Alessandro Bertoldi: Durnwalder governi con il PDL, pronto a sostenere il referendum sull'autodeterminazione.
Ha “occupato” le pagine dei quotidiani nazionali, per via di alcune dichiarazioni e prese di posizione che gli hanno attirato contro l'opinione pubblica locale. Si occupa di politica da quando aveva 14 anni. Recentemente, tra le polemiche di alcuni e l'ironia di altri, a soli 19 anni è stato nominato Coordinatore provinciale del Popolo della Libertà altoatesino. Alessandro Bertoldi, classe 1994, da tempo ha deciso di vivere per la politica, ovvero, dedicare il suo tempo e le sue energie per dare voce all'elettorato berlusconiano altoatesino. A questa passione e dedizione spesso ha associato l'irruenza tipica della giovinezza che, ogni tanto, ha oltrepassato la misura richiesta al suo ruolo istituzionale. In un'epoca dove la politica è intesa come scambio di favori o viene espressa nelle forme dell'antipolitica, Bertoldi dice quello che pensa, senza troppi calcoli di convenienza. Difficile dire se sia un bene o un male. Per questi motivi, si è ritrovato spesso coinvolto in interminabili discussioni sui media locali e sui social network. Quindi, al netto delle polemiche, risulta difficile capire quale sia la statura politica del giovane rampante berlusconiano, meglio noto per la sua invettiva contro i teutonici che per le sue idee circa la gestione del “sistema Provincia”. In questa intervista http://www.youtube.com/watch?v=H_v_56PzXaU , lasciato il gossip da parte, Bertoldi è interrogato esclusivamente sulla sua visione politica e su come il PDL intenda superare l'Autonomia altoatesina.
Secondo Bertoldi, la proporzionale etnica va eliminata subito perché, spiega, rappresenta un metodo di divisione della società «a mo di apartheid». Il risultato delle politiche pubbliche altoatesine dovrebbe essere quello di mirare all'unione dei gruppi etnici, non al mantenimento della loro divisione. Per questo motivo, Bertoldi auspica la trasformazione del sistema scolastico altoatesino, al fine del raggiungimento di una scuola unica e trilingue, con insegnamento veicolare delle lingue. Allo stesso modo, è da modificare radicalmente la gestione dei fondi assegnati ai due Assessorati alla cultura. Bando al sistema proporzionale e si all'unione dei due assessorati. Nel corso degli anni, spiega Bertoldi, l'assessore Christian Tommasini ha sperperato denaro pubblico, «garantendo agli amici dei fondi al limite del clientelismo politico».
Ancora più schietta e la sua opinione sul centrodestra locale. Secondo il Coordinatore provinciale, le persone elette sotto il simbolo della coalizione del PDL - poi fuoriuscite nel corso degli ultimi mesi - hanno tradito il voto degli elettori e gettato discredito sui dirigenti di quello stesso partito. Non c'è quindi alcuna possibilità di unire il centrodestra, secondo Bertoldi, in quanto l'unico simbolo del centrodestra è il Popolo della Libertà e, aggiunge, sarà «benvenuto solo chi vorrà mettere da parte il suo spirito da protagonista»; alludendo con questa dichiarazione a Mauro Minniti (La Destra) e Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore).
Positiva è la valutazione dell'operato da parte del Presidente del Consiglio Provinciale Luis Durnwalder che, anzi, viene invitato a restare per un altro mandato. Non altrettanto positiva è la valutazione della gestione del potere da parte della SVP. Quindi, raccolta la sfida di un referendum per l'autodeterminazione «a patto che si svolga nell'ambito della legalità», Bertoldi spiega che a suo parere l'autodeterminazione si è già compiuta con il secondo Statuto di autonomia. Proprio per questo motivo, la rivendicazione delle destre sudtirolesi sembra fuori luogo, perché l'Alto Adige/Südtirol si troverebbe già in una situazione di autodeterminazione. Secondo Bertoldi, se chiamati al voto, gli altoatesini voterebbero compatti contro la secessione, proprio per via del livello di autonomia e benessere finora raggiunto. In tal senso, la SVP dovrebbe prendere una posizione netta e ringraziare l'Italia per quello che ha avuto per la sua minoranza, senza paura di perdere qualche elettore. Infine, il PDL si dichiara contro il Safety Park o le Terme di Merano, definiti come progetti o strutture inutili. La fine deve valere anche per le indennità da 25.000 € a un Presidente della Provincia a o di 7.000 € a un consigliere. Bertoldi è giovane, ma la stoffa del politico c'è tutta, a prescindere dal livello di condivisione delle sue opinioni.
Intervista su youtube
http://www.youtube.com/watch?v=H_v_56PzXaU
È giovane sí ....
e che significa?
