Meglio di Venezia? Bolzano
Stufi dell’effetto claustrofobico e massificante di una visita ad una delle attrazioni più gettonate del mondo, ma allo stesso tempo presa d’assalto dalla folla? Siete in cerca di qualcosa di veramente “autentico”, ammesso che si possa ancora trovare? Un’idea ve la dà il National geographic, che rivolgendosi al pubblico internazionale ha inserito Bolzano tra le cinque mete alternative in Italia per “l’undertourism”, il turismo sostenibile. Il capoluogo sudtirolese, ma anche Torino, Bologna, Lecce e Palermo sono definite ottime alternative alla “ressa travolgente” di Venezia - la prima destinazione ad approvare una tariffa d’ingresso, dal luglio 2020 - e delle altre città d’arte, Roma e Firenze in primis.
La vetrina
Il turismo altoatesino, che non è certo agli albori o poco sviluppato, non può che ringraziare per lo “spot”. L’occasione è propizia per sfruttare le ricadute negative dell’over-tourism, il turismo di massa.
Le cause del fenomeno risalgono all’effetto combinato dato dall’abbassamento dei prezzi dei biglietti aerei, l’avvento delle nuove tecnologie nelle prenotazioni degli alloggi, il low cost in generale, unito alla potenza evocativa delle immagini dei luoghi iconici, tributati anche dai social dai visitatori di tutto il mondo. Un insieme che ha prodotto una polarizzazione nell’attenzione del grande pubblico, a livello mondiale. Mentre numerose mete hanno conosciuto un elevato aumento delle presenze, con conseguenze benefiche per gli incassi ma anche pesanti effetti collaterali, altre destinazioni scalpitano per il proprio posto al sole. È il caso dell’Alto Adige, ma non solo.
Ötzi e funivie, niente ruota
Il National geopraphic dà uno spunto per puntare l’attenzione su “città meno visitate, ma ampiamente gratificanti”. Bolzano è la prima proposta e un riepilogo destinato ad un pubblico globale non può che cominciare dalla star, Ötzi, “l’uomo più freddo del mondo” che riposa al museo archeologico (in cerca di una sede alternativa, e in questo caso è centrato il dibattito sui possibili effetti di uno spostamento del flusso turistico lontano dal centro).
Spazio alle tre funivie - Renon, Colle, San Genesio - che permettono in poco tempo di sfruttare i dintorni per una passeggiata in mezzo a “prati, foreste e fattorie”. La rivista sembra dare ragione a chi, critico sulla ruota panoramica appena montata al parco Stazione - con sacrificio di alberi -, pensa che per beneficiare della vista in altezza basti prendere uno degli impianti a fune, o tutt’al più salire da una delle passeggiate panoramiche.
Monumenti fascisti, portici bavaresi
Il centro storico e i suoi sapori non vanno dimenticati. Lungo le vie, scrive l’autrice, Vicky Hallet, che sono un “mash-up” architettonico di “monumenti fascisti e portici del barocco bavarese”. E nella cucina si nota la stessa “fusion” tra Italia e mondo germanico, sedendo ai ristoranti che servono sia “spaghetti che spätzle” conditi “dai calici locali (vini e il celebre Hugo). Un suggerimento per un viaggio sostenibile? Il mercatino di Natale di Bolzano, che ha l’etichetta di “evento green”, e le casette delle altre località altoatesine raggiungibili “facilmente con il trasporto pubblico”.
Una pubblicità per l’Alto Adige, insomma. Ma l’elenco del National Geographic continua e diventa uno spunto anche per chi risiede proprio nel territorio e può sfruttare per una vacanza i trasporti pubblici (ahimé meno l’alta velocità di Trenitalia che dal 15 dicembre rinuncia al diretto Bolzano-Napoli): “dall’elegante” Torino a Bologna, città ideale “per i fan del cibo”, da Lecce, “la Firenze del sud”, a Palermo, con i suoi siti Unesco e la fusione tra cultura “occidentale, islamica e bizantina”. “Take the cannoli”, è il consiglio.
Cit. "L’occasione è propizia
Cit. "L’occasione è propizia per sfruttare le ricadute negative dell’over-tourism, il turismo di massa."
Cambierei sfruttare in assaporare.
Già ora in certi luoghi in determinati periodi dell'anno in Alto Adige (provincia autonoma di bz ;-) ) non ci si muove più.
E sul citato collegamento Bz - Na......non è che da Roma a Napoli non ci siano treni. Anzi c'è una linea Av dedicata con un alta frequenza considerando i due operatori.