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Dare forma al futuro

Per il sustainability advisor Emilio Vettori "se non si cerca di cambiare qualcosa, la natura ci costringerà ad adattarci alle conseguenze della crisi climatica".
Emilio Vettori
Foto: Zukunftpakt

Emilio Vettori è uno dei promotori del Patto per il Futuro dell'Alto Adige e lavora come sustainability advisor e consulente ComuneClima accreditato. Per lui la sostenibilità non è solo una rivendicazione morale, ma anche un’opportunità di sviluppo – anche economico – di idee nuove – soprattutto qui in Alto Adige.

Ma Vettori non vuole mettere i paraocchi. Con un argomento come la crisi climatica, è essenziale per lui considerare tutte le diverse prospettive per far partire una trasformazione sostenibile. Nell'intervista, spiega perché la partecipazione richiesta dal Patto per il Futuro è la chiave di questo percorso.

 

Emilio, perché sostieni il Patto per il Futuro?

Sostengo il Patto per il Futuro dell’Alto Adige perché credo fortemente nel valore della partecipazione e nella necessità di disegnare insieme il cambiamento. La nostra iniziativa fa una proposta molto chiara e concreta: un patto tra la politica e i cittadini affinché si affrontino in modo finalmente condiviso e trasparente le sfide della transizione ecologica. Abbiamo un compito enorme, quella di trovare un nuovo equilibrio tra sviluppo, difesa dei diritti e tutela dell’ambiente in cui viviamo. Per decenni abbiamo sfruttato senza giudizio la nostra Casa Comune e l’emergenza climatica ci impone di realizzare un cambiamento radicale e in poco tempo. Come Alto Adige dobbiamo dare il nostro contributo ed essere un modello, perché ne abbiamo i mezzi e abbiamo una situazione di partenza migliore di altri territori. Credo nella democrazia rappresentativa, ma la politica da sola non può realizzare questo cambiamento, perché troppo legata alla logica del consenso nel breve periodo. Di fatto questa è una caratteristica intrinseca del nostro sistema politico. Ma una partecipazione autentica e vincolante è anche un modo che ha la politica per condividere il peso di questa sfida.

Sostenibile è un termine che viene usato così spesso. In particolare, come implementi la sostenibilità nella tua vita quotidiana e nel tuo lavoro?

Sicuramente il termine “sostenibile” è un termine abusato, direi anche sfruttato. Basta pensare alla pratica del “green e social washing”. Penso però che le parole abbiano un peso e che l’importante sia parlare di sostenibilità e fare in modo che questa idea entri sempre più nella testa delle persone. Più se ne parla e più saranno le persone in grado di distinguere ciò che è sostenibile da ciò che non lo è.

Nel mio lavoro cerco di aiutare organizzazioni, aziende ed enti pubblici a considerare la sostenibilità e la trasparenza come un valore e un’opportunità. Anche nella mia vita privata cerco di essere coerente con questo valore, ma ammetto che non è sempre facile. Essere sostenibile è una sfida con cui mi confronto costantemente, spesso sbagliando, a partire dai miei comportamenti di consumo alimentari, ma cercando ogni giorno di fare meglio di quello precedente

Perché pensi che sia importante che tutti possano partecipare all'argomento della sostenibilità?

Una vera svolta “green” sarebbe un volano formidabile per la nostra economia. Eppure, anche da noi in Alto Adige sono tante le resistenze, a più livelli e per motivi diversi. Più che abbracciare le possibilità che abbiamo di fronte continuiamo ad avere paura di perdere il nostro status quo e ci concentriamo solo sui costi della transizione. Allo stesso tempo le conseguenze dei cambiamenti climatici stanno mettendo sotto pressione la stabilità sociale e siamo di fronte al rischio concreto che i costi della transizione ecologica ricadano solo sui più deboli. Se vogliamo davvero realizzare un cambiamento radicale non dobbiamo parlare solo a noi stessi ma accettare punti di vista diversi. Dobbiamo metterci nei panni delle persone che hanno paura del futuro per aiutarle a immaginare nuove possibilità. Credo che questo sia possibile solo attraverso una partecipazione autentica, strutturata e trasparente. Solo in questo modo possiamo sperare di raggiungere una massa critica capace di avviare e sostenere la transizione verso una società giusta, inclusiva e davvero sostenibile.

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Herta Abram Tue, 11/02/2021 - 16:48

Danke, Emilio Vettori!!
Ich persönlich denke, wir dürfen uns keinesfalls auf die weitgehend handlungsunfähige, in kurzen Zeiträumen denkende und primär wirtschaftsfreundlich agierende Politik verlassen.
Wir müssen selbst handeln. Jeder und jede Einzelne. Jetzt, auf lokaler Ebene und vor allem gemeinsam!- Wir werden mit unseren RichtungsänderungsForderungen wahrscheinlich sehr laut werden müssen, denn unsere wirtschaftlichen und politischen Systeme messen den gesundheits- und lebenserhaltenden Funktionen eines intakten Ökosystems keinen monetären Wert bei.
Deshalb MUSS uns -als Gesellschaft – klar sein: unserer Lebensgrundlage kommt immer aus der Natur!!
Die Bürger müssen Bescheid wissen, damit niemand mehr sagen kann, er oder sie hätte über die Zusammenhänge nichts gewusst.
- Es geht um unsere Kinder sowie alle zukünftigen Generationen.

Tue, 11/02/2021 - 16:48 Permalink