5 stelle meno 3
A un mese dalle elezioni politiche il Movimento 5 Stelle è alla prese con un’altra grana. Dopo l’eclatante caso (l’ultimo di una serie, tralasciando tutta la nebulosa questione delle Parlamentarie) di Rinaldo Veri, l’ex ammiraglio già eletto consigliere comunale con una lista civica che appoggiava il Pd, nuovi guai minacciano la campagna elettorale dei pentastellati. E stavolta, “in casa”. In una lunga nota Flavio Prada, Giovanni Rullo e Paolo Vergnano, rispettivamente ex candidati sindaci M5s e consiglieri comunali di Riva del Garda, Arco e Rovereto, annunciano che si autosospendono dal Movimento.
Chi ci conosce veramente sa che questa lettera è per noi una enorme sconfitta
Nel mirino il deputato uscente Riccardo Fraccaro, colpevole di aver preso decisioni opinabili, senza consultare la base. “Quando ci siamo candidati abbiamo fatto due promesse una al Movimento e una ai Meetup che ci hanno indicati come candidati sindaco. Chiederemo loro di decidere se la nostra autosospensione dal M5S, qualora diventasse espulsione, debba essere seguita anche dalle dimissioni da consigliere comunale”, scrivono i tre, “chi ci conosce veramente sa che questa lettera è per noi una enorme sconfitta. Chi ci conosce, anche solo poco, sa che da oltre 5 anni non ci risparmiamo per far decollare una idea di nuova politica locale e nazionale”.
Pomo della discordia le candidature nel collegio roveretano (Camera e Senato) di Matteo Perini e Cinzia Boniatti, quest'ultima scelta direttamente da Luigi Di Maio e bersaglio delle critiche: “Oggi (ieri, ndr) scopriamo che per il Movimento sono altri i soggetti della società civile. Scopriamo di essere diventati, per logica, professionisti della politica”.
“All’inizio pensavamo queste fossero persone degne, come tante altre, soltanto a noi sconosciute. Poi scopriamo che per il collegio di Rovereto al Senato è stata nominata una persona con sani e notevoli trascorsi politici fin almeno dal 2000. Cosa non rara e per nulla deprecabile. Ma soffriamo ancora dell’esperienza delle provinciali 2013 dove, pur avendo conosciuto per più di un anno la persona, fummo traditi politicamente in modo fragoroso da un profilo che ci pare paragonabile”. E il riferimento è a Manuela Bottamedi, ex esponente dei 5 stelle approdata in Forza Italia.
Notiamo solamente una leggera arroganza quando leggiamo che 'finalmente il M5S si è aperto alla società civile e alla competenza', come se fino ad oggi i candidati fossero tutti professionisti e incompetenti
Non viene risparmiato, tuttavia, nemmeno il candidato alla Camera Perini, molto vicino a Fraccaro: “È persona di cui non possiamo dire nulla - affermano - nulla perché non lo conosciamo. Nulla perché non l’abbiamo mai incontrato a nessun gruppo. Nulla perché non si è neppure presentato. Ma quel che è peggio è che chi ha fatto le selezioni non ha ritenuto di dover spiegare o condividere la decisione”.
“Avendo letto il profilo di uno e non sapendo chi sia l'altro nostro candidato siamo costretti a sfilarci - si legge ancora nel comunicato stampa - non possiamo dire nulla nei loro confronti personalmente. Notiamo solamente una leggera arroganza quando leggiamo che 'finalmente il M5S si è aperto alla società civile e alla competenza', come se fino ad oggi i candidati fossero tutti professionisti e incompetenti”.
Una prima reazione al clamoroso gesto di Prada, Rullo e Vergnano arriva dalla compagine grillina di Alto Garda e Ledro: “Il MoVimento 5 Stelle sta vivendo una fase storica e, come spesso accade in questi casi, è possibile che alcuni perdano di vista il nostro obiettivo e non abbiano una chiara percezione della responsabilità che ci attende”. E ancora: “Occorre ribadire che nel M5S l'obiettivo non è farsi eleggere perché da sempre contano le idee che si portano avanti. Dispiace che, anche all'oscuro dei meetup e degli altri portavoce, i tre consiglieri comunali nonché ex candidati sindaco abbiano deciso di autosospendersi ritenendo di non poter più essere utili alla causa. La nostra volata verso il Governo del Paese va avanti”.