La posizione dell'ordine dei giornalisti
"Il problema della pubblica sicurezza è molto sentito dalla popolazione ed è perciò compito dei giornalisti occuparsi anche di questo tema e, perché no, aprire un dibattito. Questo deve però avvenire con la massima professionalità e cautela per evitare di alimentare stereotipi e pregiudizi nei confronti di singoli gruppi, come gli stranieri. La Carta di Roma sulla deontologia dei giornalisti nei confronti di richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti precisa infatti che alcuni comportamenti criminali non possono assolutamente essere individuati in alcune etnie. Ci preoccupa perciò il fatto che ieri il Dolomiten, aprendo legittimamente un dibattito sul problema di alcuni casi di pestaggio avvenuti di recente in Alto Adige, abbia usato termini come “bande di albanesi”, “gli albanesi” e “bande di giovani, formate soprattutto da albanesi”. Quanto sia facile scaldare gli animi lo dimostra anche il fatto che gli amministratori del gruppo Facebook “Stopp die Gewalt in Südtirol” siano dovuti intervenire e cancellare dei contributi xenofobi. Le generalizzazioni vanno assolutamente evitate, lo sanno gli italiani che non sono tutti “mafiosi”, come anche i tedeschi che non sono tutti “nazisti”. Accogliamo perciò con soddisfazione la precisazione pubblicata oggi dalla redazione del Dolomiten, che prende la distanza da qualsiasi forma di campagna denigratoria contro gli stranieri. L’attenzione di noi giornalisti deve però sempre essere altissima per non alimentare tensioni tra diversi gruppi della nostra società. E per questo ogni singola parola va pesata e calibrata."
Comunicato firmato da Fabrizio Franchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige e da Stefan Wallisch, segretario del sindacato giornalisti Trentino Alto Adige.
frage
liegt es nicht auch in der verantwortung eines mediums, was auf deren seiten gepostet wird. müssen die nicht strafrechtlich relevante aussagen zur anzeige bringen bzw. ausmoderieren.
einige der aussagen zu diesem artikel, in denen polizeiliche folter, die wiedereinführung der nazi-verbrennungsöfen und selbstjustiz gefordert wird, sind doch wohl strafrechtliche tatbestände, oder?
http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2013/06/09/news/difendono-una-ragaz…
Antwort auf frage von Harald Knoflach
@ mateo
war eine ernst gemeinte frage: weißt du, ob die betreiber diesbezüglich eine verantwortung haben, oder nicht? egal ob das jetzt auf stol oder altoadige oder sonstwo steht.
Antwort auf frage von Harald Knoflach
Die Verantwortung liegt beim
Die Verantwortung liegt beim Autor. Die Betreiber lassen sich idR bei Registrierung vom Nutzer bestätigen dass er keine strafbaren Handlungen setzt und wenn dass er dafür die alleinige Verantwortung trägt. Ich würde den Autor des besagten Facebook-Posts durchaus anzeigen, ein Aufruf zur Tötung ist auf jeden Fall strafbar.
Antwort auf frage von Harald Knoflach
danke
war mir klar, dass die hauptverantwortung beim verfasser liegt. wollte nur wissen, ob man als betreiber nicht als eine art "begünstiger" auch belangt werden kann.
Antwort auf frage von Harald Knoflach
facebook
hab ich nicht bei der facebook-anmeldung "unterschrieben", dass ich keine ungesetzlichen handlungen tätigen werde?
Antwort auf frage von Harald Knoflach
vergesst es
mein letztes posting hat ja dann nichts mit dem betreiber der webseite zu tun, auf der ich mit facebook-account posten kann. zu schnell getippt. zu wenig gedacht.
Bin ja mal gespannt, ob die
Bin ja mal gespannt, ob die Journalistenkammer auch die Tageszeitung rügt, weil sie den Opferschutz verletzt hat.