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“Ci prendono in giro”

Caso Solland, i sindacalisti smentiscono che ci sia un acquirente. Parrichini (Cgil): “Ci sarà procedura di asta competitiva”. Albrigo (Cisl): “Si sta lavorando male”.

“Se le informazioni divulgate in questi giorni dovessero essere confermate e un gruppo imprenditoriale serio dovesse dimostrarsi disponibile a rilevare l’azienda - con tutti i suoi dipendenti - per poi gestirla a lungo termine sarebbe una notizia positiva per le attuali 70 persone ancora in servizio nella fabbrica”, commenta così l’assessore all’innovazione, di Merano, Diego Zanella la notizia di un possibile acquirente per la Solland, stabilimento produttore di triclorosilano, la materia prima utilizzata per produrre barre di silicio. Il presunto compratore sarebbe disposto a investire, stando a quanto diffuso oggi (18 aprile) dai quotidiani locali, 9.217 milioni di euro per rilevare non solo la struttura ma anche gli impianti, le scorte di magazzino, i terreni e i 70 dipendenti.

Una svolta che metterebbe finalmente fine all’annosa vicenda della Solland, dichiarata fallita nel novembre del 2016 e le cui aste sono andate fino a questo momento, di fatto, a vuoto. Non è tuttavia ancora tempo di cantare vittoria. I sindacalisti Stefano Parrichini (Cgil) e Maurizio Albrigo (Cisl) smentiscono, infatti, che ci sia un effettivo acquirente all’orizzonte. “I curatori fallimentari - spiega a salto.bz Parrichini - hanno elaborato un decreto il 13 aprile scorso sulla cui base il giudice delegato dal Tribunale di Bolzano ha disposto una procedura di asta competitiva al prezzo, appunto, di 9.217 milioni di euro, ieri è stato pubblicato un bando di gara e si avrà tempo fino al 18 maggio per presentare un’offerta al rialzo. Non escludo che ci possa essere stato qualche contatto con eventuali investitori interessati ma a oggi non c’è alcuna conferma in merito”.

Secondo il sindacalista della Cgil con i 9 milioni è stato raggiunto il massimo ribasso possibile (la base d’asta era partita dalla cifra di 29 milioni) per cui si confida che ora potenziali acquirenti escano allo scoperto, “e poi c’è la SunEdison che sta lavorando molto e che ha bisogno del triclorosilano per il silicio prodotto dalla Solland, e certamente converrebbe prelevarlo dalla fabbrica di Sinigo piuttosto che da qualche altra parte”, osserva ancora il sindacalista.

Si sta lavorando malissimo, questo modo di fare è un presa in giro, e una grave mancanza di rispetto nei confronti dei sindacati e dei lavoratori (Albrigo - Cisl)

Duro il commento di Albrigo della Cisl: “Basta con questi proclami, se l’avvocato Bruno Mellarini, curatore fallimentare nonché datore di lavoro dell’azienda, ha davvero ricevuto un’offerta di 9 milioni che ce lo dica perché noi nel frattempo stiamo spendendo risorse, tempo ed energie per mandare avanti l’ipotesi della costituzione di una cooperativa con i dipendenti rimasti per rilevare lo stabilimento e proseguire l’attività produttiva. A tal proposito stavamo peraltro già organizzando un incontro con il presidente Kompatscher e l’assessora Stocker. Si sta lavorando malissimo - incalza Albrigo -, questo modo di fare è un presa in giro, e una grave mancanza di rispetto nei confronti dei sindacati e dei lavoratori”.

Se non dovesse andare in porto nessuna delle soluzioni ventilate la Provincia completerà a proprie spese (la giunta ha stanziato 10 milioni di euro) la messa in sicurezza dell'impianto di produzione svuotando i silani delle circa 800 tonnellate di triclorosilano. Lo stabilimento della Solland deve infatti osservare la direttiva Seveso III e la sicurezza degli impianti è pertanto di competenza della Provincia. La prima versione delle attuali normative europee vennero approvate all'indomani del grave incidente industriale verificatosi appunto a Seveso, in Lombardia, nel 1976. “Per la popolazione meranese, ma anche per quella dei Comuni limitrofi - afferma il sindaco della città del Passirio Paul Rösch - la sicurezza della fabbrica di silicio è un obiettivo preordinato a tutti gli altri”.

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Oskar Egger Do., 19.04.2018 - 16:36

Gli unici ad essere stati presi in giro sono i cittadini del Meranese, sia personalmente sia come contribuenti. Invece di mettere in chiaro il disastro, sia in termini economici che di sicurezza pubblica, si viene da anni abbindolati con opuscoletti di pronto soccorso. Si tace sul reale pericolo del triclorosilano e si tirono in ballo discorsi che portano l' acqua al molino dei politici, ma sono lontani dall' illustrare la veritá: questa fabbrica chimica non ha da esistere in un centro di tale densitá di popolazione.

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