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Io gioco pulito

Il progetto del Comune per il fair play dedicato ai giovani: “La lealtà nello sport ha un effetto positivo sulla società, contro la violenza”. Stanziati 10.000 euro.
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Foto: Fiba basketball

Favorire “le buone pratiche” legate al fair play, ovvero il gioco corretto, promuovere la formazione dei giovani a favore di un comportamento leale e rispettoso sui campi e nelle gare, coinvolgendo le società sportive, infine sensibilizzare la popolazione. Sono gli obiettivi dell’iniziativa del Comune di Bolzano che ha stanziato 10.000 euro per sostenere un’iniziativa dedicata alla correttezza nello sport. Il bando è appena stato pubblicato e per le domande c’è tempo fino alle 12 del 13 settembre prossimo.

Riconoscere i valori di correttezza e lealtà insiti nel concetto di sport ha un effetto positivo e preventivo sulla vita quotidiana perché forma cittadini più sensibili e attenti ai temi della solidarietà, delle ingiustizie e disuguaglianze sociali 

L’iniziativa, precisa l’amministrazione dovrà essere realizzata e conclusa entro il mese di dicembre 2019. Secondo l’assessorato ai giovani e allo sport , guidato da Angelo Gennaccaro, la valenza del progetto va ben oltre le discipline sportive, visto che il fair play è visto come un modello che si può estendere a tutti i campi della società. 

“L’assessorato - si afferma nel bando - si è interrogato sulla strada da intraprendere per contribuire in maniera attiva al sostegno e alla crescita delle nuove generazioni. Lo sport costituisce infatti uno dei più formidabili strumenti di comunicazione, integrazione e realizzazione ed è, insieme alla famiglia e alla scuola, uno dei pilastri a sostegno della crescita di bambini e adolescenti. Riconoscere i valori di correttezza e lealtà insiti nel concetto di sport ha un effetto positivo e preventivo sulla vita quotidiana perché forma cittadini più sensibili e attenti ai temi della solidarietà, delle ingiustizie e disuguaglianze sociali”. 

 

 

Nel bando si citano anche dagli episodi riportati dai mass media. Gli atleti sarebbero un antidoto “ai cattivi esempi” che vengono talvolta dalla società, anche se non è detto che le figure del mondo dello sport siano per forza sempre dei modelli da imitare. “Le cronache dei giornali - prosegue il bando - sono spesso ricche di articoli che riportano episodi spiacevoli che vedono protagonisti genitori, allenatori e dirigenti che non si curano dell’impatto che i loro comportamenti hanno sui ragazzi. Gli sportivi e il mondo dello sport più in generale rappresentano modelli di riferimento e devono offrire esempi a cui ispirarsi al fine di prevenire e contrastare episodi di violenza e di prevaricazione dentro e fuori il campo da gioco”. 

Si vuole riconoscere allo sport un’importanza che va al di là della prestazione fisica, contemplando la dimensione etica, valoriale e relazionale. Al fine di contrastare episodi di violenza e prevaricazione fuori e dentro il campo da gioco

Ecco dunque il motivo di un progetto rivolto “al fair Play, che evoca l’idea di giustizia e di equità, in tutti gli ambiti del mondo sportivo”: “In questo senso l’obiettivo del percorso è riconoscere allo sport un’importanza che va al di là della prestazione fisica, contemplando anche la dimensione etica, valoriale e relazionale. Si vuole restituire allo sport e alla sua pratica un’importanza che vada oltre il risultato agonistico, affinché ogni incontro sportivo diventi per tutte le parti coinvolte – atleta, allenatore, arbitro o spettatore - una sorta di festa, un’occasione di crescita dove ognuno si possa sentire a suo agio”.