"A Bolzano nessun rifiuto trentino"
I rifiuti indifferenziati trentini non andranno ad alimentare l'inceneritore di Bolzano sud. Mauro Gilmozzi, assessore all'ambiente della Provincia di Trento, è categorico ed esclude la possibilità che parte dei rifiuti prodotti nelle valli trentine (si era parlato di Fiemme, Fassa e Rotaliana) possa essere bruciato a Bolzano.
«Da un po' la strategia del Trentino è quella di arrivare oltre l'80% di raccolta differenziata – spiega Gilmozzi – perciò non abbiamo bisogno di inceneritori. L'obiettivo è quello di non avere a che fare più con “rifiuti”, ma arrivare attraverso processi di raffinazione a prodotti come Cdr (combustibile da rifiuto) e Css (combustibile solido secondario)».
Abbiamo fatto altre scelte e la discussione con Bolzano è chiusa ormai da un anno e mezzo, non ci interessa riaprirla
Nemmeno il decreto “Sblocca Italia” quindi riapre la possibilità che l'inceneritore di Bolzano possa essere utilizzato anche per rifiuti trentini?
«Due anni fa abbiamo illustrato la nostra strategia alla Provincia di Bolzano, vedendo se era possibile un'intesa per il fabbisogno temporaneo di smaltimento del nostro rifiuto indifferenziato. Ci hanno risposto di no, dicendo di avere abbastanza rifiuti da bruciare. Tra Trentino ed Alto Adige c'è collaborazione per quanto riguarda l'umido: parte dell'organico altoatesino finisce nell'impianto di biocompostaggio di Cadino.
Quindi abbiamo fatto altre scelte – continua Gilmozzi – e la discussione con Bolzano è chiusa ormai da un anno e mezzo, non ci interessa riaprirla. Il decreto nazionale prende atto che non si possono continuare a costruire inceneritori se non si utilizzano a pieno regime quelli esistenti. Ma appunto la questione non ci tocca».
Qual è quindi la strategia trentina?
«Un Cdr raffinato sul mercato ha certamente più valore rispetto al bruciare l'indifferenziato. Stiamo promuovendo la differenziata anche per quanto riguarda pannolini e pannoloni. Diventa più facile e più conveniente mettere sul mercato ciò che rimane».
Come si passa dal rifiuto indifferenziato a questi prodotti secondari e qual è il possibile mercato per Cdr/Css?
«In luoghi chiusi c'è l'ulteriore vagliatura dell'indifferenziato, con macchine che riescono a separare l'umido e a togliere gli inerti. Possono essere interessati all'acquisto cementifici o altre industrie che optano per questi combustibili secondari per sostituire materie fossili ed esauribili».
Trentino quindi che sceglie di seguire la propria strada, dopo che per molti anni si è discusso sull'opportunità di un inceneritore a Ischia Podetti (all'altezza del casello autostradale di Trento Nord). Una strategia dettagliata all'interno del Quarto aggiornamento del piano provinciale per i rifiuti, pubblicato nel mese di maggio.
Le parole di Gilmozzi sembrano anche disegnare una linea precisa, rispetto all'apertura dichiarata da Kompatscher al quotidiano L'Adige su un possibile smaltimento dell'indifferenziato trentino a Bolzano.