Economy | Lavoro

Muro contro muro

Pubblico impiego, ancora un nulla di fatto nella trattativa Provincia-sindacati sull’aumento degli stipendi. Il 19 agosto nuovo tentativo di mediazione.
6/6/2019
Foto: Othmar Seehauser

Lunga e tortuosa è la strada che conduce all’accordo fra le rappresentanze sindacali dei circa 42.000 dipendenti pubblici e la Provincia per la definizione del nuovo contratto collettivo d’intercomparto del pubblico impiego. Ieri, 31 luglio, una nuova “puntata” nella trattativa fra le parti che si è conclusa con l’ennesimo buco nell’acqua. La proposta della Provincia prevede un pacchetto di 6 misure, che comprende buoni pasto giornalieri del valore di 7 euro (esclusi i part-time), un miglioramento della struttura salariale per i neoassunti e l’adeguamento statale all’inflazione (IPCA - indice dei prezzi al consumo armonizzato) del 3% al nuovo Indice IPCA per l’Alto Adige, che tiene conto dell’andamento dell’inflazione a livello locale. Un indice, basato sul costo della vita, che implica un ulteriore adeguamento della retribuzione base dell’1,8%, per un totale di un +4,8% degli stipendi nel triennio 2019-2021, e cioè il massimo che, come di recente annunciato dal presidente Arno Kompatscher, l’amministrazione provinciale è disposta a concedere. Di contro Team K, Verdi, Südtiroler Freiheit, Freiheitlichen, Pd e Movimento 5 stelle di comune accordo avevano richiesto, senza successo, un aumento dello stipendio base in linea con il valore aggiunto dell’economia altoatesina conseguito tra 2014 e 2019, in pratica un incremento del 5,2%. 

 

 

“Nell’assestamento di bilancio da 310 milioni di euro sono compresi anche i fondi per finanziare il rinnovo del contratto, e questo provvedimento crea i presupposti giuridici e finanziari per l’implementazione delle misure individuate”, ha spiegato ai sindacati il direttore generale della Provincia Alexander Steiner, “la nostra è una prima proposta concreta, una base di discussione da affrontare e analizzare assieme alle organizzazioni dei lavoratori. Siamo convinti di avere intrapreso la strada giusta e di aver compiuto dei concreti passi in avanti verso un accordo”. Ma se da una parte il clima di fiducia è alto dall’altro i sindacati non sono contenti perché il budget proposto dalla Provincia, sebbene di per sé accettabile, verrebbe spalmato nell’arco di tre anni e su questo in particolare le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, non intendono cedere. Tutto è rimandato al 19 agosto, in quella data i sindacati dovranno presentare la loro bozza comprensiva di valutazioni e controproposte.