Politics | Elezioni 2016

Una Lista Civica come ‘filo conduttore’?

A Bolzano seppure con fatica il centrodestra cerca di delineare fin d’ora un suo nuovo profilo, in grado di essere appetibile per i cittadini elettori, delusi come non mai.

Il mondo politico bolzanino in questi giorni si lecca le ferite, dopo la fine della lunga crisi di nervi coincidente con i tentativi disperati da parte di Spagnolli di tenere in piedi la sua terza legislatura da sindaco. Al di là della cronaca relativa alle dimissioni a catena - e, quindi, finalmente al commissariamento del comune di Bolzano - in questi giorni sui media si sono rincorse le notizie in merito ai destini di buon parte dei politici della ‘maggioranza’, usciti in gran parte delegittimati o per lo meno con le ossa rotte dai fatti delle ultime settimane. La schizofrenia della cronaca ha portato poi già, a poche ore dal patatrac, all’indicazione di possibili nuovi candidati sindaco, ad anni luce di distanza dalle prossime elezioni che com’è noto si svolgeranno nella primavera inoltrata del 2016. 

Tra le varie notizie però nelle ultime ore si è fatta nuovamente strada, evocata da più parti, l’ipotesi che per risorgere dalle macerie della legislatura appena defunta possa farsi strada a Bolzano l’idea di una Lista Civica comune del centrodestra. L’idea non è nuova, per carità. Da decenni si parla a Bolzano dell’idea di far convergere gli ‘italiani’ (categoria sempre più sfumata) su un raggruppamento politico che possa fare da contraltare alla SVP. L’interessante oggi sta però nel fatto che una Lista Civica dei moderati oggi potrebbe risolvere in teoria una serie di problemi che attanagliano oggi la politica del capoluogo. 

Per dare coraggio all’ipotesi si può oggi inoltre fare riferimento all’esperienza di Laives, senz’altro partita con il piede giusto. 
Per lo sfidante di Luigi Spagnolli al ballottaggio Alessandro Urzì l’esempio della giunta Bianchi a Laives potrebbe incoraggiare la SVP a “riprendersi il profilo blockfrei, messo in discussione recentemente attraverso invece una alleanza organica con il PD anche Roma”.
Urzì rivendica la primogenitura dell’idea di una Lista Civica a Bolzano: “sono stato il primo a proporre l’affiliazione di tutta un’area politica alternativa al PD e al sistema in vigore in giunta provinciale”. Il consigliere Alto Adige nel Cuore ricorda inoltre di aver sostenuto l’idea dell’aggregazione ampia fin dalle elezioni Provinciali e quindi le elezioni politiche e poi quelle comunali.

Gli fa eco l’ex coordinatore di Forza Italia Enrico Lillo che rivela: “rispetto all’ipotesi di una Civica unitaria dei moderati a Bolzano siamo stati frenati nel maggio scorso dal regolamento di Forza Italia che impedisce di lasciare da parte il simbolo nelle competizioni elettorali relative ai comuni con più di 50mila abitanti”. 

A questo punto però alcuni interrogativi sorgono spontanei. Una Civica dei moderati a Bolzano oggi potrebbe funzionare dopo la tabula rasa della legislatura fallimentare appena conclusasi? E, poi, potrebbe risultare appetibile trasversalmente anche per l’elettorato di madrelingua tedesca deluso dalla SVP?
Nel rispondere Urzì ribadisce la sua fede nell’ipotesi Civica (“rappresenta un punto di vista ampiamente condiviso dai cittadini, più che dai politici”) aggiungendo che si tratta di “una via quasi obbligata per dare di nuovo autorevolezza a una rappresentanza politica che voglia finalmente candidarsi a governare”. E quindi entra nel merito. 

