La coalizione Svp-Pd è già cosa fatta?
Per i Verdi sarebbe stata una questione di coraggio. Merce rara. Arno Kompatscher – così l'interpretazione accreditata negli ambienti degli ecologisti – avrebbe avuto l'occasione per dare un vero segnale di cambiamento, traducendo in pratica quello che è stato annunciato più volte, ma finora è rimasto soltanto allo stadio virtuale. Se le indiscrezioni verranno confermate, però, il cambiamento non ci sarà. Un nuovo governo Svp-Pd appare come l'esito più probabile e le novità potrebbero limitarsi alla scomparsa di qualche potente assessore del passato. Hans Heiss commenta così: “Non abbiamo informazioni privilegiate, ma tutto lascia pensare che l'asse Svp-Pd – strategicamente utile anche in chiave romana – verrà confermato. Nei colloqui che abbiamo avuto con Kompatscher erano in effetti emersi segnali di novità che ci avevano fatto sperare, poi ha evidentemente prevalso il realismo. La Svp non ha una vera necessità ad ampliare la sua maggioranza di governo a soggetti che, se da un lato potrebbero renderla più stabile, aumenterebbero anche il fattore di rischio relativo ai nuovi equilibri da perfezionare. In questo contesto è abbastanza prevedibile che s'imponga la prudenza”.
Si tiene molto più coperto nei suoi giudizi Pius Leitner, dei Freiheitlichen: “Mi rifiuto di commentare una scelta che ufficialmente non è ancora avvenuta. Certo è che se, come raccontano i giornali, la decisione di formare un governo Svp-Pd fosse già stata presa mentre si effettuavano le consultazioni con gli altri partiti, si tratterebbe di una cosa davvero poco seria. Per noi quindi le cose rimangono molto semplici: o verremo presi in considerazione per formare il nuovo esecutivo, e allora vedremo in che modo collaborare, oppure andremo all'opposizione. Alla fine di questa giornata ne sapremo sicuramente qualcosa di più e comunicheremo la nostra posizione al riguardo”.