televisione in confronto ad altri media ha dei costi spropositati e il posizionamento era un po' obsoleto, verso un mercato che si sta approcciando sempre più sul web, nei social media e soprattutto verso target profilati. E comunque secondo le varie statistiche e i dati a disposizione a livello mondiale, la televisione territoriale ha sempre il suo fascino e sarà sempre più importante anche in futuro. Siamo consapevoli che abbiamo un'occasione da non perdere. Da 32enne, 33enne a luglio, cercherò con un team molto collaborativo e professionale di creare quanto non si è ancora riuscito a fare.

Quali pensa siano le sfide in Alto Adige per una televisione privata locale?

Ho ancora vari progetti che reputo in stato embrionale, ad esempio una trasmissione in due lingue italiano/tedesco insieme, come abbiamo già fatto per svariate dirette di hockey su ghiaccio della “AHL” (Alps Hockey League, ndr), dato che tra le 8 società italiane iscritte nel campionato, 5 sono di madrelingua tedesca. Volevamo includere anch'esse con la propria lingua madre e aggiungerle su entrambi i canali, perché crediamo che la nostra provincia abbia questo valore aggiunto, sapere almeno due lingue, e vogliamo sottolineare questa marcia in più di noi altoatesini (e trentini).

A proposito di hockey e utilizzo dei canali social, cosa dice dell'ottimo risultato nella trasmissione delle semifinali dell'HC Bolzano su tv e sito web?

L'hockey su ghiaccio è lo sport locale numero uno in Alto Adige, avevo seguito da appassionato l'hockey in radio e pensavo che trasmetterla in tv fosse un'opportunità da provare. L'HCB ai tempi aveva difficoltà finanziarie e a livello televisivo non riceveva royalties pari a quelle delle omologhe società austriache. Siamo arrivati a una collaborazione che ha sfruttato un notevole valore mediatico per l'HCB, dalle statistiche che ci sono arrivate dalla “Ebel” stessa. Questa collaborazione ha portato vantaggi notevoli a entrambi i soggetti, perché crediamo che il mezzo televisivo possa dare più passione ed emozione rispetto ad altri eventi. E cercheremo di non essere solo televisione, abbiamo dato spinta ai nostri social media – tre anni fa avevamo tremila fan, ora siamo a 33mila fan su Video33. Online vogliamo essere l'alternativa a Stol.it in madrelingua tedesca e all'Alto Adige in lingua italiana.

Una televisione che sia raggiungibile da ogni supporto informatico?

Per me non è solo televisione, ma tv come “total video”, come stanno interpretando anche molti americani. Ovvero che su ogni possibile piattaforma si possa accedere a notizie, attualità, sport, musica locale, dando anche voce a delle identità che sino ad oggi non hanno mai avuto occasione di uscire fuori. Abbiamo stretto ad esempio una collaborazione con la scuola di cinema "Zelig", attraverso la quale il giovedì sera mostriamo i documentari gratuitamente per il nostro pubblico. Il bello è che avendo una situazione non semplice – purtroppo il progetto di televisione privata locale non è mai decollata appieno – per noi è uno stimolo in più per far bene e cerchiamo di dare il meglio.

L'hockey è stato il suo trampolino di lancio, quindi?

È il primo progetto che ho preso in mano, con una gara di quarti di finale Linz-Bolzano. L'hockey è stata una cosa fantastica, anche nei momenti brutti eravamo presenti, come media partner... mentre tanti salgono sul carro quando le cose funzionano. Non abbiamo avuto sempre tempi facili.