"Una città che non sa quello che vuole"
Alto Adige e Dolomiten dedicano ancora attenzione alle controversie sulla realizzazione del polo bibliotecario. “Ich bleibe bei der Vereinbarung”, così il sindaco Spagnolli nel quotidiano di lingua tedesca, il quale ricorda che il progetto – prevedente lo smantellamento dell’edificio tranne la facciata – è stato votato a grande maggioranza dal Consiglio comunale. L’Alto Adige invece riporta un’intervista all’assessore Maria Chiara Pasquali (“Ex Pascoli, così salveremo vecchio e nuovo”), e le posizioni di Mariateresa Tomada, la quale rivendica di essere stata la prima (già nel lontano 2007) a scagliarsi contro il progetto e dunque lancia accuse anche alla sinistra, recentemente scesa in piazza con Lidia Menapace (o per meglio dire: sulle scalinate della scuola) per protestare contro la costruzione della nuova biblioteca. Un dissidio profondo, che porta Luigi Spagnolli a considerazioni di sapore quasi antropologico: “Damit werden all jene Vorurteile unterstrichen, die die Landesverwaltung gegenüber der Gemeinde Bozen ohnehin schon hat, nämlich dass die Stadt nie weiß was sie will”.