Il dovere dell’equità sociale
Avvalersi, oltre all’impegno politico, anche delle valutazioni scientifiche per raggiungere una maggiore - e indispensabile - uguaglianza sociale, è questo il messaggio lanciato dalla presidente dell’Istituto Promozione Lavoratori (IPL) Christine Pichler. Modalità che possono essere messe a disposizione, fa sapere l’IPL, di tutti i volenterosi artefici dell’equità sociale. Un buon esempio, in termini di welfare, è quello portato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, osserva Pichler. L’OCSE ha infatti analizzato per anni le esperienze maturate da numerosi Paesi. “A questo bagagliaio dovrebbe – e può –attingere anche l’Alto Adige”, sottolinea il direttore IPL Stefan Perini.
Per quel che riguarda il settore del lavoro, afferma Perini, “più equilibrata è la partecipazione al mercato del lavoro da parte di giovani e meno giovani, uomini e donne, più equa è la società”. Secondo il direttore IPL occorre inoltre ridurre l’imposizione fiscale sul lavoro e aumentare quella sul patrimonio, tassando i redditi in modo progressivo e combattendo più efficacemente l’evasione fiscale; mentre nell’ambito del welfare sarebbe invece importante garantire un reddito minimo a copertura dei bisogni primari, aggiungendo misure straordinarie per le categorie a rischio sociale. Importanza fondamentale ricopre l’istruzione, è dunque necessario, evidenzia l’IPL, un sistema di qualità e accessibile a tutti, con un’attenzione particolare ai primi anni di vita, “gli investimenti pubblici in questo settore aumentano la pari opportunità e vanno quindi ampliati”. Da non sottovalutare, inoltre, i sostegni pubblici al volontariato e alle organizzazioni no profit che favorirebbero una maggiore coesione sociale.
Sul tema del welfare hanno detto la loro, ieri (1 marzo), anche gli Arbeitnehmer - l’ala sociale della Svp - che hanno avanzato una serie di proposte in merito. Secondo il consigliere provinciale Helmuth Renzler è necessaria un’equa ridistribuzione del bilancio provinciale, che consta di circa 5 miliardi di euro. Secondo Renzler una prima misura in materia di politica fiscale per aiutare le famiglie che trovano sempre più difficoltà a sostenere il costo della vita in Alto Adige potrebbe essere quella di abolire l’addizionale Irpef. Sul fronte delle politiche per la casa a favore del ceto medio è intervenuta la consigliera Magdalena Amhof proponendo ad esempio il modello - già rodato in Trentino - del social housing con alloggi a canone moderato. “Le cooperative o la mano pubblica - spiega Amhof - potrebbero costruire le case per poi venderle ai cittadini in possesso di determinati requisiti, al 30% in meno rispetto al prezzo di mercato oppure dare questi alloggi in affitto, anche in questo caso con una riduzione del 30%, e concedendo, dopo 8 anni, la possibilità di riscattarli”.