Chronicle | La svolta

Countdown per salvare la Solland

Gli imprenditori avranno 10 giorni per versare la caparra e fino al 30 giugno per saldare i restanti 4,5 milioni. Gli operai continueranno a garantire la sicurezza.
Kompatscher, Schuler
Foto: USP

Tutto sotto controllo. “La sicurezza dell’impianto di silicio di Sinigo, di cui è responsabile la Provincia, è garantita al cento per cento”. Le rassicurazioni del presidente Arno Kompatscher giungono stamani (1 giugno) per arginare il fiume di polemiche trasversali sul destino della Solland Silicon. Le novità, riferite dal governatore in una conferenza stampa straordinaria tenuta insieme all’assessore competente per la Protezione civile, Arnold Schuler, sono che gli 80 dipendenti dello stabilimento continueranno con le operazioni di sicurezza.

“I lavoratori non hanno accettato ieri sera l'accordo siglato con i sindacati e che prevedeva lo svuotamento dell'impianto di Sinigo - dichiara Kompatscher -. Mi sono quindi recato presso la fabbrica, in compagnia dell’assessore Schuler, della giudice fallimentare Francesca Bortolotti e del curatore Bruno Mellarini, per cercare di appianare la situazione. Al primo posto viene la sicurezza dei cittadini. Dopo una lunga trattativa, nella notte ci siamo accordati e ho emesso un’ordinanza immediata, la quale prevede l’inizio della procedura di svuotamento e garantisce la sicurezza”.

In merito Schuler ricorda che “attualmente nello stabilimento ci sono ancora circa 260 tonnellate di clorosilani, mentre originariamente erano addirittura 800. Si tratta di sostanze molto pericolose i cui vapori essendo più pesanti dell’aria si diffondono a livello del terreno ed hanno un elevato rischio di autocombustione. Per questa ragione l’azienda è classificata nella categoria ‘Seveso’, una delle più elevate”.

 

Corsa contro il tempo

 

Nel frattempo torna in campo anche una nuova speranza per gli operai. Secondo quanto annunciato dal presidente Kompatscher la Provincia apre una possibilità per la Bst srl, la società costituita dagli imprenditori qatarioti interessati all’acquisizione della Solland: gli investitori avranno 10 giorni per versare la caparra di 500.000 euro che servirà a coprire i costi della messa in sicurezza relativi al mese di giugno e fino alla fine del mese per pagare i restanti 4,5 milioni di euro, pena il decadimento definitivo dell’offerta e la conseguente chiusura dell’impianto.

Ma se la Provincia aggiusta il tiro gli oppositori politici non risparmiano comunque un’ulteriore stoccata al Landeshauptmann: “L’accordo firmato sotto la pressione degli eventi fra il presidente Kompatscher, il giudice fallimentare e gli operai è la conseguenza di una gestione drammaticamente dilettantesca dell’intera vicenda”, sentenzia il consigliere provinciale dell’Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì.