Il festival dei festival

Si fa sempre più internazionale il respiro del Bolzano Festival Bozen, una rassegna musicale gigantesca per un'umile città di provincia, sia nella qualità che nella quantità: oltre sei settimane di concerti, con artisti di fama mondiale e giovani promesse, musica sinfonica e musica da camera, teatri e sale da concerto ma anche piazze e strade, chiese e castelli, musica antica su strumenti originali ma anche uno sguardo alla musica contemporanea ed un tentativo inedito di ricostruire il suono della Vienna del primo Novecento.
Da sempre le anime del festival sono diverse e si intrecciano in un cartellone molto variegato. C'è la musica sinfonica, con le grandi orchestre, dove locale e internazionale si intrecciano. Troviamo infatti le eccellenze locali, come ad esempio l'Orchestra Haydn di Bolzano e Trento che torna ad aprire la rassegna al Parco delle Semirurali il 30 luglio con il classico concerto open air, ma anche l'Accademia d'Archi di Bolzano che ogni anno miracolosamente si supera sia per la raffinatezza dell'esecuzione che per l'intelligenza dei suoi programmi - quest'anno un concerto quasi monografico sul cantante barocco Farinelli e le musiche del suo tempo, interpretate dal controtenore rumeno Valer Barna-Sabadus.
Ma soprattutto ci sono le orchestre giovanili European Union Youth Orchestra e Gustav Mahler Jugendorchester, straripanti di giovanissimi talenti e che hanno il merito di portare a Bolzano i grandi nomi dell'olimpo della musica classica, tra cui quest'anno i direttori Gianandrea Noseda, e Herbert Blomstedt - coi suoi 96 anni testimone vivente di quasi cento anni di musica - e il violinista Renaud Capuçon.
C'è poi il filone della musica antica su strumenti originali con il festival nel festival, ovvero Antiqua, che ha il merito di aprire una finestra sulla scena internazionale della musica storicamente informata. Quest'anno il focus è sulla musica sacra con artisti come il gruppo vocale Cupertinos, la tastierista Catalina Vicens che si esibirà sull'organo portativo - uno strumento che sicuramente in pochi hanno già visto e ascoltato - , i clavicembalisti Claudio Astronio e Stefano Molardi, il violinista Jonas Zschenderlein e il liutista americano Hopkinson Smith.
Grande spazio ha ovviamente nella rassegna il pianoforte. Non dimentichiamo che Bolzano ospita uno dei cinque più grandi concorsi pianistici al mondo, il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni, il più longevo con i suoi 74 anni di storia. Questo è l'anno delle preselezioni, in cui su centinaia di iscritti provenienti da tutto il mondo vengono selezionati i poco più di venti candidati che il prossimo anno parteciperanno alle finali. Le preselezioni tuttavia non si svolgeranno in estate a Bolzano come un tempo, bensì a novembre e su scala globale grazie alla collaborazione con Steinway & Sons che metterà a disposizione i suoi showroom sparsi per il mondo. Viene riproposto così il formato ribattezzato Glocal Piano Project che nel 2020 salvò le preselezioni dalla pandemia che ne aveva messo a rischio lo svolgimento, permettendo ad una giuria di qualità di valutare le esibizioni dei partecipanti grazie alla diretta streaming. Quest'anno il formato verrà implementato e prevederà anche la presenza di pubblico in sala, trasformando così le preselezioni del Concorso Busoni in un vero festival internazionale del pianismo.
Tuttavia anche in estate il focus sul pianoforte sarà consistente, innanzitutto con due premi Busoni, Jae Hong Park (primo premio 2021) ed Emanuil Ivanov (primo premio 2019), impegnati come solisti rispettivamente con la European Union Youth Orchestra e con la Mahler Academy Orchestra. Diversi recital pianistici porteranno poi a Bolzano vere leggende come Grigory Sokolov e Arcadi Volodos, accanto a giovani stelle come Bruce Liu (primo premio Concorso Chopin di Varsavia 2021), Serena Valluzzi e Dina Ivanova (che si sono particolarmente distinte nell'ultima edizione del Concorso Busoni).
Un concerto che assume un significato molto particolare alla luce dei recenti avvenimenti è quello che vede protagonisti i tre pianisti ucraini Illia Ovcharenko, Roman Lopatynskyi e Antonii Baryshevskyi, che sono stati nella rosa dei vincitori del Concorso Horowitz di Kiev ma che si sono anche aggiudicati importanti premi presso il Concorso Busoni.
L'ultimo grande filone del Bolzano Festival Bozen è la Gustav Mahler Academy, accademia d'eccellenza che raccoglie alcuni tra i più grandi talenti delle scuole musicali europee per una serie di masterclass che culminano con concerti sinfonici e di musica da camera. Quest'anno l'accademia si terrà tra la fine di agosto e gli inizi di settembre e sarà completamente rinnovata. Ci sarà un importante workshop sinfonico che culminerà con il concerto diretto da Pablo Heras-Casado il 30 agosto, mentre nei giorni successivi gli studenti dell'accademia saranno impegnati in un progetto che mira a ricostruire il suono e la prassi esecutiva della Vienna di Mahler al volgere del secolo, e che si concretizzerà in un concerto sinfonico diretto da Philipp von Steinacker in cui verrà eseguita la Nona Sinfonia di Mahler, e una serie di concerti di musica da camera che si svolgeranno tra Dobbiaco e Bolzano.
ACHTUNG!
Meinungsvielfalt in Gefahr!
Wenn wir die Anforderungen der Medienförderung akzeptieren würden, könntest du die Kommentare ohne
Registrierung nicht sehen.