Un formaggio, se é giovane non é maturo, un vino lo stesso. Un politico, se é giovane, per me ha fatto bene, perché si é deciso da giovane di prendere un'iniziativa importante, di dare una svolta decisiva alla sua vita, di imboccarsi le maniche, di imparare il mestiere, a farsi le sue esperienze. È un fatto piú che positivo. Anche nell'ambito del PDL. Ma questa vicinanza a Berlusconi non mi convince, perché per imparare il mestiere politico anche nel PDL ci sono degli elementi piú idonei come maestri, che un Berlusconi, che purtroppo conosce un mestiere solo, il peggio per un giovane apprendista.
l'importante è la preparazione
Il fatto che Bertoldi sia giovane non è né un pregio, né un difetto, ma semplicemente un fatto biologico.
Che la politica abbia bisogno di rinnovamento e che sia giusto offrire anche ai giovani l'opportunità di avere un ruolo, corrisponde sicuramente a verità. Ma questo non deve tradursi in un giovanilismo insensato. Bertoldi, giovane o no, dovrebbe stare più attento nelle sue dichiarazioni, spesso offensive e prepararsi maggiormente per le sue proposte. Eliminare la proporzionale? Va bene, ma ci faccia vedere qualche dato e qualche analisi che mostri come sia meglio eliminarla. Siamo sicuri che senza non si verifichi l'assunzione da parte dei dirigenti di persone solo di un gruppo linguistico, magari dello stesso a cui appartiene il dirigente? Siamo sicuri che i tempi siano maturi? La questione è aperta, ma chi propone cambiamenti sul piano politico dovrebbe basarsi su ricerche. Lo stesso vale per la scuola bilingue, o trilingue.
Parliamo poi dell'autodeterminazione. Come può parlare di riavvicinamento delle destre e sostenere un progetto di questo tipo? In ogni caso, che siamo d'accordo o no sull'autodeterminazione, bisogna sottolineare che è incostituzionale e quindi sembra solo una tattica per attirare l'SVP in un'alleanza ai fini di governare.
In reply to l'importante è la preparazione by rosanna oliveri
alleanza SVP ?
Certo, unisono con Biancofiore & Co. Ma questa l'abbiamo ben capita gia da tanto. Mi chiedo solo, il PDL é consapevole che per una coalizione ci vuole la maggioranza? Mi viene in mente l'esempio della statura e della scala. A un uomo molto piccolo serve una scala lunga, a un uomo di statura alta una piú corta. L'SVP potrebbe avere la scala molto accorciata, perció il PDL dovrá crescere di statura, se in due ci vorrebbero arrivare. L'asticella sta molto alta!
In reply to l'importante è la preparazione by rosanna oliveri
Proporz
Ich sehe kein Problem darin, den Proporz auslaufen zu lassen, und ich glaube auch, dass die Zeit dafür reif ist. Genauso würde ich die Zweisprachigkeitszulage abschaffen, denn das Sprechen von italiensich und Deutsch sollte so langsam zur Normalität werden in unserem schönen Land.
An Stelle des Proporzes würde ich bei öffentlichen Wettbewerben einfach zwei-dreisprachige Aufgaben geben, die der Stelle angemessen schwierig sein sollten. Und dann wird die Mehrsprachigkeit bepunktet wie jedes andere Kriterium, und die ide Besten bekommen die Stellen, ist doch nicht so schwierig?
Il problema che va posto come
Il problema che va posto come primario sta in queste frasi di questo post agiografico: "ha deciso di vivere per la politica, ovvero, dedicare il suo tempo e le sue energie per dare voce all'elettorato berlusconiano altoatesino". Ecco, se la politica fosse quella cosa nobile, nata nelle poleis greche, fatta da una classe politica preparata, che punta al bene comune, e che mediamente è meglio dei suoi elettori, farebbe bene. Ma la politica di cui qui si parla è una farsa, un ectoplasma, un puro spettacolo, per lo più indegno. A questo punto, mi viene da dire, Bertoldi sta perdendo tempo, e sbaglia a dedicarsi solo alla politica: si sta dedicando a qualcosa di indegno, e lo si vede sia dalle dichiarazioni-choc che ogni tanto caccia fuori per tenere la scena (tanto poi basta dire: perdonatelo, è giovane, ecc.; per dire: anch'io a diciannove anni ero un po' scemo, ma non ho mai né pensato né detto le scempiaggini che Bertoldi ha dichiarato in modo ufficiale), sia dalla serie di slogan triti e ritriti che in questo post vengono fatti passare come il programma politico di Bertoldi. Si dedichi a altro, Bertoldi, in primo luogo a un percorso di crescita umana e culturale, che dovrebbe essere al centro di ogni giovane. E già così comincerebbe a fare politica, ma questa volta davvero.
In reply to Il problema che va posto come by Gianluca Trotta
se leggi con pregiudizio verso chi scrive...
