Ieri (31 luglio) i presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano, Arno Kompatscher e Ugo Rossi, si trovavano a Roma per partecipare ad una riunione della Conferenza delle Regioni, convocata al fine di eleggere il nuovo presidente e l'ufficio di presidenza. All'inizio del mese, infatti, l'ormai ex presidente Vasco Errani aveva presentato le sue dimissioni. La scelta all'unanimità del governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, ha soddisfatto il Landeshauptmann: "Conosco personalmente il presidente Chiamparino, che ha sempre mostrato grande attenzione verso le esigenze delle Regioni e Province autonome".

Nonostante l'esito positivo della suddetta elezione, la vera notizia comunicata dalle agenzie è però un'altra. E di ben altro tenore. In mattinata, prima cioè della riunione della Conferenza delle Regioni, Kompatscher e il collega trentino hanno infatti avuto anche un incontro con il sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, e i funzionari del Ministero delle Finanze. Lo scopo: riallacciare la trattativa sulla definizione del contributo “dovuto” dalle autonomie per risanare i conti dello Stato.

Un incontro giudicato dai due presidenti come molto deludente e una distanza – tra le province di Trento e Bolzano e il governo Renzi – divenuta palpabile sulle cose concrete. A dispetto delle varie dichiarazioni d'intenti e delle promesse di salvaguardia delle specificità territoriali evidenziate finora.

Il governo avrebbe in sostanza detto no al metodo del residuo fiscale che Trento e Bolzano hanno proposto già due anni fa come criterio stabile per regolare i rapporti finanziari con lo Stato. Al contrario, l'esecutivo vorrebbe che le due province ritirassero tutti i ricorsi pendenti alla Corte Costituzionale per avere, in cambio, la sospensione di manovre aggiuntive a carico delle due province autonome. Contemporaneamente viene richiesto anche un maggiore contributo in termini di accantonamenti. Non sono state comunicate cifre precise, ciò significherebbe comunque un ulteriore sacrificio finanziario.

"Si tratta di una proposta irricevibile e sulla quale, per come è stata formulata, non è possibile lavorare", hanno dichiarato Rossi e Kompatscher. In futuro vedremo se il Ministero preposto saprà dunque ricucire una frattura che, se accentuata, renderebbe le cose più difficili per tutti.