Society | Basket

Una vita all'insegna del basket

Raffaele Ferraro, ideatore de La Giornata Tipo, ci racconta della sua vita in compagnia della palla a spicchi e ci parla della situazione cestistica italiana.

salto.bz intervista Raffaele Ferraro, una delle persone più conosciute dagli appassionati di pallacanestro. Negli ultimi tempi si è guadagnato la stima di tantissimi "malati di basket" e non solo, appassionando anche molte persone che di basket ne sanno poco, ma che grazie a lui si sono avvicinate al mondo della palla a spicchi. La Giornata Tipo, nata su Facebook e aperta quasi per gioco, è diventata probabilmente la pagina più seguita dagli appassionati di basket italiani (e non solo). In seguito è nato anche un sito internet con il medesimo nome, gestito da Raffaele e da altri redattori appassionati di basket come lui.

Ecco come il sito viene presentato.

"La Giornata Tipo è un continuo spot sul basket. Si parla dello sport più bello del mondo in tono ironico ma sempre coinvolgente, rendendo felici sia gli appassionati che coloro i quali si affacciano alla pallacanestro per la prima volta. Tra le cronache surreali dei vostri beniamini, post a metà tra il serio e l’ironico e sana discussione cestistica, la Giornata Tipo si propone come punto di riferimento dando il giusto valore alla pallacanestro in tutte le sue meravigliose sfaccettature.
Qui dentro si ha fame di pallacanestro come Sofoklis Schortsanitis di lardo di colonnata."

(In foto, "Big Sofo" Schortsanitis con la maglia del Panathinaikos, in una partita di Eurolega contro l'Alba Berlino, ndr)

 

salto.bz: Per prima cosa spieghiamo ai lettori come è nata la pagina de "La Giornata Tipo", ce ne potresti parlare?
Raffaele Ferraro: Facevo le giornate tipo di amici e personaggi del basket bolognese. Poi ho deciso che per diventare famoso e ricco avrei dovuto trattare argomenti di pubblico dominio. Tutto è partito con Pianigiani e Lebron James. Ma i soldi non sono ancora arrivati.

Scopriamo chi c'è dietro a questa pagina, parlaci un po' di te e di come ti sei avvicinato a questo sport?
Nasco a Bologna, città in cui non si dorme in una culla ma dentro la cesta dei palloni (da basket). Gioco (e continuo a farlo) da quando ho 5 anni. Il basket ha invaso la mia vita in tutti i campi: amicizie, fidanzate, serate, viaggi. È stata la più grande fortuna che potessi mai avere.

Raccontaci come sei diventato quello che sei, cioè un idolo per migliaia di appassionati e, allo stesso tempo, il responsabile comunicazione e marketing di una delle società più blasonate d'Italia, la Scaligera Verona?
Grazie a La Giornata Tipo alcune società professionistiche mi hanno avvicinato credendo che le mie capacità e i risultati ottenuti, potessero essere utili anche in realtà locali. Verona è stata una società che ha creduto molto in me, e ho appena cominciato la mia seconda stagione da responsabile marketing e comunicazione.

Tu sei cresciuto a Bologna, la 'basket city' d'Italia, qual è la tua squadra del cuore?
Ho il sangue assolutamente bianconero (bianco e nero sono i colori societari della Virtus Bologna, ndr).

Hai degli 'idoli', che siano giocatori, allenatori, arbitri o addetti ai lavori, per cui stravedi?
Danilovic, Ginobili e Pantani. I primi due per ovvi ma diversi motivi (entrambi hanno giocato nella Virtus Bologna, squadra che tifa Raffaele, ndr). Il primo è stato quello dell'adolescenza, antipatico, stronzo, campione e aveva la dote più importante nello sport: l'essere vincente. Il secondo perché è stato il giocatore più forte che abbia mai visto giocare dal vivo. Il terzo perché amo il ciclismo e il Pirata è stato qualcosa che andava oltre lo sport. Un amore vero.

Che periodo sta vivendo il movimento cestistico in Italia, agli occhi di chi lo vive da vicino, e come pensi che potrebbe crescere?
Dobbiamo ancora digerire la scoppola della Nazionale, grave e pesante allo stesso tempo. In generale nel basket italiano occorre accelerare il processo di rinnovamento. Il gap con alcuni paesi europei è oramai ampio, con l'Nba non ne parliamo. Più che soldi mi sembra che manchino idee, facce nuove, qualche personaggio competente (ed appassionato) in più. Restiamo ancorati ai risultati della Nazionale come bombola d'ossigeno per respirare qualche mese e magari mettere sotto al tappeto tutti i problemi vecchi, quando in realtà la Nazionale dovrebbe essere anche il frutto di tutto il lavoro svolto dal movimento cestistico italiano. E difatti, i frutti sono quelli che sono.

Qual è lo stato di salute del movimento giovanile in Italia, dove si spera che molti giovani si avvicinino al basket anche grazie al tuo lavoro con La Giornata Tipo e a quello di altri mezzi di comunicazione che pubblicizzano il nostro sport?
I settori giovanili producono sempre meno giocatori (ad eccezione di alcune realtà). Alla crescita del "proprio" giovane, si predilige l'ingaggio di stranieri o passaportati di seconda o terza fascia. E dire che l'avvento dei parametri aveva proprio come obiettivo quello di stimolare la crescita dei settori giovanili in cambio di un "premio" in futuro. Probabilmente servirebbe qualche cambiamento (leggasi diversi regolamenti) in tal senso.

