Politik | Dimissioni del segretario

"I giornali tedeschi non vogliono disturbare il manovratore"

Per Antonio Frena il presidente della giunta provinciale deve già fare i conti con le "promesse che non avrebbe mai potuto mantenere". Stigmatizza poi le manovre di Bizzo e Randi ("sento parlare di truppe cammellate e Forza Italia") denunciando un comportamento che - a suo avviso - nulla ha a che vedere con il partito democratico.

Antonio Frena mancherà in futuro ai giornalisti. La sua è stata una segreteria senza peli sulla lingua e le sue dichiarazioni (ed i suoi tweet) hanno spesso dato pepe al dibattito politico locale. Non si smentito neppure in questi giorni e, anzi, forse in queste ore rincara ulteriormente la dose, perfettamente conscio di non avere più nulla da perdere e di aver dato un'ulteriore scossa alla campagna elettorale che domenica 16 febbraio dovrebbe incoronare il suo successore alla guida provinciale del partito.

Commentando un articolo su Salto dedicato al caos Pd a poche ore dalle primarie per la segreteria, Antonio Frena spiega lo scarso spazio che è stato dato sui giornali di lingua tedesca alle sue dimissioni con la necessità di non disturbare il 'manovratore'  (n.d.r. Arno Kompatscher), già alle prese con le sue promesse impossibili da mantenere
Frena esprime inoltre e nonostante tutto un certo ottimismo sul futuro del suo partito che - a suo dire - "ha un'ampia maggioranza coagulata attorno al nome di Liliana Di Fede e può definirsi per questo unito". Per Frena dunque sarà l'attuale sindaco di Laives a "garantire la linea di apertura ai progressisti di tutti i gruppi linguistici per difendere le ragioni di un PD centrato sui temi del lavoro e della giustizia"

Ma nelle ultime ore sul quotidiano Alto Adige, intervistato da Francesca Gonzato, Frena è tornato a pungere. Alla domanda sui rapporti con la Stella Alpina, che compattamente ha sostenuto l'elezione di Roberto Bizzo nelle commissioni paritetiche a fronte della spaccatura consumatasi invece nel Pd, Frena ha risposto seccamente: "a loro interessava la conferma di Zeller, non gli importava nulla dei nostri"

Una domanda sorge spontanea a questo punto: in futuro nel Pd altoatesino ci sarà ancora spazio per un segretario in grado  di esprimersi in maniera così diretta e colorita nei confronti del partito di raccolta di lingua tedesca?