Politics | Il caso

Quel pomeriggio di un giorno da cani

Ieri, primo maggio, giorno dell’inaugurazione dell’Expo, Milano è stata devastata dai black bloc. L’episodio ha scatenato aspre polemiche anche fra i “nostri” politici.

Cappucci neri, bastoni, spranghe, caschi, pietre, all’occorrenza maschere antigas. Questo l’outfit, completo di equipaggiamento standard, del provetto black bloc che ieri ha devastato le strade di Milano spaccando vetrine di negozi e incendiando al suo passaggio auto, cassonetti, banche. Il motivo scatenante: l’inaugurazione dell’Expo 2015. Sui muri del capoluogo lombardo campeggiavano scritte come “volti coperti, pensieri liberi”, eppure - come spiegava il giornalista Paolo Pagliaro, ieri, nella sua rubrica di Otto e mezzo - è proprio l’assenza di pensiero il dato caratterizzante di questi guastatori, che spesso restano impuniti. Questa volta i “neri”, circa 500, si sono infiltrati nel corteo dei manifestanti No Expo e hanno mandato in onda il tipico scenario da guerriglia urbana. 

Il ministro dell’interno Angelino Alfano, di cui sono state chieste a gran voce e da più parti le dimissioni, ha subito minimizzato la situazione: 

“Un grande grazie alle forze dell’ordine e a tutto il sistema della sicurezza milanese Hanno evitato il peggio con intelligenza e fermezza. La tattica di ordine pubblico adottata a Milano ha infatti evitato il peggio. La giornata inaugurale di Expo non è stata macchiata dal sangue. Abbiamo fermato molti delinquenti. Saremo durissimi contro questi farabutti col cappuccio. Nessuno si sogni di liberarli subito!”

Nello spazio dedicato all’Esposizione universale, poco prima degli eventi turbolenti di cui sopra, il presidente della Provincia Arno Kompatscher presenziava l’inaugurazione dello stand dell’Alto Adige dichiarando soddisfatto che: “per noi l’Expo è già ora un grande successo. Non solo perché siamo presenti con uno stand molto ben riuscito, ma anche perché 60 imprese altoatesine hanno realizzato progetti di prestigio nei padiglioni di vari Paesi”. Il Landeshauptmann ha elogiato anche il lavoro di qualità di 60 aziende locali: "Nei mesi scorsi le imprese altoatesine hanno realizzato diversi progetti prestigiosi, come ad esempio la Stahlbau Pichler nei padiglioni di Italia, Germania, Emirati Arabi Uniti e Bielorussia o la Damian Holzbau per Coca-Cola e Thailandia". Le lodi sono state indirizzate, inoltre, alle numerose altre piccole imprese altoatesine che sono state impegnate in vari padiglioni: ad esempio la Energytech per Svizzera e Germania, la Rottensteiner per l'Austria, la Obrist per Svizzera e Austria. "Grazie alle loro competenze le nostre aziende hanno ottenuto commesse per circa 150 milioni di euro, un risultato che sin dall'inaugurazione ci fa dire che l'Expo è già un grande successo per l'Alto Adige", ha sottolineato Kompatscher.

Ma nel pomeriggio le reazioni per i fatti deplorevoli di ieri si sono scatenate anche nel nostro "canyon politico", del resto la campagna elettorale è agli sgoccioli e le ultime cartucce sono quelle, prevedibilmente, più velenose. Matteo Bonvicini, capolista della lista civica a sostegno del sindaco Luigi Spagnolli, non ha risparmiato - su Facebook - una dura critica alla compagine di sinistra:

“Questo non è il momento degli equivoci. L'estrema sinistra di Bolzano, quella dei Gallo, quella contro Spagnolli, che posizione assume sugli incidenti di oggi a Milano? Che cosa pensa del movimento No Expo? Io dico che è una vergogna che getta disonore sull'Italia. Spero la loro condanna sia netta”.

L’invettiva ha subito sollevato un acceso dibattito sulla pagina di Bonvicini, il primo a commentare è stato il coordinatore regionale di Forza Italia Enrico Lillo, l’occasione, del resto, era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire: “E’ la stessa sinistra alla quale Spagnolli sarà costretto a chiedere aiuto l'11 maggio!!! In quel caso cosa farai Matteo?”. Il braccio destro di Spagnolli non raccoglie la provocazione: “Intanto non siamo insieme al primo turno, anche grazie a noi. E vedrai che secondo turno non ci sarà”. 

Laconico invece il candidato sindaco del centrodestra Alessandro Urzì che ha twittato un allusivo ed esaustivo: “Red block”.

Indignata la risposta, infine, dell’assessore Luigi Gallo che sulla sua pagina risponde al “destro” piazzato dal capolista di Spagnolli:

“Vergognati Bonvicini. Sono un uomo di sinistra, un uomo delle istituzioni che ha amministrato la città negli ultimi 10 anni. Non mi faccio condizionare nè da te , nè da un manipolo di idioti violenti provocatori che sembrano fatti apposta per far criminalizzare ogni dissenso democratico”.

 

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Andrea Terrigno Mon, 05/04/2015 - 10:03

Fascisti intrallazzoni e falsificatori sfruttano a proprio vantaggio un fenomeno rappresentato da idioti incivili.
Non si chiedono se la responsabilità di una deriva del genere non sia da cercare proprio nei propri ranghi.
Al contrario si beffano dell'intelligenza delle persone cercando di ridurre chi non è democristianfascista a facinoroso e distruttore, quando sono proprio i servilismi da loro perpetrati che portano la società a perdere le proprie fondamenta umane.
Hanno sostituito il dialogo con la propaganda, e violentano la democrazia per il proprio tornaconto.

Mon, 05/04/2015 - 10:03 Permalink
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Massimo Mollica Mon, 05/04/2015 - 12:00

Scusate ma credo che su questa storia dei black block si sia parlato troppo! E si è discusso come si parlerebbe di un reality alla grande fratello! Mo basta! Che poi questo si leghi a Bolzano Bozen mi risulta davvero difficile da capire! E' come parlare della sicurezza delle case riferendosi al terremoto in Nepal! Allora a questo punto chiedo che su SALTO si tratti pure dell'incredibile vicenda di Fabio e Mingo esclusi da Striscia la Notizia, che tanto mi attanaglia e non mi fa dormire la notte! Chiedo che se ne parli perché siamo tutti #JESUISFABIOEMINGO e poi hanno amici di vecchia data pure qui nella nostra terra (ecco trovato il nesso). E questa immane ingiustizia io non la digerisco! (chiaramente sono ironico!!!)

Mon, 05/04/2015 - 12:00 Permalink