Chronik | Napolitano ha giurato

"Compio un atto eccezionale"

Un Napolitano commosso, ma a tratti anche duro, accoglie alla Camera il gravoso compito di inaugurare il suo secondo settennato.

Si è concluso pochi minuti fa, a Montecitorio, il discorso tenuto dal vecchio/nuovo Presidente della Repubbilca Giorgio Napolitano davanti alle Camere riunite. Il giuramento e il discorso sono stati punteggiati da scroscianti applausi. Non è mancata la commozione da parte del Presidente. Soltanto i parlamentari eletti nelle liste del M5S hanno manifestato in modo difforme, alzandosi in piedi ma non applaudendo.

Durante il suo discorso, Napolitano ha ringraziato per essere stato nuovamente eletto - si tratta della prima volta che accade una cosa del genere nella storia repubblicana - e ha alluso al ragionamento che gli ha fatto accettare la nuova candidatura: "Non prevedevo la rielezione, è un fatto legittimo ma eccezionale. Bisognava offrire al mondo un'immagine di fiducia e di coesione nazionale. Per questo non potevo declinare, ero preoccupato per le sorti del Paese".

Non sono mancati gli ammonimenti e le prese di posizione, anche dure, contro i partiti, responsabili di aver condannato "alla sterilità o a esiti minimalistici i confronti tra le forze politiche e i dibattiti in Parlamento". Dopo aver lamentato anche l'assenza di un confronto "maturo" tra le parti, in grado cioè di portare almeno alla revisione delle legge elettorale o alla riforma della seconda parte della Costituzione, Napolitano ha chiuso con un avvertimento minaccioso: "Se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al Paese".

 

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Gianluca Trotta Mo., 22.04.2013 - 20:35

La retorica del "lo faccio per spirito di sacrificio", "me lo hanno chiesto", "non vorrei ma lo faccio per voi", "mi metto a disposizione del Paese". A sentire loro, stare al potere gli fa schifo. Strano, poi, che te li trovi lì, da sessant'anni, e non scollano il culo da una poltrona che sia una.

Mo., 22.04.2013 - 20:35 Permalink
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Klaus Griesser Di., 23.04.2013 - 15:23

Dass sich Napolitano noch genötigt sieht sein Mandat zu verlängern zeigt wie hoffnungslos festgefahren das inciucio-System ist. Und es geht vor allem darum, den "armen" Berlusconi und seine Winkeladvokaten vor der Justiz zu retten. Wenn das die Rettung der Nation ist und Berlusconi die Rede Napolitanos als die schönste aller Reden bezeichnet, die er seit Jahrzehnten gehört hat, dann sind wir jetzt im Tal der Krokodilstränen. Mich graust's!

Di., 23.04.2013 - 15:23 Permalink
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Gianluca Trotta Mi., 24.04.2013 - 00:00

Antwort auf von Klaus Griesser

Oh, quanto so d'accordo con te!
Napolitano (che per me, da oggi, si chiama Gio Casta), sta portando avanti una incomprensibile legittimazione della peggiore classe dirigente del nostro Paese. Già prima delle rielezione ci tenne a rassicurare B., che in quei giorni avrebbe dovuto presentarsi in qualche tribunale, che non sarebbe stato escluso dai giochi politici. Ora ci avviamo a quello che ormai non può che essere chiamato "governo del presidente", che altro non è se non la continuazione di quello che abbiamo avuto fino a ora (utili queste elezioni, nevvero?), e ci ritroviamo in uno Stato in cui, al di là della Costituzione, vige il presidenzialismo. E sarà anche che il presidente deve prendere in mano la situazione perché i partiti e il Parlamento non sono in grado di fare niente: ma, appunto, invece di spazzare via questi incapaci, ce li teniamo lì (a caro prezzo) grazie al tutorato di questo degno rappresentante della cosiddetta casta. Mah!

Mi., 24.04.2013 - 00:00 Permalink