Economy | La protesta

“Dov’era la Provincia finora?”

Domani incontro a Roma con il ministero dello Sviluppo economico per trovare una soluzione al caso della Solland Silicon. I sindacalisti: “Le speranze sono minime”.

Sono giorni duri questi per i 157 lavoratori della fabbrica di policristallo Solland Silicon di Sinigo guidata dall’imprenditore Massimo Pugliese con il gruppo Pufin Power. Una prima tranche di stipendi, quelli relativi al mese di luglio sono stati pagati ad alcuni dipendenti, gli altri dovrebbero arrivare fra oggi e domani. “Lo sciopero, evidentemente, ha ottenuto qualche risultato”, riferisce Stefano Schwarze della Filctem Cgil. La rsu, intanto, annuncia che gli addetti continueranno ad astenersi dal lavoro fino al 5 di ottobre, data in cui dovrebbe essere saldata una parte del salario di agosto e tutta la cassa integrazione.

All’orizzonte si prospetta ora un accordo della Solland con Sunedison per la produzione di 1200 tonnellate di silicio per elettronica all’anno (l’unico modo per dare maggiori garanzie di lavoro ai 157 dipendenti) se il governo autorizzerà uno sconto del 30% sui costi dell’energia. “Un accordo - prosegue Schwarze - che darebbe un po’ di ossigeno ai lavoratori ma che di fatto non è sufficiente a risolvere le cose, non sappiamo ancora se la PanMed, inoltre, sia davvero interessata ad entrare in Solland e quindi se davvero la produzione verrà riavviata”. Domani (2 ottobre) ci sarà l’incontro al ministero dello Sviluppo economico “sarà la resa dei conti, auspichiamo che si trovi una soluzione che possa perlomeno tamponare questa situazione critica, ma abbiamo delle forti perplessità in merito, speriamo di essere smentiti”, afferma amaro il sindacalista.

Sfiancati i lavoratori che intanto continuano nella loro protesta, “sappiamo che i soldi non sono arrivati per via di alcune questioni giuridiche (il giudice ha bloccato il conto aziendale del gruppo, ndr) ma il problema resta. Il costo della vita in Alto Adige è insostenibile per i dipendenti e le loro famiglie e non so quanto ancora potremo mantenere la protesta sotto i livelli di guardia”, avverte Schwarze. La situazione, prosegue il sindacalista, sarebbe potuta rientrare già tempo addietro: “la Provincia si è svegliata un po’ troppo tardi, e ora deve assumersi le sue responsabilità. Abbiamo lavoratori in cassa integrazione che non hanno preso un centesimo e altri che hanno debiti con Equitalia. Domani faremo la quadra su tutto, ma credo che a questo punto abbiamo pochi margini di azione”.