Umwelt | Frane e zone a rischio

Tutta l'alta montagna è a rischio frane

Le frane e il cambiamento climatico, i rischi e le soluzioni, intervista a Giulia Chinellato, geologa e ricercatrice Eurac dell'Istituto per il telerilevamento applicato.

Prima la Val di Vizze, poi Corvara, infine, è cronaca recente, Termeno e Rio Bianco. Le frane sembrano ormai essere una puntuale conseguenza delle forti precipitazioni anche in Provincia di Bolzano. Cosa possiamo aspettarci? Queste frane sono anche figlie dei cambiamenti climatici globali? Lo abbiamo chiesto a Giulia Chinellato, geologa e ricercatrice Eurac dell'Istituto per il telerilevamento applicato.

Le frane sembrano dovute ad intense piogge che sono un'eccezione nella stagione invernale. Possiamo, quindi, considerarle figlie del cambiamento climatico globale?
Non si può dire con certezza, sappiamo che l'entità delle precipitazioni verificatesi nei giorni scorsi è eccezionale per la stagione invernale. Sono precipitazioni intense, persistenti e concentrate in una stagione cosiddetta secca. Le temperature sopra la media stagionale e l´assenza della vegetazione favoriscono l'infiltrazione dell´acqua nel sottosuolo e la destabilizzazione del materiale.

E' il "fuori stagione" che preoccupa maggiormente?
Le precipitazioni intense già di per sono un problema, perché l'acqua penetra nel sottosuolo e nelle fessure creando forti pressioni. In inverno l'abbassamento delle temperature notturne può portare alla formazione di ghiaccio che crea ulteriori sovrappressioni destabilizzanti soprattutto nel suo ciclo di gelo/disgelo.

Comunque sia, visto che non possiamo decidere noi quando far piovere, come si può intervenire per migliorare la situazione e ridurre i rischi per la popolazione?
Serve una buona conoscenza del territorio stesso. L'alta montagna è sempre in continuo cambiamento, in continua evoluzione, ma occorre individuare le zone di pericolo su cui intervenire per prevenire condizioni di rischio. I processi come frane crolli, valanghe, sono parte integrante di un ambiente naturale, ed essi non possono essere eliminati, ma i rischi a loro associati possono essere prevenuti. Le aree affette da pericoli, tra cui le frane, in un contesto di alta montagna sono tantissime. Cominciando dalle zone a più alto pericolo (perché non si può fare tutto, ovunque e subito) si procede con opere di protezione che hanno l´obbiettivo di mitigare il rischio associato. Nel caso delle strade, per la gestione degli interventi di protezione/sistemazione, in provincia di Bolzano è in funzione una lista di priorità.

Nei casi peggiori si può prevedere lo spostamento dell'edificio (trasferimento di cubatura) o della strada ma l'obiettivo principale è quello di monitorare al meglio il territorio per evitare che si creino nuove zone di rischio, ad esempio costruendo vicino a zone in frana. A questo proposito, stiamo lavorando a due progetti che hanno proprio l'obbiettivo di sviluppare metodologie per il monitoraggio a lungo termine, sostenibile nel tempo ed in grado di dare informazioni accurate sulle aree instabili a scala locale ma anche regionale.

La frana di Termeno ha spaventato molti, geologicamente il territorio di Termeno e Bolzano sono simili?
Dal punto di vista geologico nell´area di Termeno affiorano rocce di natura carbonatica mentre nell'area circostante a Bolzano si rinvengono ignimbriti, rocce di origine vulcanica. Si tratta, quindi, di formazioni geologiche diverse ma questo non significa che a Bolzano non si possano verificare frane.