“Quanto si muove invece nel mondo di lingua tedesca è estremamente interessante e apprezzabile. Esiste infatti un fermento che va raccolto. La gestione dell’ultima partita per il comune di Bolzano è stata disastrosa e ha lasciato un segno profondo. Evidentemente la SVP non è stata in grado di diventare protagonista nella sua proposta politica e si è invece adagiata sulle contingenze e gli interessi a breve scadenza, pagandone ora un caro prezzo. E’ una questione che riguarda soprattutto la credibilità di alcuni dirigenti della Volkspartei. A livello generale la Stella Alpina sta addirittura rischiando di perdere la sua indipendenza davanti a un Bressa che fa la voce grossa mentre a Roma si varano le riforme costituzionali. In ogni caso bisognerà ora capire se questo fermento verrà raccolto dentro o fuori dalla SVP”.

Appunto: casi come quelli di Anna Pitarelli sono isolati oppure stanno ad indicare che ci sono degli equilibri che si stanno definitivamente rompendo?
Pitarelli nelle ultime ore ha rivendicato il fatto di essere orami fuori dalla SVP” osserva Urzì, aggiungendo che “di fatto lei rappresenta un mondo che votava SVP e che ora è deluso”. Per il leader di Alto Adige del Cuore la Pitarelli non è l’unica ad essersi ‘allontanata’ dalla base: “ce ne sono altri e anche su fronti diversi”. Ed Urzì arriva ad esprimere un concetto di fondo che sta all’origine del nuovo slancio nei confronti dell’idea di una Lista Civica che rappresenti un passo indietro oltre che di molti politici anche dei partiti tradizionali. 

“Oggi la cittadinanza non vuole che le sue scelte vengano assoggettate alle logiche della politica nazionale piuttosto che di quella provinciale. Quello che ci chiedono è uno scatto d’orgoglio che parta dal basso.”

E Benko?
Su questo Urzì taglia corto: “quello è un problema ma non non ‘il’ problema perché è chiaro che lo sviluppo della città dipende anche da diversi altri fattori”.
Non solo. “Una campagna elettorale con due schieramenti uno contro e uno pro Benko sarebbe la fine della politica vera, quella che si pone l’obiettivo di interpretare i bisogni reali dei cittadini” dice Urzì senza mezzi termini. Facendo ancora ricorso a Benko per indicare l’errore principale che a suo avviso hanno compiuto SVP e PD nella scorsa campagna elettorale. 

“Lo sbaglio di PD e SVP è stato quello di presentarsi alle elezioni senza aver definito al loro interno posizioni chiare e definitive su Benko. Il vero problema non era di composizione della maggioranza ma di composizione delle idee su Benko all’interno dei singoli partiti. Il caso Pitarelli ne è la dimostrazione.”

E la Lega? Nell’ipotesi di una grande aggregazione moderata a Bolzano la Lega potrebbe entrare in modo organico come a Laives?
Una prima risposta a questo importante quesito la darà domani probabilmente la stessa interessata, e cioè la Lega, per bocca del suo coordinatore regionale Maurizio Fugatti che terrà una conferenza stampa. Ma intanto sul tema ragionano sia Lillo che Urzì. 
Per Lillo “le posizioni attuali della Lega a Bolzano pongono interrogativi sulla possibilità di un’alleanza stretta". Gli fa eco Urzì: “la Lega è un po’ fuori dagli schemi e secondo me non è nemmeno classificabile all’interno delle forze del centrodestra”. Per l’ex sfidante di Spagnolli al ballottaggio “la mano tesa nei confronti della Lega è legata alla necessità di fare un ragionamento comune sui temi che riguardano la quotidiana amministrazione della città”. Urzì però precisa scandendo bene le parole: “sto parlando di temi concreti e non di folclore”.

Dopo di che Urzì elenca in maniera sintetica il ‘manifesto’ della possibile nuova Civica di centrodestra a Bolzano. 

“Noi per lo sviluppo, visione liberale, conquista dei singoli spazi di libertà, sicurezza, alleggerimeto della pressione fiscale, orgoglio della città per il proprio ruolo nei confronti della Provincia”

Ribadendo la necessità di cambiare non solo passo ma anche prospettiva. 

“Ognuno sente l’orgoglio della propria appartenenza, ma la città ragiona su principi diversi. Che non sono di destra o di sinistra.”

