Politics | Gesti e politica

V come vaffanculo

Come interpretare il gesto di Spagnolli e Ladinser lanciato ai cittadini nel momento della loro dipartita dalle poltrone del potere?

Potenza dei gesti. Infamia dei gesti. Ai gesti ricorriamo per sintetizzare, sottolineare, accompagnare o perfino per sostituire quello che le parole non sanno, non vogliono, non possono dire. Polisemiche le parole, polisemici i gesti, che possono significare cose diverse per persone diverse in situazioni diverse.

Il gesto fatto da Luigi Spagnolli e Klaus Ladinser, rispettivamente ex sindaco ed ex vicesindaco della città di Bolzano, è stato scoccato sulla soglia di una delle peggiori stagioni di governo che il capoluogo altoatesino abbia mai avuto la sventura di vivere. Diciamo “stagioni di governo”, ma in realtà si è trattato di “finzione di governo”, di una prova votata allo scacco ancora prima di cominciare. Circostanze avverse, senza dubbio, ma anche una chiara dose di sciatteria e incompetenza collettiva ne hanno determinato l'esito.

Dunque perché fare il gesto che è segno di vittoria? Vittoria di chi? Vittoria su cosa? Sembra piuttosto uno sberleffo, come a dire: avete fatto di tutto per non consentirci di andare avanti, ci avete messo il bastone tra le ruote, ci avete costretti a mollare, ma noi otterremo quello che vogliamo in altro modo, noi vi freghiamo, anzi vi abbiamo già fregato.

Insomma, in questo caso, ecco, piuttosto “V” come “vaffanculo”.

 

 

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