11 anni dopo il Kapò

E' il giorno di Matteo Renzi, che a Strasburgo inaugura il semestre di presidenza italiana dell'Unione. 11 anni fa il precedente ancora indelebile della figuraccia fatta da Silvio Berlusconi.

Dopo Berlusconi ecco Renzi. Sarà infatti il Presidente del Consiglio fiorentino a dare oggi (2 luglio) il là al semestre di presidenza italiana del Consiglio d'Europa, con un discorso che, c'è da sperarlo, non ricalcherà il precedente immediato, vale a dire quello fatto da Silvio Berlusconi, ormai ben 11 anni fa, ancora purtroppo nella memoria collettiva per la battuta rivolta dal Cavaliere all'allora capodelegazione dei socialdemocratici tedeschi, attuale presidente del Parlamento di Strasburgo, Martin Schulz.

Come si ricorderà, dopo essere stato provocato da un intervento molto polemico di Schulz, il quale aveva comunque rivolto a Berlusconi domande che meritavano una risposta, l'ex premier perse completamente il controllo e, dopo aver decantato le bellezze e le virtù dell'Italia utilizzando un linguaggio da depliant turistico, provò a reagire con una maldestra “ironia” al sarcasmo del suo interlocutore. In particolare, attivando il volgare pregiudizio secondo il quale tutti i tedeschi sarebbero in fondo rimasti dei nazisti, Berlusconi alluse a un film che si stava allora girando e propose a Schulz il ruolo di kapò. Il volto tetro di Gianfranco Fini, seduto accanto a Berlusconi e a quel tempo suo sodale, dimostra ancora oggi lo sconcerto generale e il senso di profondo imbarazzo causati dalle parole dell'imprenditore lombardo in una delle occasioni in cui maggiormente è apparso davvero fuori luogo o comunque inadeguato al suo ruolo istituzionale.