Rainerum
Foto: Rainerum
Society | Scuola cattolica

Fuori la Chiesa dalla scuola

Il caso Rainerum è l’emblema di un’infamia che appesta l’intero mondo dell’istruzione.

L’articolo di Elisa Brunelli sul codice etico dell’Istituto Salesiano Rainerum di Bolzano è un pugno nello stomaco a chiunque abbia a cuore la laicità dello Stato. Rileggiamo il famigerato articolo 10:

“II personale che a qualsiasi titolo collabora con l'ente Ispettoria Salesiana San Marco deve astenersi dal praticare, suggerire, attuare, consentire o tollerare nelle attività dell'ente pratiche abortive, eugenetiche o eutanasiche di qualsiasi tipo, così come pratiche comportanti manipolazione genetica contrastanti con la dignità della persona, che è il bene più prezioso che ogni essere umano possiede, o con la tutela del diritto alla vita dal concepimento fino alla morte naturale, uniformandosi al principio di precauzione nell'utilizzo delle biotecnologie.”

Se già è insopportabile che nel 3° millennio la Chiesa cattolica imponga all’opinione pubblica i suoi deliri oscurantisti su contraccezione, omosessualità, eutanasia, biotecnologie e aborto (quest’ultimo oltretutto sancito per legge come diritto inalienabile delle donne), è profondamente ripugnante che questo accada in un istituto scolastico foraggiato mediante risorse pubbliche. Eppure, l’abominio delle scuole paritarie consiste proprio in questo: sono inserite nel sistema nazionale di istruzione e rilasciano titoli di studio come quelle statali, ma possono improntare la loro didattica a principi raccapriccianti e imporre con la violenza (cos’altro è la minaccia di licenziamento?) codici di comportamento degni dell’Inquisizione.

Se ci fosse in Italia una Sinistra degna di questo termine, non solo la sospensione dei finanziamenti pubblici ma la chiusura tout court delle scuole cattoliche sarebbe un punto programmatico dirimente, proprio come l’abrogazione dell’ora di religione cattolica nelle scuole pubbliche. Purtroppo nel deserto rimasto dalla dissoluzione del PCI è una causa persa in partenza e va anzi ricordato che nel 2000 fu proprio Luigi Berlinguer, con la sua ignobile riforma, a introdurre nell’ordinamento scolastico la figura giuridica della scuola paritaria.

Eppure, l’abominio delle scuole paritarie consiste proprio in questo: sono inserite nel sistema nazionale di istruzione e rilasciano titoli di studio come quelle statali, ma possono improntare la loro didattica a principi raccapriccianti e imporre con la violenza (cos’altro è la minaccia di licenziamento?) codici di comportamento degni dell’Inquisizione.

Resta dunque l’appello ai genitori che hanno a cuore le libertà civili e i principi della laicità a non iscrivere i propri figli in istituti d’ispirazione medievale. Se preti e suore si ritrovassero un bel giorno senza giovani da ammorbare, avrebbero molto più tempo per confrontarsi proficuamente con le tesi del copernicanesimo.