Economy | Trentino Alto Adige

“Evasione fiscale da 2,2 miliardi”

“Non si fa abbastanza” dice la Flp che denuncia le carenze di organico per le Agenzie del fisco in regione. “Obiettivi superati ma gli uffici restano sguarniti”.
Agenzia entrate
Foto: CNA

Se da Roma non giungono soluzioni per coprire le carenze di organico degli uffici di Bolzano e Trento - quantificate sul 40% in meno rispetto alla dotazione ritenuta idonea - sarà “sempre più difficile aggredire e combattere l’evasione fiscale che in Trentino Alto Adige è calcolata in oltre 2,2 miliardi di euro l’anno (di cui 1,1 a Trento e 1,14 a Bolzano)”. È la denuncia di Giuseppe Vetrone e Carmelo Urgesi, componenti della segreteria regionale della Flp-Federazione lavoratori pubblici, che tornano sull’argomento caro al sindacato del pubblico: “Le sedi delle Agenzie fiscali, sia delle Entrate che delle Dogane e monopoli, versano oramai in uno stato precomatoso, nell’indifferenza generale”.

 

Anno nuovo, stessa denuncia

 

La Flp torna a denunciare la situazione delle condizioni di lavoro causate dalla mancanza di un adeguato turnover per i dipendenti della “macchina fiscale” a Bolzano e Trento, in un periodo in cui il governo ha deciso di puntare con enfasi sulla lotta all’evasione e al nero, anche attraverso la lotteria degli scontrini (da luglio). 

Se non si risolvono le carenze di organico ora al 40% in meno sarà difficile combattere l’evasione fiscale che in Trentino Alto Adige è calcolata in oltre 2,2 miliardi di euro l’anno, 1,1 a Trento e 1,14 a Bolzano

Secondo il sindacato, l’esercizio finanziario 2019 si chiude con risultati soddisfacenti, malgrado “le carenze organizzative” per il sistema che conta 600 dipendenti in servizio in tutta la regione (circa 270 all’Agenzia delle entrate di Trento, circa 180 a quella di Bolzano, circa 150 all’Agenzia delle dogane-monopoli di Trento e Bolzano).

“Gli obiettivi economici assegnati dalla direzione centrale di Roma alle due direzioni dell’Agenzia delle entrate, sia Bolzano che conta sugli uffici territoriali di Merano e Brunico Bressanone e Trento con Rovereto, Riva del Garda, Cles, Borgo, Tione e Cavalese, sarebbero stati raggiungi e forse lievemente superati”, dicono Vetrone e Urgesi. Si parla di “circa 120 milioni di euro derivanti dalla riscossione di attività di controllo e di circa 60 milioni di euro derivanti dai versamenti diretti”. Decine di migliaia le pratiche lavorate a favore del contribuente.

Solo il settore “giochi” confermerebbe più o meno gli importi del 2018 che portarono nelle casse dello Stato oltre un miliardo e trecento milioni di euro (circa 700 milioni a Bolzano e circa 600 milioni a Trento)

Soddisfacente per la Flp anche il lavoro svolto dal personale di Dogane e monopoli (che conta anche le sezioni operative di Roncafort-Magazzini generali, aeroporto di Bolzano, Bressanone, Brunico, Merano, Campo di Trens, Resia, Tubre). Solo il settore “giochi” confermerebbe più o meno gli importi del 2018 che portarono nelle casse dello Stato oltre un miliardo e trecento milioni di euro (circa 700 milioni a Bolzano e circa 600 milioni a Trento). E ci sono gli incassi di centinaia di milioni di euro tra accise sui carburanti, alcolici, gas, energia elettrica, dazi doganali, diritti doganali, Iva all’importazione restituiti alla collettività, nonché i proventi dal contrasto alle frodi fiscali internazionali.

 

 

Soldi - anche - dell’autonomia

 

Tanti, tantissimi soldi (i nove decimi restano nelle casse delle due Province autonome) che però, purtroppo, non vengono reinvestiti per migliorare ed efficientare la macchina fiscale in questa Regione” aggiungono i due sindacalisti.

Tanti, tantissimi soldi (i nove decimi restano nelle casse delle due Province autonome) che però, purtroppo, non vengono reinvestiti per migliorare ed efficientare la macchina fiscale in questa Regione

La Federazione torna però a denunciare “le gravi carenze di organico, con punte del 40% in meno rispetto a quello standard”, il “profondo senso di frustrazione” del personale superstite, perfino la disaffezione dei giovani a partecipare ai concorsi banditi. Tutte criticità che sommate all’uscita dei funzionari anziani per i pensionamenti e quota 100 “mettono a dura prova le stesse amministrazioni che si vedono anche costrette a ridurre i servizi ai cittadini/contribuenti”. 

Il sindacato ne ha anche per il governo. “Dal 9 dicembre - concludono Vetrone e Urgesi - i direttori generali delle Agenzie fiscali “Entrate, Dogane, Demanio”, rispettivamente Antonino Maggiore, Benedetto Mineo e Riccardo Carpino, sono decaduti ed il governo non li ha ancora sostituiti. Lasciando senza guida ed al buio, le più importanti amministrazioni del Paese che, nell’immaginario collettivo, dovrebbero condurre la famosa lotta all’evasione fiscale, senza se e senza ma. Questo non è accettabile”.