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Famiglia: crisi conclamata

Le coppie scelgono il matrimonio solo nel 44% dei casi e una coppia su quattro si separa. I dati Astat 2014 presentano molte ombre e poche luci. Gli stranieri sono il 9%.

La fotografia demografica offerta dall’istituto statistico provinciale Astat attraverso il suo dossier 2014 descrive il capoluogo altoatesino come una città vecchia, con tassi natalità più bassi e di mortalità più alti di tutta la provincia. Il progressivo invecchiamento della popolazione del capoluogo non riesce  bilanciarsi nemmeno con la fecondità dei giovani immigrati. 
La zona dell’Alto Adige più prolifica risulta invece essere Nord est, con una punta che si situa proprio nell’alta Val d’isarco dove a Vipiteno paradossalmente si vorrebbe chiudere il punto nascita all’ospedale. 

Impressionanti, rispetto all’immagine tradizionale della famiglia altoatesina, sono quindi i dati relativi a quelli che una volta sarebbero stati considerati 'figli nati fuori dal matrimonio'. Nel 1965 era solo il 5,4% dei neonati a non avere i genitori sposati al momento della nascita. Oggi questa quota è giunta al 44,4%, raggiungendo un valore otto volte maggiore
In questo modo l’Alto Adige è uno dei luoghi in Italia in cui maggiore è la percentuale dei figli appunto ‘nati fuori dal matrimonio’. 

Rovesciando la prospettiva l'indagina Astat ci dà precise indicazioni anche a proposito degli anziani che vivono sempre più a lungo, raggiungendo età record rispetto al resto d’Italia ma contribuendo in questo modo anche ad innalzare l’età media che oggi in Alto Adige si fissa a 42 anni, rispetto ai 38 del 1995.

Ci si sposa di meno ma, soprattutto, ci si lascia molto di più. Dal 1980 al 2014 il numero di separazioni è decuplicato e triplicato quello dei divorzi
Oggi un matrimonio su 4 si conclude con la separazione e quindi i percorsi di ‘divisione’ delle coppie sono diventati un fenomeno di massa. Così come notevole è il numero dei figli (500) che annualmente si trovano a fare i conti con il fallimento del matrimonio dei genitori
Per questo giusto ieri l’assessorato alla famiglia della Provincia retto da Waltraud Deeg ha avviato un progetto intitolato ‘Famiglie più forti’ e volto proprio a sostenere i nuclei familiari alle prese con il trauma della separazione. 

L’ultimo dato, significativo ed atteso, della raccolta dati statistici Astat relativa all’anno 2014 riguarda la presenza in provincia di Bolzano di persone con background migratorio. Negli ultimi 20 anni il numero di cittadini stranieri è aumentato di ben sei volte. Al 31.12.2014 risultavano 46mila le persone provenienti da tutto il mondo iscritte nei registri anagrafici della provincia di Bolzano. Una  massa di persone che corrisponde all’incirca al 9% dell’intera popolazione residente
Circa 15mila sono i cittadini comunitari, che rappresentano un terzo del totale degli stranieri residenti. Un ulteriore terzo proviene dagli altri paesi europei, non facenti parte dell’UE, mentre il 18,0% sono originari dell’Asia e il 12,4% dell’Africa.