Gianluca, le uscite di Bertoldi, le sue frasi ad effetto, sono materia già ampiamente trattata dalla stampa e dalla rete. Quello che ho voluto fare, più semplicemente, è porre al Coordinatore provinciale del PDL alcune domande su temi importanti dell'Autonomia locale. L'ho fatto in modo rispettoso, non ossequioso, e senza infarcire l'articolo di opinioni personali tipiche di chi scrive per dare spazio alla propria ansia acida. Volevo capire quale sia la sua "statura politica" , al netto delle affermazioni tanto contestate. Sono responsabile delle domande, non certo delle risposte. Quindi, se le risposte ti paiono come slogan triti e ritriti e non sono all'altezza di un programma politico, nessuno ti farà cambiare idea. Potrei anche condividere la tua critica, ma non sarebbe deontologicamente accettabile che io videointervisti un politico, scriva un articolo (non un post, come dici tu in tono apparentemente (?) denigratorio per lo scrivente)) e poi mi metta a postare critiche al pensiero dell'intervistato. L'idea, ripeto, era di fare domande, ottenere risposte e ognuno giudichi come vuole. Bada bene, se Bertoldi ha deciso di dedicare la vita alla politica e se le sue idee politiche o le sue proposte di riforma delle politiche pubbliche ti paiono solo slogan, non attribuire all'intervistatore quella colpa.
In reply to Il problema che va posto come by Gianluca Trotta
Non capisco davvero dove tu
Non capisco davvero dove tu legga, in quello che ho scritto, un attacco alla professionalità della tua intervista. Anche l'uso della parola "post": perché dovrebbe essere "denigratorio per lo scrivente"? Ho scritto "post" perché è un testo pubblicato in una piattaforma di blog, non c'è alcuna sfumatura negativa né tantomeno denigratoria in quella parola. Non capisco proprio la tua reazione.
Come anche non capisco perché hai considerato le cose che scrivo come rivolte a te; ad esempio perché avrei dovuto attribuire all'estensore dell'ARTICOLO la qualità di slogan di quanto detto dall'intervistato. Boh. Non è che stai prendendo troppo sul personale, e a te rivolto, qualcosa che non lo è?
In reply to Il problema che va posto come by Gianluca Trotta
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Da come scrivi, si vede che hai una buona preparazione logico-filosofica, quindi non ti potrà sfuggire l'ambiguità semantica di alcune frasi vaghe, in particolare, "vengono fatti passare come il programma politico di Bertoldi". Non dubitando della tua buona fede, allora intendevi dire "...che Bertoldi voleva fare passare come il suo programma politico". Ok sulla definizione di post, ma se poi ci aggiungi "agiografico", allora associ a questo un parametro di riferimento valutativo che inevitabilmente investe chi scrive, e le sue intenzioni comunicative. p.s. Da un punto di vista dell'analisi storica, non sono certo che la politica delle poleis greche possa essere descritta con il carattere della "nobiltà". Ma in questo contesto specifico, poco importa, e comunque ho compreso e apprezzato molto il tuo commento argomentativo.
In reply to Il problema che va posto come by Gianluca Trotta
Guarda, Jimmy, per chiuderla
Guarda, Jimmy, per chiuderla qui, vorrei chiarire alcune cose: per prima cosa, non ho alcuna preparazione logico-filosofica; per seconda, l'unico aggettivo da me usato (e che tu noti solo ora, però) che potesse commentare il TUO operato è "agiografico". Ma non lo rinnego, quello.
Saluti.
In reply to Il problema che va posto come by Gianluca Trotta
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Ok, allora, e questo si! che lo capisco solo ora, è l'assenza di tale competenza che spiega il misunderstanging.
In reply to Il problema che va posto come by Gianluca Trotta
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Ok, allora, e questo si! che lo capisco solo ora, è l'assenza di tale competenza che spiega il misunderstanding.
In reply to Il problema che va posto come by Gianluca Trotta
io ho capito benissimo ....
Io ti ho capito benissimo, Gianluca, e hai pienamente ragione. Anch'io la politica la conosco da questo punto di vista. Ma allora vorrei correggerti lo stesso e dico "Bertoldi hai fatto bene, sei un furbo e hai cercato una strada, dove guadagni un sacco di soldi dando poco o niente". Nella tua ultima frase peró tocchi il vivo, fare una cosa utile, umana e culturale, perfetto e questa attivitá la definisci "fare politica davvero", piú bello non lo potevi dire. È molto importante per noi capire quello che stiamo facendo ogni giorno, non sempre siamo consapevoli, quanta "politica" utile facciamo. Purtroppo molto di piú di qualche politico, che incassa il guadagno anche per noi. Anche su salto facciamo politica e come. Perció spesso non riesco a capire la superficialitá e l'aggressivitá di certa gente, che su salto fa politica distruttiva, commentando senza predersi la sbriga di leggere l'articolo con attenzione.
Un pollo, che sia anche
Un pollo, che sia anche "giovine" è meglio che sia fritto.