“Io con Zanin? Tutto inventato”
salto.bz: Buonerba, il quotidiano Alto Adige la dava a un passo dalla candidatura con Roberto Zanin, vicepresidente dell’FC Südtirol, candidato sindaco del centrodestra a Bolzano, come stanno realmente le cose?
Michele Buonerba: La notizia è totalmente inventata. Certo, conosco Roberto, ci siamo visti recentemente a pranzo in pieno centro a Bolzano e forse qualcuno ha tratto le sue conclusioni, ma abbiamo parlato di calcio. Sono un liberal-progressista e quella del centrodestra non è di certo la mia area politica di riferimento, sebbene gli schemi destra/sinistra saltino un po’ tutti quando c’è da amministrare la città. Conta altro.
Ma con Zanin non avrete parlato solo di calcio…
Mi sono limitato a dargli qualche consiglio su alcuni temi, piuttosto trascurati dalle ultime amministrazioni, e su cui bisognerebbe invece puntare.
Per esempio?
Bolzano è una città che sta invecchiando a vista d’occhio, quindi bisogna partire dall’andamento demografico per poter intervenire con qualsiasi tipo di politica sociale. Rifletterei, fossi in lui, su come poter convertire gli edifici rimasti in strutture per anziani perché fra 15-20 anni il 40% della popolazione sarà over 65 e se non si pensa oggi a come affrontare la questione sarà molto più complicato farlo dopo. Poi c’è il tema della cosiddetta fuga dei cervelli. Siamo la seconda provincia d’Italia per emigrazione di under 30, questo significa che una quota consistente dei nostri giovani se ne va, nonostante in Alto Adige il lavoro non manchi.
Mi rendo conto che se uno si candida con la Lega come principale partito certi temi probabilmente non si possano toccare così facilmente
Soluzioni?
La città deve trovare delle sistemazioni per le persone che inevitabilmente dovremo far venire dall’estero per lavorare in Alto Adige. Ma il nostro territorio è poco attrattivo per un motivo principale: il costo delle case. È chiaro che non può essere solo responsabilità del Comune risolvere il problema, ma se non si cambiano alcuni pilastri della gestione dell’autonomia targata Svp - parlo della legge urbanistica - ci ritroveremo presto con carenza di manodopera, anche nell’ambito dell’hi-tech, perché non illudiamoci, il Parco tecnologico è uno scatolone vuoto. Se quelle professionalità di livello a Bolzano non ci arrivano allora non si hanno le risorse per ridistribuire il reddito sui lavoratori che dovranno andare ad occupare il settore della cosiddetta white economy, ovvero dell’assistenza alla persona.
A Bolzano c’è un problema di alloggi maggiore che in altri comuni. Prendiamo Airbnb: sulla piattaforma sono presenti quasi 500 case solo nel capoluogo. E si tratta di tutti appartamenti sottratti al mercato dell’“affitto lungo”, c’è quindi un’emergenza abitativa che riguarderà chi arriverà da fuori per sostituire i giovani che se ne vanno e quelli che proprio non ci sono, data l’età media della popolazione.
Li reputa temi che rientrano nel radar della Lega?
Mi rendo conto che se uno si candida con la Lega come principale partito certi temi probabilmente non si possano toccare così facilmente. Dire che c’è bisogno di dare spazio e alloggio a persone che vengono da fuori per lavorare è un’affermazione che dubito possa essere condivisa da una specifica area politica, ma il mio suggerimento a Zanin è che in quanto al programma elettorale, su alcune questioni importanti, occorre tenere il punto. Può permetterselo, del resto è stato il centrodestra a cercarlo per offrirgli di correre alle prossime amministrative.
E lei Buonerba, non si candida quindi con nessuna lista alle comunali?
A onor del vero nessuno me l’ha chiesto, né a destra né a sinistra.
E se glielo chiedessero?
Rifiuterei. Se dovessi entrare in politica mirerei al consiglio provinciale, è lì che si fa la politica che piace a me e quella per cui mi sento più portato. Credo che la prossima legislatura in consiglio provinciale sarà quella della svolta rispetto al passato e se ci dovessero essere le condizioni un pensierino sulla candidatura ce lo farei. A livello comunale quello che mi piacerebbe vedere invece è la partecipazione diretta delle parti sociali nella gestione della città, e in questo senso Caramaschi (e anche il suo predecessore a dir la verità) ha fatto poco e niente.
Oggi tutte le aziende che hanno successo sono quelle in cui c’è lavoro di squadra e in Comune dovrebbe valere lo stesso principio, ma Caramaschi a quanto pare preferisce il “one man show”
Sta dicendo che Zanin farebbe meglio?
Non mi schiero con nessuno dei due ma posso dire questo: Caramaschi è una persona con delle capacità oggettive, che gli vanno riconosciute. Avendo fatto per 40 anni il dirigente in Comune però parte anche da una posizione di vantaggio, perché conosce bene la macchina amministrativa. Il sindaco attuale paga però il suo carattere. Oggi tutte le aziende che hanno successo sono quelle in cui c’è lavoro di squadra e in Comune dovrebbe valere lo stesso principio, ma Caramaschi a quanto pare preferisce il “one man show”. E l’uomo solo al comando non mette in moto quei processi partecipativi che segnano il successo di certe città dal punto di vista amministrativo.
Zanin è una persona che sa lavorare in team, nella gestione aziendale ha fatto della collegialità un punto di forza, e questa è una carta in più. Penso possa fare bene ma dipenderà tutto da come eventualmente comporrà la giunta. Bolzano è una città complessa, con i problemi che emergeranno a causa dell’invecchiamento della popolazione di cui accennavo, e in prospettiva anche con il conseguente rischio di tensioni sociali, bisogna fare un ragionamento per correre ai ripari, e bisogna farlo subito. Penso anche alla questione delle zone produttive, l’area intorno alla Fiera è stata edificata con capannoni spesso superiori in termini di cubatura rispetto ai volumi d’affari delle imprese che vi si sono insediate. Risultato: quantità enormi di spazi inutilizzati, solo a Bolzano sud parliamo di circa 150mila mq. Occorre un vero piano di riconversione di quelle aree per attirare investimenti e insediamenti produttivi da fuori.
Questi sono solo alcuni degli ambiti in cui occorre intervenire, ma mi preoccupa il solito problema.
Quale?
Non ho mai capito perché in questa provincia le leggi per eleggere il sindaco rimangano immutate nel corso dei decenni. Una legge elettorale che non prevede il premio di maggioranza per chi vince non garantisce di fatto la governabilità. Temo che il panorama delle liste per le prossime comunali, ancora piuttosto confuso, potrebbe produrre l’ennesimo commissario. Sarebbe la terza volta in 25 anni.