Politics | Aus dem Netz

La Repubblica: Bomben auf Sarajevo

Am 30. September 1993 lief das Mädchen vor seine Linse. Der Journalist Mario Boccia erzählt über ein unerwartetes Zusammentreffen im Bombenhagel von Sarajevo, den besten Café seines Lebens und die Distanz des Beobachters, die ihn erröten ließ.

 

Qui, in piena guerra, ho gustato il miglior Nescafè della mia vita, preparato con cura maniacale, con lo zucchero sbattuto a mano, per mascherarlo da espresso con la crema. Per noi giornalisti, costa tre marchi tedeschi. Troppi, ma ben spesi.

Un altro sibilo mi paralizza le gambe. Sento vibrare il muro sul quale mi sono appiattito. Il secondo colpo ha colpito l'altro lato dell'edificio. Mi affaccio dall'angolo: la strada è deserta. Metto il ventotto e misuro la luce, piatta e senza ombre. Mi avvicino, ma un muro scheggiato e un po' di calcinacci non significano niente. La foto non c'è. Penso ai feriti che ho visto. Non ai morti, ma alle urla dei feriti leggeri, con le schegge in corpo e le ossa fratturate.

Den ganzen Bericht von Mario Boccia lesen Sie hier.