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I traumi della neve

Infortuni sugli sci in Alto Adige, la prima causa: cadute accidentali. Un terzo riguarda le ginocchia. I più coinvolti negli incidenti hanno fra 41 e 50 anni.
Sci
Foto: upi

Sono 8.783 gli sciatori, snowboarder o sportivi impegnati in altri sport invernali (anche se il numero si presume essere significativamente maggiore) coinvolti in incidenti sulle piste da sci altoatesine nell’inverno 2017/2018. All’indagine condotta dall’ASTAT hanno partecipato 53 dei 112 gestori degli impianti sciistici locali.

 

 

Giovani e temerari

 

I dati dicono che la distribuzione tra uomini e donne delle persone registrate dalla rilevazione è piuttosto omogenea. L’età media delle donne è di 39,7 anni e quella degli uomini di 39,1 anni. Le donne della classe 41-50 anni (22,6%) e quelle della classe 51-60 anni (21,8%) sono le più numerose. La parte più consistente della componente maschile invece risulta avere tra gli 11 e i 20 anni (21,0%), probabilmente a causa di inesperienza, incoscienza o errata valutazione delle proprie capacità. Tra le persone coinvolte in incidenti, fino ai 30 anni e oltre i 60 anni, prevalgono quelle di sesso maschile. Nella fascia d’età compresa tra i 41 e i 60 anni invece la quota delle donne è piuttosto elevata; le donne di questo gruppo di età costituiscono il 21,1% di tutte le persone rilevate. Il 64,8% delle persone coinvolte in incidenti riguarda turisti italiani (esclusi gli altoatesini che segnano una percentuale del 6,6%), tedeschi, austriaci e svizzeri.

 

 

Identikit degli incidenti

 

Sulle piste da sci la prima causa di infortuni è la caduta senza il coinvolgimento di terzi (74,4% degli sportivi registrati); la seconda è la collisione con altre persone (13,0%). Curiosità: la frequenza maggiore di incidenti si registra in febbraio. Da notare che la gran parte delle persone coinvolte in incidenti non si fa male sulle piste più impegnative, ma sulle piste contrassegnate come rosse, che corrispondono alle piste di medio livello di difficoltà (45,0%). Sulle piste facili (blu) rimane coinvolto il 33,8% degli infortunati. Sulle piste più difficili gli incidenti riguardano invece una quota minore di sportivi (12,2%). Sulle piste di collegamento, campi scuola e snowparks la quota è pari al 9,0% del totale. 

 

 

Con una quota del 33,3%, gli infortuni al ginocchio costituiscono la voce più rilevante di tutti gli infortuni, stiramenti e distorsioni (23,8% sul totale infortuni) coprono la parte più consistente. Nella categoria “Cranio e incoscienza” si colloca il 15,3% degli infortuni. Ad essa appartengono in particolare le ferite lacero-contuse al volto, le vertigini e lo stato di ubriachezza. La percentuale di infortuni alla spalla raggiunge il 14,1% e tra queste la tipologia più comune è la lussazione (6,2% del totale traumi). Le fratture riguardano soprattutto la gamba (20,5% del totale fratture), la spalla (19,6%) e il braccio (18,1%).