Politics | Legislatura

Nuovo Governo, nuovi dubbi e speranze

Dopo l'ufficializzazione della nuova Giunta provinciale, i sindacati chiedono al Governo Kompatscher una maggiore apertura al dialogo rispetto a quella che emerge dal programma proposto dalla maggioranza.
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Palazzo Widmann, sede della Giunta provinciale
Foto: Fabio Brucculeri - ASP
  • La Giunta Provinciale si è appena insediata, ma dall’ambiente sindacale già emerge più di qualche interrogativo, in particolare riguardo al programma presentato dalla SVP e dai suoi nuovi alleati di governo.

    «Sull’accordo di coalizione – si legge infatti nella nota pubblicata nei giorni scorsi dalla CGIL/AGB – il sindacato esprime il rammarico per la mancanza di accenni all’ascolto delle parti sociali e si augura che non sia la cifra di questa legislatura. Tra le priorità le tre confederazioni altoatesine avevano infatti chiesto all’esecutivo che la relazione con le parti sociali proseguisse in modo strutturale».

    In sostanza, le parti sociali lamentano dunque una certa “noncuranza” da parte del neoeletto governo altoatesino nei confronti dei sindacati, in netto contrasto con quelle che erano invece le intenzioni di questi ultimi.

  • I sindacati chiedono maggiore dialogo con la politica

    Lo scorso ottobre, infatti, CGIL/AGB, SGBCISL e UIL-SGK avevano chiesto un maggior coinvolgimento nei processi di sviluppo dell’autonomia locale, in particolare nelle questioni relative ai lavoratori, e in generale un “buon dialogo” con la politica. 

    Il tema principale di questo dialogo riguarda la sostenibilità, intesa a livello economico, sociale e ambientale

    Nel primo di questi ambiti si punta in particolare al superamento della logica del massimo profitto, ormai non più sostenibile. Decisamente importante è la risoluzione della carenza di manodopera, per la quale si offrono diverse soluzioni quali la piena realizzazione del piano delle politiche attive del lavoro 2020-2024 e del progetto GOL, la sottoscrizione di un maggior numero di contratti stabili (a discapito di quelli stagionali) e un adeguamento della formazione (a tutti i livelli) ai nuovi ed effettivi bisogni della società. Soprattutto su quest’ultimo aspetto deve poi arrivare un cambio di mentalità: istruzione e ricerca non devono più infatti essere visti come un peso, ma come un investimento per il futuro.

    Importante anche riuscire a trovare una semplificazione della burocrazia attraverso una digitalizzazione facilmente accessibile a tutti, anche a chi gode di scarsa dimestichezza con l’ambiente virtuale, così come la lotta a fenomeni quali il dumping sociale, i “contratti pirata” e l’evasione fiscale

    Per quanto riguarda il secondo ramo della sostenibilità, si parte da una sanità da potenziare, rinnovare e valorizzare, arrivando alle pari opportunità e all’inclusione sotto tutti i punti di vista economico-sociali. 

    In mezzo altri temi di primaria importanza, in primis la casa e l’urbanistica: la richiesta si basa sull’ormai nota necessità di costruire abitazioni a prezzi calmierati che riducano il costo dell’abitare in una provincia che, sotto questo aspetto, suo malgrado rivaleggia con Milano e Roma. 

    Il piano clima e la transizione ecologica chiudono, infine, il terzetto di ambiti su cui i sindacati pongono la propria attenzione: il cambiamento climatico e tutti gli effetti che questo avrà sulle generazioni future non dovrebbero infatti essere messi in disparte.

  • La ricerca dell’IPL a sostegno dei sindacati

    In una società che non riesce a garantire pari opportunità, chi è economicamente, socialmente, culturalmente fragile è particolarmente esposto a un rischio sociale

    Per evitare l’acuirsi di questo fenomeno ed evitare ulteriori problematiche sarà quindi indispensabile saper leggere in anticipo la situazione e, in tal senso, l’Istituto Promozione Lavoratori si impegnerà a fornire ai sindacati delle solide basi statistiche su cui avanzare le proprie richieste. 

    Nello specifico, nel 2024 l’attività di ricerca dell’IPL si concentrerà sullo studio delle nuove modalità lavorative (e in particolare sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale), dell’evoluzione delle retribuzioni del lavoro dipendente (pubblico e privato, prestando grande attenzione al problema della perdita del potere d’acquisto nell’ultimo decennio) e del rischio povertà per i nuovi pensionati.

    Tutto ciò sarà poi ovviamente messo a disposizione delle parti sociali e della politica, con l’augurio che da ambo le parti vi sia la volontà di dialogare per quello che, magari banalmente, potremmo definire “il bene comune”.