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“Per sopravvivere anche dopo la crisi”

Dalla giunta sussidi per palestre, centri fitness, scuole di danza. Bonamico (Unione): “Passo importante, ma la situazione resta drammatica. La politica non ci abbandoni”
Fitness, palestre
Foto: Unsplash

È nota la condizione di estrema difficoltà in cui palestre, centri fitness e scuole di danza di tutta Italia si trovano da quando è scoppiata la pandemia. E l’Alto Adige non fa eccezione. Uno spiraglio è ora finalmente arrivato dalla giunta provinciale che ha deciso di sostenere il settore con un “sussidio Covid”. I lavoratori autonomi, le imprese individuali e le società che derivano almeno il 70 per cento del loro fatturato totale dalla gestione di centri fitness o l’insegnamento di sport in palestre o studi di fitness potranno infatti richiedere sovvenzioni speciali fino al 14 maggio 2021. Per accedere al contributo occorre che l’attività sia già stata svolta prima del 1° gennaio 2019 e che abbia generato un fatturato minimo di 30mila euro nel 2019. Altro requisito necessario è la prova di una diminuzione del fatturato di almeno il 40 per cento nel periodo dal 1° marzo 2020 al 31 dicembre 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

I criteri

 

Più in dettaglio per un calo di fatturato complessivo dell’impresa compreso fra il 40 e il 50 per cento nel periodo marzo, aprile, maggio, novembre e dicembre 2020, rapportato allo stesso periodo dell’anno precedente, la sovvenzione è del 40 per cento dei costi fissi annuali dichiarati. Il contributo aumenta al 60 per cento dei costi fissi dichiarati se il calo è tra il 50 e il 60 per cento; e sale al 70 per cento dei costi fissi se la diminuzione del fatturato è superiore al 70 per cento nei mesi di chiusura rispetto agli stessi periodi del 2019. L’importo massimo del contributo provinciale è di 80mila euro, per i gruppi di imprese è di 100mila euro. Il contributo non può essere superiore ai costi fissi del 2020. In caso contrario, il beneficiario dovrà restituire la parte della sovvenzione che eventualmente supera la somma dei costi fissi per l'intero anno 2020, più gli interessi legali che maturano dalla data di pagamento della sovvenzione. Dall’accesso al sussidio sono escluse le aziende che erano già in difficoltà al 31 dicembre 2019, così come le imprese che hanno già ottenuto un aiuto ai sensi dei criteri Covid-19 (DGP nr. 270/2020), ma solo se l’aiuto economico ottenuto aveva già coperto almeno il 50 per cento dei costi fissi.

Dunque, in aggiunta alle misure di sostegno deliberate lo scorso settembre dalla Provincia per agenzie viaggi, organizzatori di viaggi e prestatori di servizi per eventi, sono ora previsti anche dei finanziamenti legati al coronavirus e mirati specificamente per i centri fitness. Lo stanziamento previsto è di circa quattro milioni di euro.

 

Un anno lunghissimo

 

La decisione dell’esecutivo provinciale di erogare il sussidio viene accolta con soddisfazione da Armin Bonamico, portavoce dei gestori di centri fitness nell’Unione commercio turismo servizi Alto Adige: “Un passo importante è stato compiuto”. A fargli eco il presidente dell’associazione Philipp Moser: “Alla fine sono arrivati aiuti speciali anche per questo importante ambito dei prestatori di servizi”.

Come ricorda Bonamico i centri fitness sono stati chiusi a marzo, aprile e maggio 2020, e così sono rimasti ininterrottamente dal 26 ottobre scorso, “con una riapertura che risulta ancora lontana. Oltre a questo abbiamo potuto riaprire, con severe limitazioni, solo nel periodo in cui le palestre sono meno attraenti, cioè in estate. E in quel periodo è stato quasi impossibile fare nuovi abbonamenti”. Per il portavoce dei centri fitness nell’Unione “si tratta di offrire una prospettiva alle aziende, assicurando loro la sopravvivenza anche oltre la crisi. Questi contributi ci aiutano tutti a migliorare la nostra situazione finanziaria legata al 2020. Per il 2021 abbiamo già tenuto chiuso quasi quanto l’anno precedente. La situazione del nostro settore resta drammatica. Spero di poter contare - auspica - su un sostegno attivo da parte della politica”.