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“Fisco e pensioni: le sfide più grandi”

La Cgil/Agb fa il bilancio dell’anno sindacale appena concluso e si prepara per il 2023. Aumentano iscritti e richieste agli uffici, ma non mancano le preoccupazioni
Parrichini, Masera, Lazzari
Foto: AGB/CGIL

“Evitare la recessione attraverso la contrattazione aziendale e territoriale”, a dirlo è il sindacato Cgil/Agb che il 2 gennaio ha tenuto una conferenza stampa per stilare il bilancio dell’anno appena concluso e per prepararsi al 2023 con nuove e vecchie sfide da perseguire: contratti, previdenza ed equità saranno i maggiori temi sui cui si concentreranno le energie del sindacato, che in regione conta più di 40.200 iscritti, il 2% in più rispetto all’anno precedente – ha fatto notare il segretario organizzativo Fabio Parrichini – e con un rapporto ben equilibrato tra donne (51%) e uomini (49%).

Il bilancio

Le conseguenze della guerra in Ucraina hanno toccato tutte le sfere politiche, economiche e sociali del paese, compresa quella sindacale. La segretaria generale Cristina Masera ha utilizzato la parola “intermittente” per riassumere quello che è stato il confronto con le parti sociali, ovvero continuo nei momenti di crisi e fortemente ridotto nei momenti di ripresa. Masera ha parlato di “lentezza e fatica”, riferendosi al confronto con le parti datoriali che a fine dell’anno, poco prima che subentrasse il Fondo nazionale per scadenza dei termini, hanno firmato l’accordo sul Fondo di solidarietà. Non mancano comunque le conquiste, ricorda la Cgil/Agb, come il Comitato provinciale per la salute e sicurezza fresco di nomina, definito come “uno strumento indispensabile per la prevenzione di un problema fortemente presente in provincia di Bolzano”.
Oltre ad aumentare gli iscritti, il sindacato registra numeri in crescita anche per il Caaf: sono stati 36.761 (+ 1,59%) i modelli 730 elaborati, 18.825 (+75,10%) le dichiarazioni Isee, mentre calano le dichiarazioni Durp/Eeve, arrivate a 27.500 (-35,39%)
Sempre più numerose sono anche le pratiche aperte dal Patronato Inca, 4.400 in più rispetto all’anno precedente e ora a quota 58.700. Raddoppiate le pratiche sulla genitorialità che sono state 16.790, tra cui 9.542 pratiche per l’assegno unico universale per i figli e 7.248 per l’assegno provinciale per i figli. Le pratiche per l’assegno di cura sono state invece 951.
Nel 2022 gli Uffici vertenze del sindacato hanno aperto in tutta la Provincia poco meno di 3.500 pratiche. Permane la preoccupazione per il forte aumento di vertenze individuali di lavoratori ultracinquantenni.

Gli obiettivi

Il 2023 non sarà un anno cruciale solo per le elezioni provinciali ma anche una tappa fondamentale per lo stesso sindacato: dopo che si sono svolti gli appuntamenti di tutte le categorie il 26 e 27 gennaio si terrà il congresso generale. Numerose le sfide che si prospettano, in primis evitare la recessione. Masera lancia inoltre un preoccupante allarme, ovvero la difficoltà di chi, nonostante un lavoro, non riesce ad arrivare a fine mese. Tra le concause, ha spiegato la Segretaria, troviamo la sensibile riduzione della retribuzione netta a disposizione dei lavoratori, diminuite del  10% tra il 2007 e il 2020, e – localmente – l'inflazione a due cifre, che non riesce ad essere compensata integralmente con i sussidi per il Covid e i bonus energetici.
Per il segretario confederale Josef Lazzari diventa pertanto fondamentale trovare soluzioni “strutturali per uno sviluppo sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale”. A livello nazionale il braccio di ferro con il Governo sarà sul fisco e le pensioni. Ma non mancano le richieste anche alla Provincia di Bolzano, come quella di migliorare l’equità di alcune misure locali, prime fra tutte quelle sulla previdenza complementare: “Agendo sulle aliquote datoriali si potrebbe garantire soprattutto a giovani e donne un pilastro integrativo più forte”, ha ribadito il sindacato.