Banche e trasparenza
Solo una fra le 16 banche contattate si è “degnata” di fornire al CTCU i dati aggiornati delle condizioni per i mutui prima casa applicate sulla piazza di Bolzano. “Una seconda ha risposto addirittura che non desiderava essere più oggetto del confronto (sic). Con buona pace di chi chiede, da sempre, trasparenza al mercato”. Una missione impossibile quella di confrontare i mutui prima casa, insomma, questa la denuncia che arriva dal Centro Tutela Consumatori Utenti, il quale, per riferire sulle condizioni offerte dagli istituti bancari della zona, è dovuta ricorrere alle informazioni pubblicate dalle banche sui propri siti, per adempiere agli obblighi informativi imposti dalla vigilanza di settore (Banca d’Italia).
“Anche qui però è sorto un problema: le banche, soprattutto quelle locali, rispettano sì tale obbligo, ma solo formalmente. Infatti le informazioni pubblicate sono sempre quelle riferite al ‘peggior cliente immaginabile’, e non sembrano aver molto a che fare con le condizioni dei mutui realmente stipulati nella nostra provincia. Un esempio? Facendo la media dei tassi nominali applicati secondo fogli informativi esaminati, per un mutuo di 100.000 € con durata 10 anni a tasso fisso, la stessa risulta corrispondere a 4,031%, mentre il supplemento 'Plus 24' del Sole 24 Ore, in una recente rilevazione, per un mutuo di 150.000 € con durata sempre 10 anni e tasso fisso, riferisce una media dei tassi nominali di 1,041%”, sottolinea l’associazione dei consumatori.
Basandosi invece sulle informazioni “worst case”, e su quelle delle banche nazionali che si sono rivelate più “realistiche”, gli importi delle rate prospettate per mutui, fissi e variabili, di 100.000 euro, per durate di 10 e 20 anni, e moltiplicandoli per il relativo numero di mesi, si arriva alla seguente tabella, “che non osiamo comunque definire 'panoramica'”, precisa il CTCU:
“Ai consumatori che si accingano ad accendere un mutuo - afferma il CTCU - non possiamo in definitiva che dare lo spassionato consiglio di rivolgersi a quegli istituti bancari che sembrano avere più a cuore l'informazione trasparente. Come capirlo? In modo molto semplice: le banche che desiderano informare in modo trasparente non hanno difficoltà a consegnare ai loro potenziali clienti il preventivo di mutuo sul cd. modello ‘ESIS’, un modello standardizzato che facilita di molto il confronto fra le singole offerte. Modello che, come ci riferiscono moltissimi consumatori che si rivolgono ai nostri sportelli di consulenza, le banche locali sembrano ignorare del tutto, anche se è previsto da uno specifico codice di condotta europeo a cui quasi tutte le banche hanno aderito. Il tutto nell'attesa che un calcolatore di confronto ufficiale ed obbligatorio, sulla falsariga del 'Tuopreventivatore' per le polizze auto, faccia finalmente calare il sipario sulla triste vicenda e consenta confronti in tempo reale in questo importante settore”. E ancora: “Vista il possibile prossimo rialzo dei tassi in Europa, nella scelta del mutuo, da valutare con interesse l'opzione del tasso fisso”.
Transparenz! Ein Schlüssel
Transparenz! Ein Schlüssel nicht nur hin zu demokratische Strukturen.
Transparente Informationen zu Geldschöpfung und Schuldgeld wären ebenfalls hilfreich.
Geschäftsbanken sind durch die Kreditvergabe privater Akteur der Giralgeldschöpfung aus dem Nichts. Das heisst die verliehenen Gelder sind nicht etwa Spareinlagen, sondern werden durch die Bank erschaffen. Der Zins wird zum Teil an die Zentralbank weitergegeben, zum Teil als Gewinn eingestrichen. Es ist Fiatgeld.
Mehr dazu:
Schulden die ersten 5000 Jahre, David Graeber
https://www.cicero.de/kultur/david-graeber-und-die-verlorene-wette-auf-…