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I bei tempi (andati) delle vacche grasse

Calano le aspettative dei lavoratori dipendenti. Ma la buona notizia è che non temono di perdere il proprio impiego. La fotografia dell’Afi-Ipl.
Lavoratore
Foto: Pixabay

Fino a 18 mesi fa le aspettative dei lavoratori dipendenti sull’andamento dell’economia altoatesina erano altissime (al massimo storico), oggi la situazione è di molto ridimensionata. “I tempi delle vacche grasse si avviano alla fine”, dice l’Afi-Ipl. Il calo di fiducia dei lavoratori interessa tutti i 7 settori economici e risulta particolarmente marcato nell’edilizia e nell’agricoltura (-16 punti indice), come anche nelle attività manifatturiere (-13). È vero che 6 settori su 7 prevedono per i prossimi 12 mesi un andamento positivo dell’economia altoatesina ma un anno fa il quadro si presentava ancora più ottimistico. 

 

Le differenze fra i settori

 

Secondo il Barometro Ipl estate 2019 nell’agricoltura il clima di fiducia dei lavoratori dipendenti è peggiorato notevolmente. 5 indicatori su 8 sono negativi. Di questi, 4 registrano i valori più bassi tra tutti i settori. Nel manifatturiero evidentemente gli stessi lavoratori dipendenti percepiscono il rallentamento della dinamica dell’export per effetto del raffreddamento dei mercati più importanti per i prodotti altoatesini: Italia, Germania, Austria. In quanto all’edilizia il boom sembra volgere al termine. L’indicatore che misura lo sviluppo atteso dell’economia ancora un anno fa aveva un valore di 23, ora è arrivato a 7. Nel commercio i lavoratori dipendenti segnalano una fiducia in aumento relativamente alla capacità di risparmio nei prossimi 12 mesi. In nessun altro settore attualmente il valore dell’indicatore è più alto.

Nel settore alberghiero e della ristorazione le attese dei lavoratori dipendenti per quanto riguarda lo sviluppo economico in Alto Adige sono le migliori. Anche le attese relative allo sviluppo della situazione finanziaria della propria famiglia sono positive. L’analisi del comparto pubblico rivela invece che qualcosa si sta muovendo. Persino in questo settore un cambio del posto di lavoro viene ritenuto possibile o almeno meno problematico da sempre più lavoratori. Nei servizi privati cala il timore verso una nuova sfida. Da parecchio tempo è in aumento la quota di coloro che cercano attivamente un nuovo posto di lavoro: un anno fa erano ancora il 15%, nell’ultimo trimestre invece erano già il 18%.

 

 

Inversione di tendenza

 

Sono esattamente 209.597 i lavoratori dipendenti occupati in media nel 2° trimestre 2019 nell’economia altoatesina. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente ciò corrisponde ad un aumento di +4.546 unità (+2,2%). Attualmente si riscontra un’inversione di tendenza per quanto riguarda le assunzioni. Come già rilevato nel trimestre precedente, ancora una volta si mostrano in diminuzione i contratti a termine. Concretamente parliamo di -2.539 lavoratori dipendenti di meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (-4,4%). La presenza di questa forma contrattuale continua comunque ad essere forte: parliamo del 26,4% dei contratti. L’attuale calo è in parte una conseguenza dalle nuove limitazioni e dagli sconti fiscali previsti dal “decreto dignità”, in parte riconducibile alla stabilizzazione naturale di coloro che erano stati assunti con un contratto a termine, spesso utilizzato come periodo di prova, durante il ciclo di espansione economica degli anni 2017 e 2018.