Society | I dati

Sicurezza senza demagogia

La fotografia dell’ASTAT: il 72,7% degli altoatesini si sente al sicuro, ma la percezione di insicurezza è cresciuta del 6,3% dal 2009 a oggi.
Notte
Foto: Pixabay

Si parla, a tamburo battente, specie in tempi di campagna elettorale, del capitolo sicurezza, ma cosa dicono i dati? Da un’indagine multiscopo sulle famiglie, condotta nel 2017 dall’ASTAT emerge che il 72,7% degli altoatesini si sente molto o abbastanza sicuro nella zona in cui vive quando è buio, mentre il 20,4% degli intervistati si sente poco o per niente sicuro. Rispetto all’Indagine multiscopo del 2009 la percentuale di chi si sente molto sicuro ha subito un calo di oltre 8 punti percentuali. L’"insicurezza" è aumentata di 6,3 punti

 

Le grandi differenze

Significativa la differenza di opinione fra chi vive nei centri urbani e chi nelle zone rurali: molto sicuro si sente il 9,3% dei “cittadini” contro il 34,4% nei comuni più piccoli, mentre la parte di chi si sente poco o per niente sicuro è due volte più alta nelle città che nelle aree rurali (28,5% contro 15,2%). Una donna su tre non si sente sicura al buio quando cammina per le strade del proprio quartiere (si sente sicura il 60,7 % contro l’85,1% dei maschi).

Vagabondaggio e vandalismo sono i fenomeni che vengono percepiti con maggior frequenza dalla popolazione altoatesina nella zona in cui si abita. Tuttavia si possono evidenziare delle differenze tra comuni urbani e rurali: il 26,4% delle persone nelle città rispetto al solo 8,4% nei paesi dichiara di vedere spesso o talvolta atti di vandalismo. I vagabondi o le persone senza fissa dimora vengono visti nelle città dal 45,2% delle persone. Nei comuni rurali questo valore è molto più basso (6,8%). 

Mentre nelle zone rurali fenomeni come la prostituzione, il consumo e lo spaccio di droga sono notati raramente, nelle città sono molto più presenti. Qui l’8,8% degli intervistati nota spesso o talvolta prostitute. 

Confrontando i valori della percezione del rischio di criminalità in Alto Adige con quelli di livello nazionale, si può notare che i primi sono notevolmente più bassi. Negli anni, fatta anche qui eccezione per l’anno 2015, i valori altoatesini sono attorno al 10-15%; quelli nazionali attorno al 30%. L’ultimo dato disponibile a livello nazionale è quello del 2016, pari al 38,9%.