Qual è il ruolo dei media, e in particolare dei blog, nella promozione di uno sport come in questo caso il basket?
Non penso che ci sia un ruolo univoco per quanto riguarda quello che si trova sul web in ambito sportivo. Ognuno sceglie la sua linea e il suo obiettivo. L'obiettivo de La Giornata Tipo è quello di parlare di basket in maniera diversa, divertente, seria, approfondita e con passione, ad un numero sempre maggiore di persone.

Anche se ora vivi a Verona, sarai sicuramente ancora legato alla tua città. Com'è possibile, a parer tuo, che nessuna delle due squadre di Bologna, da sempre tra le società di spicco in Italia, si trovi nella massima serie italiana?
Virtus e Fortitudo, come tante società, hanno vissuto periodi di alti e bassi. Da qualche anno si trovano nel periodo peggiore della propria storia. I fattori che hanno causato ciò sono tanti. Sicuramente le persone che hanno guidato le società hanno commesso degli errori e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Cerco però di vedere il bicchiere mezzo pieno: la Fortitudo ha già cominciato un percorso di crescita a tutti i livelli, il primo è sicuramente quello del pubblico perché a livello di affetto, seguito e passione siamo quasi ai massimi livelli storici. Il fortitudino si è sempre rivisto nella squadra "operaia" che lotta, suda e sputa sangue sul campo e la direzione presa mi sembra quella giusta. La Virtus deve ricominciare proprio da adesso (ma avrebbe dovuto farlo qualche anno prima). Viene da un periodo grigio di parecchie stagioni e una grossa fetta di pubblico si è disaffezionata alla squadra ma soprattutto alla società. L'obiettivo è quello di ricreare entusiasmo e ripartire: la base di pubblico è forse la maggiore in Italia, il difficile sarà andarsela a riprendere.

Nonostante non ci siano società in serie A, a Bologna si 'respira' comunque e sempre aria di basket?
Basket City non è basket city per Virtus e Fortitudo. O meglio, non lo è solo per le squadre più famose cittadine. Lo è per il tessuto sociale e sportivo bolognese. Per la quantità di persone che praticano basket a tutti i livelli, per i campionati minori zeppi di squadre bolognesi, lo è per il fatto che da giugno ad agosto in ogni singolo giorno della settimana c'è un torneo di basket estivo in qualche angolo della città, lo è perchè ad una finale dei Giardini Margherita (torneo estivo) possono accorrere 3 mila persone, lo è perchè ad un derby under 18 giovanile ci sono 4 mila persone al palasport.

Quest'anno, in cui sia Virtus che Fortitudo giocheranno in serie A2 e si giocheranno la promozione in serie A, pensi che crescerà ulteriormente la rivalità tra le due squadre?
La rivalità è la stessa e ci sarebbe anche se la Virtus giocasse in Serie D e la Fortitudo si iscrivesse al campionato di rugby.

Oltre alle due Bologna anche Verona, la società in cui lavori, si giocherà il pass per tornare in serie A. Quale delle 32 squadre vedi favorita al salto di categoria?
Indicare una sola favorita in un campionato di 32 squadre con una sola ASSURDA promozione è impossibile. Vedo bene sia Virtus che Fortitudo, insieme a Treviso, Ferentino, Mantova e Piacenza. Verona ha costruito una squadra giovane e per la prima volta dopo qualche anno, partirà dietro alle favorite.

Parlando proprio di Verona, quanto influisci con il tuo ruolo sull'andamento della società?
Non influisco in nessun modo al risultato sportivo. Il mio lavoro influisce nei rapporti con le aziende, gli sponsor e i tifosi.

Sui giornali italiani, monopolizzati dal calcio, si parla poco (e in realtà spesso, come noto dalle tante lamentele degli appassionati, anche male) di basket. Pensi che ci potrà essere un'inversione di tendenza? Se sì, sarà essa guidata da internet e dai social network?
L'unica inversione di tendenza può esserci sul web e si sta già vedendo da qualche anno. Sui quotidiani verremo sempre dietro ad altri sport perchè siamo un paese calciofilo. Gli unici picchi di attenzione mediatica li avremo grazie ai risultati della Nazionale (...)

Tornando a te, come trovi un connubio tra la tua vita privata e quella cestistica?
La mia vita privata è quella cestistica e viceversa: la mia ragazza gioca a basket e ama il basket. Siamo una coppia di malati.

Cosa vuoi fare da "grande"? Hai poco più di 30 anni, ti senti arrivato oppure hai delle ambizioni, degli obbiettivi per il futuro?
La mia più grande fortuna (o sfortuna, devo ancora capirlo) è sempre stata quella di non aver mai programmato nulla nella mia vita. Non so cosa farò domani, figuriamoci tra qualche anno. Sicuramente amo quello che faccio e vorrei che nel tempo migliorasse la qualità e la quantità delle mie attività.