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Elementari bilingui: a Trento si sgomita

La sperimentazione con l'inglese è talmente apprezzata da creare scompiglio. E intanto ci sono proficui contatti anche con il Tirolo per l’alternanza scuola lavoro.
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Foto: web

Tra Bolzano e Trento i chilometri di distanza sono solo 50. Ma nella cronaca odierna per quanto riguarda l’apprendimento linguistico sembrano molti ma molti di più. 

Il titolo d’apertura del quotidiano Trentino (di proprietà Athesia) oggi 2 febbraio è roba da far tremare i polsi a nord di Salorno. “Il boom della scuola bilingue” si riferisce infatti al grande successo che sta riscuotendo un progetto dell’Istituto Trento 5, al punto tale che 42 famiglie escluse addirittura minacciano ricorsi, appellandosi al presidente della Provincia Ugo Rossi e chiedendo a gran voce un allargamento della sperimentazione
Leggendo però l’articolo nel dettaglio si scopre però che - e qui a nord di Salorno gli animi si rasserenano (ma non troppo) - la lingua L2 protagonista non è il tedesco ma l’inglese. Una vera e propria immersione essendo previsto l’insegnamento di tutte le discipline in L2, con la sola eccezione della lingua italiana e della religione cattolica

Il progetto delle classi bilingui in inglese va avanti da ormai nove anni all’Istituto Comprensivo Trento 5 alle elementari Sanzio e Gorfer e si concentra su due classi per complessivi 48 bambini. Che dunque guardano al futuro insieme alle loro famiglie. Solo che non sono stati fatti i conti con il successo debordante che l’iniziativa ha avuto tra le famiglie trentine, che hanno iniziato letteralmente a sgomitare per trovare un posto per i loro figli

Nell’Istituto si è proceduto alla selezione sulla base di criteri prestabiliti, in particolare privilegiando i bambini che hanno già un fratello iscritto nella stessa scuola e chiedendo la sottoscrizione di un contratto formativo che impegna la famiglia a seguire l’alunno nel percorso formativo in inglese. Per il resto si è proceduto per sorteggio, non essendo previsti infatti accertamenti preventivi dell’effettiva conoscenza dell’inglese da parte di un familiare, come accadeva qualche anno fa. 
Il dirigente dell’Istituto Comprensivo dice di ritenere fortemente improbabile un allargamento ad un’ulteriore sezione per l’anno scolastico 2017/2018 per il quale si sono appena raccolte le iscrizioni. Ma non esclude uno sviluppo futuro, politica permettendo.

Dunque Trento guarda all’inglese, sperimentando senza patemi una scuola bilingue che di per sé è quasi una scuola interamente in inglese, con qualche ‘reminiscenza’ di italiano. Ma con il tedesco con la mettiamo? Anche per la lingua di Goethe infatti sappiamo che i ‘cugini’ trentini negli scorsi anni hanno manifestato una grande attenzione, con conseguenti importanti investimenti provinciali da parte della giunta Rossi. Ebbene: anche in questo senso recensente sono emerse novità
Tra cui ad esempio le nuove sinergie tra diverse scuole tirolesi e la provincia di Trento sull’alternanza scuola-lavoro. Ad essere coinvolti sono 16 istituti tra Trentino e le città di Lienz, Landeck, Innsbruck e Reutte. Specie nei settori della meccanica della meccatronica vengono organizzati tirocini incrociati nelle aziende dei due territori cercando in questo modo di facilitare l’apprendimento linguistico, ma anche promuovere buone pratiche nel delicato passaggio tra la formazione e l’ingresso nel mondo del lavoro. 

Lo scorso mese di novembre il presidente della giunta provinciale trentina Ugo Rossi nell’ambito di una due giorni di confronto tra differenti scolastici e coordinatori del progetto, aveva dichiarato che sarebbe stato effettuato un tentativo di coinvolgere anche le scuole dell’Alto Adige. Ma si tratta in realtà di una prospettiva che risulta essere ancora allo stato embrionale. 50 chilometri infatti sono molti, specie se ci si deve confrontare con le zavorre ideologiche ancora presenti nella scuola altoatesina. Dove il bilinguismo è d’obbligo, ma la scuola bilingue continua a restare un tabù che non va scalfito. Per quanto tempo ancora?