Chronicle | Benko si, Benko no

I sogni nel cassetto

A Bolzano tante nuove idee per la città. Ma mancano i soldi per realizzarle.
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Quest’anno a Bolzano è una primavera speciale: sboccia la natura, ma sbocciano anche le idee attorno al futuro della città. È un merito della consultazione popolare in corso sul progetto “Benko” che è riuscita a risvegliare un forte interesse ed un coinvolgimento dei Bolzanini, sia quelli per il No che quelli per il SI. Ognuno esprime idee sul come vorrebbe la sua città, come la vorrebbe oggi, ma soprattutto domani. È un fiorire di proposte, di visioni, di slanci ideali. Benvenuti! Finalmente si esce dal torpore, dall’indifferenza e da un certo permanente scetticismo tipico della nostra città. Si spazia dall’urbanistica, ai servizi alla comunità, all’equità sociale. La rinata passione civile si concentra sulle visioni, sui sogni, ma poco sui soldi che servono per realizzarli. Invece sarebbe il caso di pensarci, per far sì che i sogni possano diventare realtà. Allo stato attuale, il Comune di Bolzano di soldi da investire sul suo futuro ne ha veramente pochi. Quasi il 90% del suo bilancio (circa 300 milioni) è assorbito dalle necessarie spese correnti, lo Stato riduce l’autonomia finanziaria dei Comuni, in Provincia non c’è più la coda davanti all’Ufficio di Durnwalder…,dove andare a chiedere contributi straordinari. Bolzano deve fare i conti innanzitutto con le proprie finanze ed evitare di pesare con più tasse sui cittadini. La cessione dell’area della stazione autorriere, può cambiare radicalmente questo scenario e rendere Bolzano più autonoma nelle sue scelte di investimenti pubblici e politiche sociali. E con 70 milioni di cose se ne possono fare tante, senza quei soldi, invece, molti sogni di questa primavera bolzanina rischiano di rimanere a lungo nel cassetto.
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Sergio Sette Tue, 04/05/2016 - 09:33

Quello che non si capisce è come mai per sviluppare il proprio tessuto urbano il capoluogo sia l'unico a dover (s)vendere le proprie cose. Cosa ha venduto ai privati Sarentino per finanziare i 100 milioni per la nuova galleria, cosa venderà San Genesio per i 25 milioni necessari alla nuova funivia ? Per non citare le varie infrastrutture pubbliche a volte di lusso poste in ogni remoto paesino.
Insomma, i soldi ci sono per tutti ma non per il capoluogo, figlio di un Dio minore. Che non solo non riceve ma sul quale gravitano tutte le incombenze a favore della periferia. Anche nel caso in questione è successo così, permettendo ai non residenti di partecipare alla decisione riconoscendo al capoluogo il ruolo (ma solo nella sua veste passiva) di catalizzatore economico/sociale della provincia.

Posto rimedio a questa situazione, allora sì che sboccerebbero le rose anche a Bolzano.

Tue, 04/05/2016 - 09:33 Permalink