60 mila votanti. Sono tanti o pochi? In rete si discute animatamente.
Il quotidiano Alto Adige nel suo sito web ha titolato "Un mezzo flop il referendum-farsa promosso dalla Klotz". Ed ha subito suscitato una serie di commenti, tra cui quello di Brennerbasisdemokratie, che criticano la sottovalutazione del risultato.
Sul tema è intervenuto in questo senso anche il giovane esponente dei Verdi Valentino Liberto, ricordando che i voti per la Selbstbestimmung equivalgono al 20% dei voti validi alle Provinciali, 3 volte gli elettori di Süd-Tiroler Freiheit, 2 volte e mezzo i votanti alle primarie SVP e 9 volte quelli alle primarie PD.
Potremmo aggiungere che 60 mila sono anche più o meno gli 'italiani' che alle provinciali di ottobre si sono scomodati per andare a votare.
A Liberto ha fatto eco anche l'esponente meranese di Scelta Civica Andrea Casolari, che ha twittato "nessun flop... hanno fatto tre eletti (che era vero obiettivo operazione), quindi è stato un successo, purtroppo". A lui ha replicato Massimiliano Bona del quotidiano Alto Adige: "è stato un flop nei centri, basta guardare l'affluenza, i picchi sono infatti in valle Aurina e Passiria, dove la pensano così da sempre".
Sul tema ha preso la parola anche Vanja Zappetti, rilevando che "sottovalutare i dati politici è grave quanto esaltarli" e proponendo alla classe politica locale di "formare un'area in cui possano confluire tutti quelli che ritengono pericolosi nel presente (e soprattutto in prospettiva) i ragionamenti che fanno perno sul pensiero etnico".
Anche per il giornale online Buongiorno Südtirol è giusto che "tutte le forze politiche ed istituzionali tengano conto del risultato della consultazione".
Il giornale Die neue südtiroler Tageszeitung dal canto suo titola "Evas Erfolg", osservando che "nun wird es eine politische Diskussion darüber geben, ob das Glas halbvoll oder leer ist" e ricordando che la Svp prima delle elezioni provinciali aveva esplicitamente boicottato il 'referendum sull'autodeterminazione' (i Freiheitlichen invece lo avevano semplicemente ignorato).
La catena dei commenti all'articolo è davvero lunghissima e piena di 'sapori forti'.
Su Stol la notizia guarda caso non è presente in prima pagina, o meglio il portale invita i lettori ad approfondire la questione sul giornale dell'indomani (n.d.r. lunedì 13 gennaio). Con un po' di fatica, utilizzando il modulo di ricerca, si riesce a raggiungere l'articolo, stringatissimo, relativo al risultato della consultazione. E anche qui fioccano numerosi i commenti, la maggior parte dei quali si rallegrano per il risultato.
Infine su Südtirolnews la notizia è riportata in prima pagina e la catena di commenti all'articolo costringe a scrollare con il mouse per decine di volte. Il tema fa discutere e i commentatori per fortuna utilizzano quasi sempre l'arma dell'ironia per confrontarsi. Sì, proprio così: quasi sempre.
Zensur
Der Artikel
http://www.suedtirolnews.it/d/artikel/2014/01/12/stf-9217-prozent-stimm…
ist trotz über 230 abgegebenen Kommentaren in nicht einmal 24 Stunden bereits heute am späten Vormittag von der Startseite des Nachrichtenportals verschwunden und kann nur sehr mühsam im Archiv wiedergefunden werden.
Man kann zu dem Thema stehen, wie man will, aber wie es scheint, will man bei STNews eine unangenehme Diskussion abwürgen.
Geht es nämlich um unverfängliche Themen, wird ein heiß diskutierter Artikel tagelang auf der ersten Seite bleiben, um dem Portal die maximale Aufmerksamkeit der User so lange wie möglich zu sichern.
quanti italiani?
Il desiderio di "stato libero" viene portato avanti esclusivamente da persone ed organizzazioni del gruppo linguistico tedesco. Eppure anche fra gli italiani ci sono sicuramente molti che non sarebbero contrari a questo cambiamento. Chissà quanti saranno.
Ricordo che quando Pruner (Partito Popolare Trentino Tirolese), presentò una propria lista in Alto Adige, ottenne circa 2000 voti (se ben ricordo).
Penso che le formazioni (Freiheitlichen e Suedtiroler Freiheit) che portano avanti la battaglia indipendentista, dovrebbero reclutare nelle loro fila, personalità di lingua italiana. Fantapolitica? Per ora forse si.