E gli altri come la pensano nel frammentato mondo del centrodestra altoatesino? 

L’ex compagno di partito di Lillo Alessandro Bertoldi ritiene che sia “un’idea utile da vagliare” ma senza correre troppo. D’accordo invece al 100% con l’idea di una Civica bolzanina si dice Marco Caruso di Unitalia. Il compagno di partito di Alessandro Urzì Gabriele Giovannetti dal canto suo si dice convinto che una Lista Civica sia assolutamente indispensabile a condizione “che si faccia motrice di rinnovamento sia programmatico che di persone e che non rappresenti un mero patchwork a fini elettorali”. Infine il meranese di Fratelli d’Italia Alfonso Ponticelli ritiene che “l'idea di una lista civica sia al momento l'unica strada percorribile a condizione che però ci sia un serio progetto volto a superare una volta e per tutte la frammentazione tipica del centro destra altoatesino, una frammentazione che ha prodotto non solo rivalità e protagonismi... ma anche un azzeramento di una seria rappresentanza della nostra area”. 
In merito all'ipotesi di una Lista Civica di centrodestra si dimostra possibilista persino Andrea Bonazza di Casapund: " l'esempio Bianchi a Laives insegna... ma prima vorrei sentire programmi e vedere quale potrebbe essere il candidato sindaco".

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Palaia Renato Thu, 10/01/2015 - 16:16

Prove di aggregazione di una civica di destra che si proporrebbe come novità, tuttavia allineando una serie di personaggi alquanto consunti politicamente e dalla dubbie capacità di gestire un comune complesso come quello di Bolzano. L'intero panorama politico di Bolzano deve cambiare, con il coinvolgimento effettivo di giovani non ancora saliti alla ribalta nè del governo delle città, nè dell'opposizione.

Thu, 10/01/2015 - 16:16 Permalink
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Palaia Renato Thu, 10/01/2015 - 16:16

Prove di aggregazione di una civica di destra che si proporrebbe come novità, tuttavia allineando una serie di personaggi alquanto consunti politicamente e dalla dubbie capacità di gestire un comune complesso come quello di Bolzano. L'intero panorama politico di Bolzano deve cambiare, con il coinvolgimento effettivo di giovani non ancora saliti alla ribalta nè del governo delle città, nè dell'opposizione.

Thu, 10/01/2015 - 16:16 Permalink
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Gabriele Di Luca Thu, 10/01/2015 - 20:23

Come la fa semplice, Urzì. Uno che si definisce "unico difensore degli interessi italiani in Consiglio provinciale" come pensa di riuscire ad attirare l'elettorato tedesco del capoluogo? Certo, se una lista civica di centrodestra rinunciasse a schierare molti personaggi col fez nell'armadio (ma qualcuno il fez lo porta orgogliosamente in testa, vedi Bonazza...), allora i "tedeschi", almeno quelli confusi, potrebbero persino pensare che Bolzano e Laives siano entità interscambiabili. Siamo comunque alla fantapolitica, o meglio: siamo alle elucubrazioni di gente chiusa da decenni in una bolla autoreferenziale, senza una possibilità di accreditarsi in territori che le restano preclusi.

Thu, 10/01/2015 - 20:23 Permalink
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Martin B. Fri, 10/02/2015 - 16:18

Hat ichs doch befürchtet, die gleichen Kasper wieder als Bürgermeisterkandidaten. Jetzt fehlen nur noch die ganzen 1-2 Mann-Parteien.

Fri, 10/02/2015 - 16:18 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Fri, 10/02/2015 - 19:33

L'SVP a Bolzano non sarà mai blockfrei fino a quando nel fantomatico partito di (centro)destra italiano ci saranno esponenti schiarati per il mantenimento tale e quale delle schifezze fasciste e ciò non succederà mai!
Ma la Bioncofiore è in missione su Marte, o c'è un motivo perchè non ha ancora starnazzato sulla vicenda?

Fri, 10/02/2015 - 19:33 Permalink