Environment | Val Gardena

“Anche gli albergatori chiedono lo stop”

In marcia ad Ortisei per chiedere il blocco del traffico dalle 10 alle 16. Dissinger: “Di strade ce ne sono troppe, costruirne di nuove aumenterebbe il numero delle auto”
Marcia Ortisei contro il traffico cover
Foto: Othmar Seehauser

Una marcia contro il traffico insostenibile sulle strade dell’Alto Adige, una conseguenza della turistificazione di massa delle Dolomiti. È la protesta organizzata dagli "Oldies for Future", l’associazione nata i mesi scorsi per supportare le battaglie climatiche portate avanti dai più giovani, andata in scena questa mattina, 1° settembre, nel cuore di Ortisei, tra turisti un po’ diffidenti ma soprattutto curiosi.

Una cinquantina circa i manifestanti che hanno sfilato lungo Strada Rezia, scandendo cori contro il traffico e chiedendo il blocco della circolazione dalle 10 alle 16. In questo intervallo, secondo gli organizzatori, dovrebbero circolare solo i mezzi pubblici, i pendolari, i residenti ed i fornitori.

“Il traffico sui passi e nei paesi della valle è insostenibile – ha spiegato Klauspeter Dissinger, portavoce dell’associazione nata per supportare le battaglie climatiche portate avanti dai più giovani –. Ormai anche gli albergatori ne sono convinti: un turista vuole la tranquillità, non abbandona una grande città per ritrovarsi di nuovo tra smog e rumore”.

Marcia Ortisei contro il traffico
Klauspeter Dissinger (secondo da sinistra): "Di strade ce ne sono già troppe. E più ne costruiamo più aumenta il traffico". (Foto: Othmar Seehauser)

 

Per gli Oldies For Future, la soluzione non può limitarsi alla costruzione di nuove infrastrutture: “Di strade ce ne sono già troppe. E più ne costruiamo più aumenta il traffico. Basta vedere cosa è successo con la MeBo – sostiene Dissinger – Discorso diverso è per la ferrovia. C’era un progetto interessante di un piccolo treno che sarebbe dovuto partire da Bolzano, attraversare l’altopiano dello Sciliar e la Val Gardena, fino a Santa Cristina. Quella sarebbe una buona soluzione per contribuire a migliorare il traffico, ma non basta”.

Questo è il solito trucco che i politici usano per tranquillizzare la popolazione, senza trovare soluzioni concrete

Secondo gli ambientalisti, solamente la chiusura del traffico può consentire di tornare ad avere un turismo sostenibile sulle Dolomiti, evitando i visitatori dell’ultima ora che rimbalzano da una località all’altra in un unico giorno, spesso per pochissimo tempo, portando traffico sulle strade e nessuna ricchezza sul territorio.

“Il nuovo codice della strada consente la chiusura delle strade per motivi ambientali. L’assessore Daniel Alfreider non ha mai voluto – accusa Dissinger – promette studi, monitoraggi ma questo è il solito trucco che i politici usano per tranquillizzare la popolazione, senza trovare soluzioni concrete. Sono ormai 7 anni che chiediamo risposte”.